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giovedì 2 luglio 2020

Bolivia. Il governo golpista mette ancora una volta i bastoni fra le ruote ai socialisti. Articolo di Luca Bagatin

Il governo boliviano, guidato dalla liberale Jeanine Anez, che ha defenestrato - nell'autunno scorso - il Presidente socialista Evo Morales con un golpe bianco, ha formalizzato una denuncia penale per danni economici allo Stato, contro Luis Arce, già Ministro dell'Economia di Morales e attuale candidato alla Presidenza del Movimento per il Socialismo (MAS).
Le accuse di malversazione arrivano ad Arce dopo che il governo ha tentato di vietare il suo partito politico – attualmente in testa, secondo i sondaggi – ed è l'ennesimo tentativo per impedirgli di candidarsi.
Uno scenario già visto – peraltro - in Ecuador, con le ingiuste accuse mosse all'ex vicepresidente socialista Jorge Glas, le persecuzioni politiche contro l'ex Presidente socialista ecuadoriano Rafael Correa e le persecuzioni giudiziarie contro l'ex Presidente socialista brasiliano Lula.
Le elezioni, in Bolivia, dovrebbero tenersi il 6 settembre prossimo, ma, stando alle premesse, il settori liberal capitalisti, potrebbero manovrarle a loro favore.
Attualmente i sondaggi danno il candidato socialista Luis Arce al 33%, il candidato di centrosinistra Carlos Mesa al 18% e la liberale Anez al 16%.
Ad Evo Morales rimane comunque impedito di candidarsi, in quanto la sua candidatura è stata respinta e, in patria, è in stato di arresto per “sedizione”. Morales è infatti stato costretto, dall'autunno scorso, a chiedere asilo politico all'Argentina peronista, dopo essere stato accolto dal Messico socialista di Obrador.

Luca Bagatin

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