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lunedì 14 maggio 2018

Il Venezuela al voto. Favorito ancora una volta il socialismo bolivariano ! Articolo di Luca Bagatin

Il Venezuela si avvia, il 20 maggio prossimo, alla sua ventiquattresima elezione democratica in diciannove anni.
Il favorito nei sondaggi è, con oltre il 50% dei consensi, il socialista Nicolas Maduro, che guida la coalizione chavista del "Gran Polo Patriotico" e attuale Presidente della Repubblica, la cui coalizione ha già stravinto le elezioni amministrative del 15 ottobre scorso.
Maduro, amato dal suo popolo come dimostrano i numerosi i bagni di folla festante nei comizi in giro per il Paese, non è certo amato dalle élite dell'emisfero capitalista dei pianeta, in quanto, coerentemente con le riforme avviate dal suo predecessore Hugo Chavez, ha saputo ridare dignità e sovranità al Paese, in alternativa al governo dell'economia fondato sul profitto.
Maduro, come ha scritto di recente sullo spagnolo "El Pais", ha ricordato come il Venezuela bolivariano sia una democrazia popolare, non classista, alternativa alle élite, la quale ha garantito abitazioni, servizi e scuole pubbliche, nonostante la guerra economica in atto da anni, volta a destabilizzare il Paese ed anche per questo il governo ha risposto attraverso l'introduzione della criptovaluta denominata Petro, sostenuta dal petrolio nazionale prodotto nel Paese.
Gli altri candidati principali in corsa alle Presidenziali venezuelane sono l'ex sindaco di Iribarren e governatore di Lara, Henri Falcon, ex socialista ed ora candidato del cartello elettorale di centrosinistra "Avanzada Progresista", Javier Bertucci, imprenditore e leader religioso evangelico, candidato di "El Cambio" e Reinaldo Quijada, candidato di "Unidad Politica Popular 89", direttore del gruppo editoriale Aporrea, chavista ma critico nei confronti di Maduro, criticando l'introduzione della criptovaluta Petro quale strumento capitalista e ritenendo che l'attuale governo non sia più rivoluzionario ed abbia smesso di costruire il socialismo.

Luca Bagatin

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