Il governo boliviano,
guidato dalla liberale Jeanine Anez, che ha defenestrato -
nell'autunno scorso - il Presidente socialista Evo Morales con un
golpe bianco, ha formalizzato una denuncia penale per danni economici
allo Stato, contro Luis Arce, già Ministro dell'Economia di Morales
e attuale candidato alla Presidenza del Movimento per il Socialismo
(MAS).
Le accuse di
malversazione arrivano ad Arce dopo che il governo ha tentato di
vietare il suo partito politico – attualmente in testa, secondo i
sondaggi – ed è l'ennesimo tentativo per impedirgli di candidarsi.
Uno scenario già visto –
peraltro - in Ecuador, con le ingiuste accuse mosse all'ex
vicepresidente socialista Jorge Glas, le persecuzioni politiche
contro l'ex Presidente socialista ecuadoriano Rafael Correa e le
persecuzioni giudiziarie contro l'ex Presidente socialista brasiliano
Lula.
Le elezioni, in Bolivia,
dovrebbero tenersi il 6 settembre prossimo, ma, stando alle premesse,
il settori liberal capitalisti, potrebbero manovrarle a loro favore.
Attualmente i sondaggi
danno il candidato socialista Luis Arce al 33%, il candidato di
centrosinistra Carlos Mesa al 18% e la liberale Anez al 16%.
Ad Evo Morales rimane
comunque impedito di candidarsi, in quanto la sua candidatura è
stata respinta e, in patria, è in stato di arresto per “sedizione”.
Morales è infatti stato costretto, dall'autunno scorso, a chiedere
asilo politico all'Argentina peronista, dopo essere stato accolto dal
Messico socialista di Obrador.
Luca Bagatin
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