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sabato 30 maggio 2020

L'Unione Europea sanziona la Siria laica e socialista. Occorre un mondo multipolare, libero dal liberal capitalismo, dal fondamentalismo e dal razzismo. Articolo di Luca Bagatin

Nonostante l'emergenza Coronavirus, nonostante quello siriano sia un governo laico socialista, che combatte da sempre il terrorismo islamico, l'Unione Europea conferma le sanzioni alla Siria, seguendo le direttive degli USA.
Sanzioni confermate per un altro anno, ovvero sino al 1 giugno 2021
Sanzionare un Paese, significa sanzionare il suo popolo. Lo sanno bene Cuba e il Venezuela, sanzionate da tempo solo perché al governo vi è il socialismo.
Ma agli USA e all'UE, i governo laico socialisti – per quanto sostenuti dai loro popoli - sembrano non piacere.
Un mondo multipolare, ove ogni Paese e ogni popolo si rispetti reciprocamente, sarebbe invece quanto di più auspicabile, specialmente nei momenti di emergenza sanitaria.
Il mondo laico socialista dovrebbe unirsi a fianco dei governi socialisti dei Paesi sanzionati – da sempre in prima linea contro ogni fondamentalismo e ogni sfruttamento dell'uomo sull'uomo - e opporsi ad ogni forma di ingerenza delle realtà liberal capitaliste che, nei loro Paesi, stanno condannando i propri popoli a pagare debiti impagabili e ad un sistema economico della “crescita” che genera profitto per pochi e sfruttamento per molti, togliendo loro ogni forma di sovranità e di autentica democrazia.
Un mondo più unito e multipolare è più che mai necessario.
L'Europa, che da tempo ha dimenticato che cosa sia il socialismo ed i partiti europei che si dicono “socialisti” lo sono solo di nome, appare sempre più una entità del tutto lontana dalle necessità dei popoli che la compongono.
Come ebbe a dire lo scrittore Eduard Limonov: “L’Europa sta mentendo quando afferma di difendere il bene, la democrazia, i diritti degli uomini. L’Europa, infatti, sta uccidendo i paesi dissenzienti, i diversi paesi, l’uomo diverso. L’Europa persegue il bene con tutti i mezzi del male. L’Europa è in profonda crisi, in crisi di coscienza. L’Europa è persa”.

Luca Bagatin

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