Con la recente vittoria
alle elezioni presidenziali brasiliane del liberal-capitalista Jair
Bolsonaro, il sogno di una America Latina socialista, anticapitalista
e sempre più unita e integrata sembra via via sfumare. Ciò fa il
paio con le politiche globaliste del liberal-capitalista argentino
Mauricio Macri - ormai sempre più legato al Fondo Monetario
Internazionale ed alle sue politiche di deregolamentazione e
austerità - e al voltafaccia del premier equadoriano Lenin Moreno il
quale, pur eletto nelle file socialiste e correiste, sta attuando una
politica di stampo capitalista e filo statunitense, tradendo il suo
mandato elettorale.
A resistere solo Cuba, il
cui nuovo Presidente Miguel-Diaz Canel ha riaffermato i valori
fondanti della Rivoluzione socialista e la prosecuzione del processo
sociale e di emencipazione del suo popolo; il Venezuela bolivariano e
socialista di Maduro; il Nicaragua sandinista di Ortega; la Bolivia
indigenista e socialista di Morales e l'Uruguay del socialista Tabaré
Vasquez.
Di fronte all'avanzare
del globalismo in America Latina e ormai in tutto il mondo - dagli
USA all'Europa sino alla Russia putiniana capitalista - dal 19 al 23
novembre si terrà a Buenos Aires in Argentina il Primo Forum
Mondiale del Pensiero Critico, ovvero una sorta di "anti- G20":
un incontro anti-globalizzazione con la presenza di intellttuali e
politici alternativi al liberal-capitalismo.
L'incontro, organizzato
dal Consiglio Latinoamericano delle Scienza Sociali, vedrà
protagoniste l'ex Presidentessa dell'Argentina, la peronista Cristina
Kirchner e l'ex Presidentessa del Brasile, la socialista Dilma
Roussef, oltre che l'ex Presidente dell'Uruguay - il presidente
povero e dei poveri - José "Pepe" Mujica.
Oltre a costoro saranno
presenti, quali relatori: la Presidentessa delle Nonne di Plaza de
Mayo Estela Carlotto; il vocepresidente della Bolivia Alvaro Garcia
Linera; il leader spagnolo di Podemos Pablo Iglesias; la candidata
alla vicepresidenza del Brasile per il Partito dei Lavoratori Manuela
D'Avila; l'ex Presidente della Colombia Ernesto Samper; l'avvocato
argentino e attivista per i diritti civili, ambientali, sociali e
umani Juan Grabois; l'antropologa femminista Riga Segato; il
giornalista Ignacio Ramonet; il candidato di sinistra alla presidenza
della Colombia Gustavo Petro ed il fondatore di Podemos Juan Carlos
Monedero.
Molte altre presenze
prestigiose sono attese e sarà una occasione per discutere e
elaborare proposte per una prospettiva alternativa rispetto
all'ineguaglianza, all'ingiustizia ed alla perdita di democrazia
fomentate dalla globalizzazione capitalista, ovvero proposte
alternative rispetto ad una politica volta a garantire unicamente i
ceti sociali più ricchi e oligarchici.
Luca Bagatin
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