Come in numerosi altri
Paesi dell'Est, dopo l'ingresso nell'Unione Europea ed il
passaggio a una economia mercato, anche in Serbia al Partito
Comunista è impedito di presentarsi alle elezioni, che si terranno
domenica 21 giugno.
Il Nuovo Partito
Comunista di Jugoslavia (NKPJ) e la Lega della Gioventù Comunista di
Jugoslavia (SKOJ), denunciano infatti la commissione elettorale
repubblicana serba (RIK) di discriminare la loro lista “Il
socialismo è l'unica via d'uscita NKPJ-SKOJ”, in quanto ha
respinto la candidatura della lista al fine di concorrere alle
elezioni.
Il divieto è giunto
solamente una settimana prima delle elezioni e ciò, chiaramente, non
ha permesso alla lista comunista, guidata da Aleksandar
Banjanac e Aleksandar Denic, di fare ricorso.
Mentre
ai comunisti serbi è impedito di partecipare, diversamente, è stato
ammesso il partito neofascista Levijatan, che in un primo tempo non
era stato ammesso, in quanto le firme raccolte per la sua
presentazione erano risultate insufficienti.
La
lista comunista “Il socialismo è l'unica via d'uscita NKPJ-SKOJ”
aveva invece presentato tutti i documenti necessari e le firme a suo
sostegno entro il 5 giugno, ma, nonostante ciò, è stata l'unica
lista in Serbia a non essere ammessa.
Il
divieto sembra avere un evidente carattere anticomunista, in linea
con la visione sempre più anticomunista e antisocialista dell'Unione
Europea.
Luca
Bagatin
Nessun commento:
Posta un commento