Il Partito Comunista
della Federazione Russa (KPFR) è il maggior partito di opposizione
presente nel Parlamento russo, la Duma. Si è molto distinto, sin
dall'estate scorsa, nella guida delle manifestazioni antigovernative
contro l'aumento dell'Iva e dell'età pensionabile e, alle elezioni
amministrative dell'autunno scorso, ha visto aumentare
considerevolmente i suoi consensi, passati dal 13% delle parlamentari
del 2016, sino ad attestarsi alle amministrative fra il 17% e il 27%
e superare il 30% in alcune realtà e vincere in importanti regioni,
come ad esempio la Chakassia, conquistata dal trentenne comunista
Vladimir Konovalov.
Al Centro di formazione
politica dei giovani comunisti russi, che si sta tenendo in questi
giorni a Mosca, il Presidente del Comitato Centrale del Partito
Comunista della Federazione Russa Gennady Zjuganov ha preso la
parola, dichiarando che – nell'attuale epoca moderna – vi è un
aumento del peso del capitale rispetto ai diritti dei lavoratori.
Ovvero che la globalizzazione, guidata dall'imperialismo
statunitense, sembra prevalere sulla volontà dei popoli, rafforzando
la sua politica antisociale.
In tale situazione – ha
dichiarato Zjuganov – i comunisti di tutto il mondo devono
sostenere le richieste dei lavoratori e tutelare i loro interessi,
sostenendo altresì tutti coloro i quali stanno lottando per una vita
dignitosa.
Per due settimane, gli
studenti del Centro, frequenteranno conferenze sulla filosofia
marxista-leninista, i fondamenti dell'economia politica, la critica
alla falsificazione della storia dell'URSS e altre discipline. Oltre
alle lezioni, il programma di formazione del Centro prevede workshop
sull'apprendimento delle tecniche agricole, tecniche di comunicazione
sui social network e in pubblico.
Zjuganov si è altresì
espresso, in questi giorni, sulla situazione in Venezuela,
condannando ogni tentativo di intervento politico e militare negli
affari di uno Stato sovrano e chiedendo il sostegno di tutte le forze
socialiste e democratiche del mondo in favore del governo legittimo
di Nicolas Maduro.
Luca Bagatin
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