Vignetta realizzata da Kutoshi Kimimo |
Willy Duarte Monteiro
aveva difeso un amico dall'aggressione di quattro o cinque energumeni
suoi coetanei.
Willy è un eroe, perché
l'eroe è colui il quale difende i più deboli. L'eroe, purtroppo,
nel mondo materiale, è anche colui il quale si immola per una causa
nobile, alta e giusta.
Willy è stato ucciso
barbaramente dagli aggressori.
Aggressori vigliacchi,
abituati al lusso sfrenato, che sembrano rappresentare la società
effimera e capitalista che li ha cresciuti e che, purtroppo,
inevitabilmente condiziona le nostre vite.
Per vivere nel lusso, per
garantirti la ricchezza, sei disposto a tutto.
Come qualcuno ha scritto,
nella società Occidentale opulenta – fondata sulla dittatura
strisciante del danaro – alle donne piace il bullo di successo.
Così come a noi maschi piacciono le fighe stratosferiche da
copertina patinata.
Sarebbe ipocrita dire il
contrario.
Ma sarebbe anche sciocco
dire che ciò non sia da malati dell'effimero e dell'egoismo.
Effimero e egoismo che condiziona le nostre fragili menti, di persone
del tutto inconsapevoli di quali siano gli autentici valori ai quali
una società sana e fondata sul senso di comunità e di altruismo
dovrebbe uniformarsi.
Il fatto è che,
nell'emisfero capitalista, borghese, occidentale, siamo condizionati
da una società opulenta. Fondata sul danaro, la ricchezza, il
successo.
Un benessere materiale
effimero, che ci fa vedere il bello solo nell'effimero,
nell'apparente, finanche nel soggetto apparentemente più forte.
Il problema di fondo è, dunque, che sino a che non abbatteremo questa società capitalista, i nostri valori di riferimento saranno sempre malati, falsati e effimeri. Oltre che moralmente e spiritualmente decadenti. Ed esisteranno i bulletti (magari finanche dediti allo spaccio o comunque alla ricerca del successo facile), che opprimeranno gli onesti.
Il problema di fondo è, dunque, che sino a che non abbatteremo questa società capitalista, i nostri valori di riferimento saranno sempre malati, falsati e effimeri. Oltre che moralmente e spiritualmente decadenti. Ed esisteranno i bulletti (magari finanche dediti allo spaccio o comunque alla ricerca del successo facile), che opprimeranno gli onesti.
Sono modelli che si
riproducono in tutte quelle realtà e società nelle quali avanza il
capitale e la modernità. Ovunque avanza il colonialismo
dell'immaginario collettivo (che non è altro che una evoluzione del
colonialismo razzista europeo, statunitense, liberale e bianco ai
danni dei popoli del Terzo e Quarto Mondo).
Un immaginario che impone
di desiderare sempre di più; di aumentare la propria ricchezza: il
proprio successo; il proprio “status symbol”. Senza far presente
che – essendo peraltro le risorse limitate e così la crescita
economica stessa – il ricco sottrae sempre risorse alla coumunità
e getta le basi per una società malata e fondata sull'egoismo e
sulla prevaricazione del forte su tutti gli altri.
San Francesco, il
poverello di Assisi, lo comprese e – dopo una vita dedita alla
ricchezza e ai piaceri terreni – si liberò dall'effimero e da
tutte le sue ricchezze, che lo legavano a un mondo fasullo, depravato
e corrotto.
Se per i cristiani quella
di Francesco fu una conversione religiosa, per noi laici può essere
vista come una conversione antropologica. Come un cammino verso la
sanità mentale e la redenzione da una condizione di schiavità
psicologica, che genera sfruttamento e violenza.
Chi cresce i propri figli
nella ricerca del successo e della ricchezza, non pensa in realtà né
al loro bene, né a quello della comunità.
Solo una comunità
fondata sull'altruismo, sul lavoro in comune e per il benessere della
stessa (superando così la schiavitù del lavoro salariato), fondata
sul disprezzo per la ricchezza materiale (ma sulla promozione
dell'evoluzione interiore) e sul superamento del danaro quale mezzo
di scambio, può definirsi una comunità sana, democratica, civile,
evoluta.
Una comunità socialista
che guarda all'essenza (e al vivere del necessario, non del
superfluo) e disprezza l'apparenza.
Una comunità che forgia
eroi - come Willy Duarte Monteiro - e abbatte gli anti-eroi (siano
essi borghesi, materialisti, capitalisti, modernisti, liberali...). Fondata su valori proletari e al contempo aristocratici antichi.
Una società senza classi
formata da persone libere dalla materia e eguali nello spirito.
Luca Bagatin
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