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venerdì 4 ottobre 2019

Perché il crocifisso e, in generale, i simboli religiosi nei luoghi pubblici sono inopportuni

Della questione del crocifisso nei luoghi pubblici ho già scritto in diversi articoli. I primi risalgono a oltre dieci anni fa direi.
Ogni tanto la questione sembra riaffacciarsi, e, ogni volta, sarebbe bene chiarire un paio di cose, ai meno avezzi.
Per fare ciò ne ho parlato anche nel mio primo saggio, "Universo Massonico", pubblicato nel 2012 da Bastogi Editrice Italiana.
Qui di seguito desidero pertanto riportare alcuni stralci del capitolo, che spiegano il perché i simboli religiosi vanno contestualizzati e non esibiti ovunque, nei luoghi pubblici, come se fossero dei feticci commerciali o dei simboli totalizzanti.

Da "Universo Massonico" di Luca Bagatin, pagg. 36-37:

"Ogni simbolo ha un significato primordiale ed insito dentro noi stessi, così come ci ricorda Jung. Purtroppo però, nel corso della Storia, taluni, per ignoranza e/o bramosia, hanno deciso di far propri certi simboli e attribuire ad essi altri significati, spesso fuorvianti e deleteri. Non è isolato il caso della croce cristiana, simbolo Egizio (la famosa Ankh o croce ansata) mistificato dall’Imperatore Costantino, autentico fondatore della religione cristiana (Gesù detto il Cristo fu inchiodato ad una “tau”, come in uso al tempo dai Romani e non certo su una croce), ma anche la svastica, simbolo vedico che rappresenta il sole (o, se vogliamo, la Luce, il Divino entro noi stessi, secondo la medesima tradizione), che Hitler trasformò nel simbolo del nazismo.
Personalmente metto in discussione l’utilizzo propagandistico e deleterio di taluni simboli universali, che vengono dati in pasto alle masse così, senza nessun background culturale e spirituale alla base. Ogni simbolo ha in sé una valenza molto grande e potente e sono pochi a conoscerne veramente la portata. Ogni simbolo può essere utilizzato a fini buoni come a fini totalmente negativi. Così è stato nei secoli e così è tutt’ora. 

Nella fattispecie parliamo di inopportunità di certi simboli in determinati luoghi. Un crocifisso posto al muro di un locale pubblico ha il medesimo significato della svastica nazista posta in un locale pubblico: l’autorità del simbolo politico-religioso (non nella sua accezione spirituale, ma etica, totalitaria e totalizzante!) su coloro i quali si trovano in quel preciso luogo. Non è un caso che i regimi totalitari abbiano fatto ampio utilizzo di simboli (spesso di origine religiosa-magica-alchemica). Un simbolo, diversamente, dovrebbe essere interiorizzato. Così come una dottrina, un percorso spirituale. Individuale e mai collettivo, pena la collettivizzazione delle menti. Che è ciò che coloro i quali hanno bramosia di potere meglio preferirebbero. (…) 
La laicità, in questo senso, è l’unico strumento per garantire equilibrio e rispetto delle singole individualità. Oltre che rispetto di ogni tradizione e percorso spirituale (...)".

Luca Bagatin
www.amoreeliberta.blogspot.it

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