Sarà l'economista Luis
Arce il candidato del Movimento per il Socialismo (MAS) alle elezioni
presidenziali della Bolivia, che si terranno il 3 maggio prossimo, in
accoppiata con il suo vice David Choquehuanca, ex Ministro degli
Esteri di Evo Morales.
Arce e Choquehuanca sono
stati eletti, dai rappresentanti del MAS, nell'ambito di un incontro
di alto livello organizzato in Argentina, a Buenos Aires, ove si
trova in esilio l'ex Presidente boliviano Evo Morales, destituito da
un recente colpo di Stato di matrice liberale, fondamentalista
religioso cristiano e anti indigeno, nel novembre 2019.
Luis Arce, 57 anni, è
stato Ministro dell'Economia dei governi Morales dal 2005 sino
all'avvento del golpe bianco. Professore universitario in numerose
università pubbliche boliviane, ha garantito stabilità economica,
al punto che la Bolivia – prima del golpe - è diventata una
potenza economica, aumentando di nove volte i proventi delle
esportazioni nazionali e dichiarando un suprlus fiscale; garantendo
un PIL circa il 5% annuo, con una bassa inflazione stimata attorno al
3,5%, su base annuale.
David Choquehuanca, il
candidato alla Vicepresidenza, 58 anni, è invece un leader sindacale
della Confederazione dei contadini della Bolivia. Indigeno di etnia
Aymara – come Evo Morales - è stato Ministro degli Esteri dei
governi Morales dal 2006 al 2017 e fra il 2017 al 2019 è stato
Segretario Generale dell'Alleanza ALBA, ovvero l'Alleanza economica
Boliviariana fra i Paesi socialisti di Bolivia (prima del golpe del
novembre 2019), Venezuela, Cuba, Granada, Nicaragua, Haiti, Dominica,
Saint Kittis e Nevis e Saint Vincent e Grenadine.
Arce e Choquehuanca,
assieme a Evo Morales, unitamente ad altri due candidati del
Movimento per il Socialismo, ovvero Andronico Rodriguez e Diego Pary,
hanno sottoscritto un documento unitario nel quale promettono di
“mantenere una forte unità (…) al fine di promuovere una
proposta elettorale che risponda agli interessi delle persone”.
L'obiettivo è dunque
porre fine a quella che viene definita una “dittatura”, oggi
guidata dalla liberale Jeanine Anez, che – sostenuta dalle forze
armate - si è autoproclamata Presidente della Bolivia ad interim nel
novembre 2019, dopo le dimissioni forzate di Evo Morales, il quale ha
trovato asilo politico nell'Argentina oggi a guida peronista.
Gli ultimi sondaggi
indicanvano il MAS in testa con il 20,7% dei consensi, la Anez al
15,6% e Carlos Mesa al 13,8%.
Luca Bagatin
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