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mercoledì 30 giugno 2021

Russia. Alle elezioni anche i "Comunisti di Russia". Per un ampio fronte di sinistra contro Putin. Articolo di Luca Bagatin

Il partito dei “Comunisti di Russia”, guidato dal 42enne Maxim Suraykin, dopo aver reso omaggio al Mausoleo di Vladimir Lenin e alla tomba di Josif Stalin – padri dell'Unione Sovietica – deponendo corone di garofani rossi, hanno aperto il 30 giugno, a Mosca, la seconda fase del loro VI Congresso.

Tale Congresso ha annunciato la presentazione delle liste elettorali dei “Comunisti di Russia” alle elezioni per il rinnovo della Duma di Stato, che si terranno il 19 settembre prossimo e ha scelto i 400 candidati che andranno a concorrervi.

Suraykin ha espresso aperture al Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF) di Gennady Zjuganov e al partito socialista patriottico “Russia Giusta – Per la Verità” di Zakhar Prilepin, proponendo di discutere per la divisione dei collegi uninominali e per il sostegno congiunto dei candidati.

Si tratta della prima apertura dei “Comunisti di Russia” al partito di Zjuganov, da loro sempre considerato eccessivamente “moderato e riformista”.

Suraykin ha dichiarato di voler offrire sia al KPRF, sia ad altre organizzazioni comuniste e socialiste, compresi i nazionalbolscevichi di Limonov, con i quali hanno spesso collaborato, la possibilità di creare un “fronte rosso di sinistra” in grado di contrapporsi al liberal-conservatorismo di “Russia Unita”, espressione di Vladimir Putin.

Non essendo più possibile legalmente costituire coalizioni, i “Comunisti di Russia” intendono farlo invitando a far convergere i voti sui candidati di area comunista e socialista nei singoli collegi elettorali.

L'obiettivo, secondo Suraykin, è quello di far ottenere alle forze di sinistra patriottica la maggioranza dei seggi nella Duma di Stato, ovvero il parlamento russo.

I “Comunisti di Russia” sono nati nel 2012 e sono un partito marxista-leninista antirevisionista.

Pur non essendo ancora rappresentati nei parlamento russo, alle recenti elezioni amministrative hanno visto aumentare i loro consensi e, oltre a promuovere un programma radicalmente anticapitalista, ritengono che il governo non abbia fatto nulla per limitare i contagi da Covid 19 nel Paese. Allo stesso tempo, intendono presentare una legge sull'inammissibilità della vaccinazione obbligatoria contro il Covid 19. Per garantire libertà di scelta ai cittadini.

Maggiori informazioni sul partito e il Congresso al sito ufficiale: http://komros.info.

Luca Bagatin

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Maxim Suraykin, Segretario Generale del partito “Comunisti di Russia”

Canada. Ritrovamento tombe bambini indigeni. I comunisti puntano il dito (anche) contro il governo. Articolo di Luca Bagatin

Sono state di recente scoperte, in Canada, tombe di centinaia di bambini indigeni in siti gestiti dalla Chiesa cattolica.

I bambini indigeni furono strappati alle famiglie, abusati e costretti a convertirsi e a frequentare i collegi cattolici. Costretti ad assimilarsi alla cultura europea.

Il 1 luglio si dovrebbero tenere le celebrazioni per il “Canada Day”, che ricorda l'unificazione delle colonie britanniche canadesi. In questo clima, numerose sono state le richieste di cancellare tale festività.

Fra queste quella del Comitato Esecutivo Centrale del Partito Comunista del Canada, il quale ha fatto presente che “il 1 luglio non è un giorno di celebrazioni”.

In un comunicato, i comunisti canadesi hanno fatto presente come la tragica scoperta di 751 tombe senza nome non sia semplicemente un “capitolo oscuro” nella Storia del Canada, ma anche come “queste istituzioni (Chiesa cattiolica in primis) siano state una parte cruciale della spinta genocida suprematista bianca per assimilare i popoli indigeni, distruggendo lingue, pratiche culturali e credenze spirituali”.

Nel comunicato si punta il dito anche contro il goveno del Canada attuale: “Lo Stato canadese imperialista di oggi ha le sue origini nel sequestro coloniale delle terre indigene e nello sfruttamento capitalista della classe operaia, portando vaste ricchezze a una manciata di milionari e miliardari”.

E si conclude con un affondo contro il Primo Ministro liberale Trudeau, reo di “spendere miliardi per sostenere l'industria dei combustibili fossili, per i cacciabombardieri e altre armi da guerra”.

Il Partito Comunista del Canada, infine, esprime le sue più sentite condoglianze a tutti i popoli indigeni, per tutto ciò che hanno subito e continuano a subire anche dall'attuale Stato canadese.

Luca Bagatin

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venerdì 25 giugno 2021

Russia. Prove di coalizione a sinistra per battere il "totalitarismo liberale" di Putin. Articolo di Luca Bagatin

Il 24 giugno scorso si è tenuta la seconda fase del XVIII Congresso del Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF), maggior partito di opposizione russo, nel quale è stato comunicato che alle elezioni del 19 settembre prossimo, per il rinnovo della Duma, il parlamento russo, le liste del KPRF uniranno ben 56 organizzazioni di sinistra, fra cui il “Fronte di Sinistra”, “Per un Nuovo Socialismo” e “Russia Lavoratrice” (Trudovaya Rossya).

Come riportato dal sito di informazione Gazeta.ru, al Congresso era presente anche lo scrittore Zakhar Prilepin (ex nazionalbolscevico del partito di Eduard Limonov, ma da lui espulso), co-Presidente del partito socialista patriottico “Russia Giusta – Per la Verità (Za Pravdu)”, al quale ha aderito recentemente anche l'attore statunitense Steven Seagal.

Come riportato da Gazeta.ru, Prilepin ha affermato di non essere stato cacciato dal Congresso (nonostante il suo partito non fosse stato ufficialmente invitato), ma, anzi, il Presidente del KPRF Zjuganov sembra abbia accettato di discutere e di valutare una possibile coalizione di sinistra più ampia, senza che i due partiti debbano fondersi.

Prilepin ha aggiunto che tale coalizione potrebbe creare la più grande fazione parlamentare nella Duma di Stato e nelle assemblee locali, la quale permetterebbe di “resistere con maggiore successo all'insorgenza del totalitarismo liberale” (rappresentato dal partito di Putin) e lavorare per far uscire il Paese dalla crisi.

Il leader comunista Zjuganov contesta unicamente a Prilepin la sua fusione con i socialdemocratici di “Russia Giusta”, guidati da Sergey Mironov e gli ha più volte chiesto di entrare nel Partito Comunista della Federazione Russa. Invito respinto al mittente da Prilepin.

I programmi dei socialisti patriottici di “Russia Giusta – Per la Verità (Za Pravdu)” e quelli del Partito Comunista di Zjuganov coincidono su molti punti. Ad esempio sulla nazionalizzazione dei settori strategici dell'economia; l'aumento degli investimenti pubblici in sanità e istruzione portandoli al 7% del PIL in ciascuno di questi settori; l'aumento delle tasse ai più ricchi; la cancellazione dell'inumana riforma pensionistica e l'aumento del salario minimo.

Possibile, dunque, un'ampia coalizione di sinistra patriottica e anticapitalista.

Dubbiosi in merito, da sempre, i nazionalbolscevichi de “L'Altra Russia di Eduard Limonov” e i “Comunisti di Russia” di Maxim Suraykin, i quali considerarano sia i comunisti di Zjuganov che i socialisti patriottici di Prilepin e Mironov troppo transigenti nei confronti del governo Putin e eccessivamente moderati.

Questi due partiti hanno spesso partecipato ad eventi politici e culturali unitari, negli scorsi mesi.

Luca Bagatin

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giovedì 24 giugno 2021

Russia. Congresso comunista (KPRF) in vista delle elezioni. "L'Altra Russia" di Limonov in piazza contro le persecuzioni politiche. Articolo di Luca Bagatin

Il 24 giugno si è aperta, a Mosca, la seconda fase del XVIII Congresso del Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF), maggior partito d'opposizione nel parlamento russo, aperta dal Presidente del Comitato Centrale Gennady Zjuganov.

Al Congresso erano presenti 198 delegati su 215 e ha avuto lo scopo di presentare il programma elettorale del partito - in vista delle elezioni parlamentari di settembre - e di stabilire le liste elettorali.

Le liste del KPRF saranno aperte non solo a componenti del partito, ma anche ad altre 56 organizzazioni di sinistra, fra le quali rappresentanti del “Fronte di Sinistra” e del movimento “Per un Nuovo Socialismo”, guidato dal politiologo Nikolay Platoshkin, recentemente condannato dalla giustizia russa con la mai provata accusa di “estremismo” e di “incitazione di rivolte di massa”.

Platoskyn, presente al Congresso, ha fatto presente che: “Quest'anno, alle elezioni della Duma del 19 settembre, è necessario mettere da parte tutte le divisioni, per unire il blocco di sinistra intorno al Partito Comunista della Federazione Russa, il più forte e potente partito di sinistra del nostro Paese”.

Il Presidente Zjuganov ha dunque riassunto alcuni dei punti programmatici principali con i quali in KPRF e i suoi alleati intenderanno presentarsi, contrapponendosi al liberal-conservatorismo del partito “Russia Unita” di Putin:

- Instaurazione immediata di un salario minimo di 25 mila rubli.

- Garantire la piena accessibilità di sanità e istruzione di qualità.

- Abolizione dell'inumana “riforma pensionistica”.

- Garanzia del posto di lavoro per tutti coloro i quali sono pronti e disposti a lavorare.

- Sistema fiscale equo. Tassa progressiva sui ricchi; esenzioni delle imposte sul reddito alla parte più povera della popolazione.

- Nazionalizzazione di: risorse naturali, fondi agricoli, industrie strategiche e banche. Rifiuto di tutti i piani di privatizzazione.

- Nuova industrializzazione ad alta tecnologia che porti il Paese ad essere all'avanguardia nel mondo.

- Ammodernamento del settore agricolo.

- Fornire alloggi a tutti coloro i quali ne hanno bisogno.

- Rinnovare il potere a tutti i livelli attraverso elezioni giuste, senza falsificazioni né manipolazioni.

Al Congresso è intervenuto anche Pavel Grudinin, già candidato del KPRF alle elezioni presidenziali del 2018 e direttore dell'azienda agricola “Fattoria Lenin”, un'azienda agricola collettivizzata per la quale fu accusato dalle autorità, nel 2019, di mai provate malversazioni finanzierie, che purtuttavia gli causarono il decadere della sua carica di deputato alla Duma.

Grudinin ha affermato in particolare che “La Russia deve farsi vaccinare contro il capitalismo !”

I lavori del Congresso possono essere seguiti direttamente nel sito del partito al seguente link: https://kprf.ru/

Nel frattempo, nella città di Volgoda, i nazionalbolscevichi de “L'Altra Russia di Eduard Limonov” hanno organizzato dei picchetti dimostrativi di fronte all'ufficio del procuratore regionale e presso l'Assemblea legislativa, chiedendo l'abolizione dell'articolo 282 del codice penale della Federazione Russa, che mette all'indice quei partiti ritenuti “estremisti”.

E' proprio attraverso tale articolo che numerosi partiti di opposizione, in particolare di sinistra (ma anche di destra, visto che anche le organizzazioni legate a Alexey Navalny sono state ritenute “estremiste”), non sono stati ammessi alle elezioni o sono stati ritenuti illegali.

Gli attivisti de “L'Altra Russia di Eduard Limonov” ritengono che “nessuna organizzazione pubblica, nemmeno la più sgradevole, e i suoi attivisti, dovrebbero essere perseguitati per motivi politici”. Ritenendo dunque che, sino a che rimarrà in vigore tale articolo di legge, “tutte le organizzazioni politiche” - in Russia - “sono in pericolo”.

E, proprio pochi giorni fa, la responsabile del partito nazionalbolscevico di Mosca, Olga Shalina, e la sua amica Maria Alekhina, delle Pussy Riot, sono state arrestate e successivamente rilasciate.

Ormai, chi si oppone al regime liberal-conservatore, subisce sempre la stessa repressiva sorte.

Chissà se il 19 settembre ci saranno davvero finalmente elezioni libere e giuste, capaci di ribaltare la situazione e di restiture alla Russia la dignità che Vladimir Lenin le diede nel 1917...

Luca Bagatin

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mercoledì 23 giugno 2021

Passa a larga maggioranza la risoluzione che chiede la fine dell'embargo statunitense contro Cuba. Articolo di Luca Bagatin

Con 184 voti a favore, 2 contrari e 3 astenuti, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) ha approvato la risoluzione che chiede la fine dell'embargo USA contro Cuba, in vigore da oltre sessant'anni.

I voti contrari sono stati quelli di USA e Israele, gli astenuti quelli di Colombia, Ucraina e Emirati Arabi Uniti.

Un voto storico e emblematico.

Il Ministro degli Esteri di Cuba, Bruno Rodriguez, ha affermato che l'embargo si è intensificato in particolare durante la pandemia di Covid 19, rendendo difficile l'accesso alle attrezzature sanitarie e ai medicinali.

Molti Paesi hanno sottolineato come Cuba abbia fornito, nonostante l'embargo, aiuti medici a diversi Paesi, fra i quali l'Italia, durante la pandemia.

Luca Bagatin

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CONGIUNZIONE MISTICA. Poesia di Luca Bagatin

Scarlet Woman by Elion Tenner

Rapito dal tuo sguardo 

Oh Donna Scarlatta 

Dai lunghi capelli. 

Congiungermi 

Con te vorrei 

In un lungo abbraccio d'amore. 

In un infinito 

Amplesso di Luce 

Attraversando le Tenebre 

Del Desiderio più Mistico.

Luca Bagatin

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100 anni di Partito Comunista Cinese. Articolo di Luca Bagatin

 

Il 1 luglio prossimo ricorrerà il centenario della fondazione del Partito Comunista Cinese (PCC) e, dal 26 giugno, sarà attivo il sito web http://www.100cpcnews.cn, sia in cinese che inglese, che pubblicherà notizie sulle attività del partito, nonché conferenze stampa e interviste con i media.

Nel sito sarà inoltre presente una sezione riservata ai giornalisti nella quale registrarsi per poter partecipare alle interviste ed alle conferenze.

Il PCC, nato a seguito delle lotte dell'Esercito Popolare di Liberazione, il 23 luglio 2021, guidato da Mao Tse-Tung, confiscò circa l'80% delle imprese private, portandole sotto il controllo pubblico, attuò riforme agrarie e iniziò una campagna per la lotta all'analfabetismo (nel decennio 1949 – 1959 i tassi di analfabetismo scesero dall'80% al 43%).

Dopo l'invasione statunitense della Corea, nel 1950, il PCC inviò un corpo di volontari per appoggiare la resistenza nordcoreana. Sempre negli Anni '50, dopo una campagna atta a combattere la corruzione e l'evasione fiscale dei capitalisti, nelle aree urbane, il Partito si adoperò per gettare le basi per l'industrializzazione socialista.

L'industria privata, nella Repubblica Popolare Cinese, fu sempre consentita, ma sempre sottomessa al controllo pubblico e della collettività, incoraggiando non solo la democratizzazione delle imprese, ma anche la partecipazione diretta dei lavoratori alla gestione delle stesse.

Nel 1954 fu approvata una legge che permise la trasformazione delle imprese capitalistiche private in imprese miste pubblico-private, nelle quali l'economia socialista era prevalente.

Nel PCC sono sempre state presenti varie correnti politiche, da quella più di sinistra a quella più di destra, passando per il riformismo, corrente che prevalse negli Anni '70, con Zhou Enlai e Deng Xiaoping.

Negli Anni '60 il PCC entrò in conflitto con il Partito Comunista dell'Unione Sovietica, accusando la leadership sovietica di Krusciov quale revisionista dei principi marxisti-leninisti. Ciò portò ad una sostanziale rottura dei rapporti fra Cina e URSS e portò la Cina ad aderire ad una politica di autosufficienza economica.

Mao Tse-Tung promosse la Rivoluzioe Culturale, contro ogni revisionismo, ma, ben presto, il prevalere in seno al partito della corrente riformista di Zhou Enlai e Deng Xiaoping, finirà per fare intraprendere alla Cina una strada diversa e meno settaria.

Zhou Enlai riuscì in particolare ad impedire alle Guardie Rosse della Rivoluzione Culturale di saccheggiare il Ministero degli Esteri, di distruggere il palazzo imperiale di Pechino e altri siti storici del Paese.

Negli Anni '70 fu grazie alle abilità dipolomatiche di Zhou Elnai se la se la Cina riuscì a riappacificarsi con gli USA e ad intraprendere una politica multipolare, che sarà poi proseguita da Deng Xiaopinig e dai suoi successori, compreso l'attuale Segretario del PCC e Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping.

Dagli Anni '50 ad oggi la Cina è passata dall'essere Paese agricolo e feudale a divenire pressoché prima potenza mondiale. Mantenendo un sistema socialista, con sì un partito unico, ma aperto a varie correnti interne e che, da Mao ad oggi, ha resistito e si è evoluto.

Luca Bagatin

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lunedì 21 giugno 2021

Il 21 giugno 1962 nasceva Viktor Coj, "l'ultimo eroe del rock" sovietico. Articolo di Luca Bagatin

Il 21 giugno 1962 nasceva, a Leningrado, Viktor Robertovič Coj, leader del gruppo sovietico Kino.

Fu cantante rock, attore e poeta, popolarissimo nell'Unione Sovietica degli Anni '80.

Di origini sovietiche e nordcoreane, Coj fu il simbolo della nuova generazione di giovani sovietici.

Iniziò a scrivere i primi testi delle sue canzoni a 17 anni e le tematiche riguardavano la vita dei giovani proletari di Leningrado e le difficoltà di vivere un'esistenza difficile.

Le canzoni dei Kino, gruppo fondato nel 1981, trattavano tematiche quali l'amore, la guerra, ma anche il desiderio di libertà e la voglia di anarchia.

Viktor Coj morì giovanissimo, all'età di 28 anni, il 15 agosto 1990, in Lettonia, mentre stava guidando sull'autostrada, a causa di un colpo di sonno.

La morte di Coj fu uno shock per l'URSS e in particolare per i suoi giovani fans, molti dei quali si suicidarono.

L'organo dei giovani comunisti, la Komsomol'skaja Pravdà, il 17 agosto 1990 pubblicò un messaggio a lui dedicato: “Per i giovani della nostra nazione, Coj significa più di ogni politico, celebrità o scrittore. Questo perché Coj non ha mai mentito e non si è mai venduto. Era e rimane sé stesso. È impossibile non credergli (...) Coj è l'unico rocker che non ha nessuna differenza tra la sua immagine e la sua vita reale, ha vissuto nella maniera in cui ha cantato (...) Coj è l'ultimo eroe del rock”.

La musica rock di Coj e dei Kino, al pari di quella di Egor Letov e Sergey Kuryokhin, influenzerà molti giovani del Partito NazionalBolscevico fondato da Eduard Limonov, dallo stesso Letov e dal filosofo Aleksandr Dugin.

Luca Bagatin

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"Riflessi incondizionati - Parte quarta" di Luca Bagatin

Alle mie tante muse.

Che amo tutte e che probabilmente, se lo volessero, sposerei.

E alle quali ho dedicato gran parte della mia produzione letteraria.

Perché, se c'è una cosa che so fare, è scrivere.

Ma non far di conto.

L. B.

 

UNA MATTINA MI SON SVEGLIATO...

Questa mattina, nonostante il mattino abbia il sonno in bocca, sono stato a fare una lunga passeggiata.
Ad un certo punto scorgo una lunga fila di over 70 affollare un gazebo.
Penso siano in fila per il vaccino. Oppure per l'esame di maturità, perché solo degli over 70 potrebbero fare l'esame di maturità. Nel caso non lo dovessero superare potrebbero continuare ad essere eternamente adolescenti. Che è meglio (cit. Puffo Quattrocchi).
Mi accorgo invece essere la fila delle primarie del centrosinistra per la città di Roma.
Un partito di giovani ormai ex giovani che, probabilmente, pensava di essere in fila per il vaccino. O per l'esame di maturità.
Continueranno invece nella loro eterna adolescenza.
Il mattino aveva il sonno in bocca. Ma la passeggiata continuava.
Ad un certo punto sento al telefono il mio editore, che mi conferma che il mio prossimo saggio uscirà il mese prossimo. Io fingo di crederci o forse ci credo.
Mi accendo una sigaretta e mi chiama Sergio.
Parliamo delle primarie del centrosinistra e di quanto sia stato fesso Salvini a fare cadere il governo gialloverde.
Praticamente parliamo del più e del meno. Trattandosi di Salvini parliamo soprattutto del meno.
Decido di fermarmi in una gelateria. Non mangio gelato da almeno un mese. Non ho un freezer a casa.
Il mattino smette di avere il sonno in bocca e prende il gusto di menta e banana. Un mix forse insolito. Ma insolitamente buono. Mi accendo un'altra sigaretta e il mattino ora sa di gelato e tabacco.
Torno a casa e cucino. Mi faccio un hamburger con patate e una birra. Tutta roba nutriente e (perversamente diversamente) leggera.
Ora il mattino se n'è andato.
E sa di nuova vita.
 
L'ORIGINALITA' DEL BENE
 
"La banalità del male" è un libro di Anna Harendt sulle porcate naziste di Eichmann.
Il male, infondo, è banale.
È piuttosto banale far del male al prossimo.
I fatto di cronaca nera parlano da soli. Le vittime, comprensibilmente, rimangono invece silenti. Morte.
Meno banale e, più originale, è fare del bene.
Questa una delle ragioni per le quali il mondo è spesso scontato, per non dire triste e noioso.
Raramente c'è quell'originalità che ti fa pensare, che so, alla serie "La casa nella prateria" (mia serie preferita, dopo Twin Peaks, per inciso).
Il bene è originale.
Un po' come il peccato.
Il peccato è originale, ma è male solo per la Chiesa.
Per il resto potrebbe anche essere un atto di altruismo senza chiedere nulla in cambio.
L'offerta di una mela senza pretendere di pagarla al chilo.
 
LA PERFEZIONE (NON) ESISTE
 
Se vuoi avere successo nei rapporti interpersonali fingi spudoratamente.
Ovviamente se non sei Luca Bagatin.
Nel senso che io so solo essere me stesso, con tutte le gaffes del caso.
Ma vabè. Tanto se fingi i nodi vengono presto o tardi al pettine.
Mia madre, ad esempio, nel 1980, scoprì che mio padre non era stato adottato e che la tradiva con la sua ex moglie.
Mio padre sapeva fingere benissimo. Ma questo non lo portò lontano.
Mia madre gli distrusse l'automobile infatti (e fece bene).
Mio padre rimase a piedi.
Personalmente ho dato consigli sentimentali a non poche persone. Tutti sono andati a segno.
Un mio amico si è anche sposato grazie ai miei consigli.
Con me non funzionano perché io so solo essere me stesso.
O mi prendi così o mi rifiuti.
Basta che non mi prendi per il culo altrimenti me ne accorgo subito e nei rifiuti ci finisci tu.
Inteso come cassonetto dei....
Essere se stessi non è di per sé male, se è l'unica modalità che consoci.
Puoi apparire, di volta in volta: brillante e invadente, stupido ma colto, sordido ma con una parvenza di eleganza.
Puoi apparire tutto tranne che perfetto.
E le persone, oggi, vogliono la perfezione.
Una perfezione che non esiste, ovviamente, nella realtà.
Tipo le modelle gonfiate della pubblicità o di Instagram. Quelle che sembrano uomini "en travesti", ma ai tempi di oggi sembrano piacere (poi scopri magari che, in realtà, sono davvero "en travesti").
Le persone hanno aspettative e si aspettano qualcosa.
Io al massimo aspetto l'autobus.
Ovviamente ingannando l'attesa con una sigaretta che, come i grassi saturi e insaturi, ti accetta sempre per come sei.
 
SUICIDIO 
 
Cosa passa per la testa di un ragazzo suicida?
Ultimamente i casi sembrano essere in aumento.
È un fenomeno triste (o eroico nel caso di Mishima) quanto affascinante nel senso psicologico del termine.
Personalmente sono sempre stato per il suicidio assistito.
Perché non infastidisce nessuno e rispetta la volontà della persona.
Però non mi sono mai limitato a questo.
Nel senso che penso che il fenomeno del suicidio vada studiato ed approfondito.
Molte, troppe persone sono sole pur in una realtà nella quale hanno tutto. Forse hanno troppo.
Quel troppo che riempie un tempo vuoto. In cui nessuno ha tempo perché impiegato a inseguire "altro" (che sia il lavoro o "altro").
Poi la gente muore volontariamente. E c'è chi dice: "Poverino" oppure "era debole".
No, in realtà per ammazzarsi ci vuole coraggio.
Andatelo a dire a Roberta Tatafiore o ad Alex Langer se erano deboli.
Solo che, quello che fa incazzare, è che la gente non capiva prima, né capisce dopo che le persone si sono ammazzate.
La gente non capisce.
La gente al massimo emargina o ha stupide aspettative che non saranno mai soddisfatte (perché la vita disfa e non soddisfa).
Ma intanto c'è chi muore o si fa male.
 
ASPETTANDO ASPETTATIVE
 
Come tutti gli scrittori amo scrutare la realtà.
Farmi una idea e scriverne.
Ovviamente stravolgendola.
L'idea, non la realtà.
Ogni persona è una vita a sé, pur purtroppo condizionata da modelli e standard mediatici che ne rovinano l'autenticità e l'originalità.
Per cui molte persone finiscono per essere stereotipate.
Ciascuno nel suo stereotipo, incapaci ci stravolgelo.
E quindi travolgere il prossimo.
Ciò che mi aspetto è forse questo.
Infondo, anche io ho delle aspettative.
E faccio male.
 
AMEN 
 
"Quando un padre e una madre litigano quelli che soffrono di più solo i figli" (Mary Ingalls della serie "La casa nella prateria").
In effetti è così.
Forse per questo ho preferito essere figlio senza diventare padre (e nemmeno Padre, sebbene Padre Brown sia una serie poliziesca piuttosto interessante).
Perché poi, se diventi padre e litighi con la madre dei tuoi figli poi, finisce che questi soffrono.
E la vita è già complicata di suo.
Ad ogni modo, essendo un tipo ambizioso, conto di diventare Spirito Santo.
Amen.
 
Luca Bagatin
 

 Riassunto dei riflessi precedenti al seguente link: http://amoreeliberta.blogspot.com/search/label/riflessi%20incondizionati

domenica 20 giugno 2021

Il Brasile chiede a gran voce le dimissioni del "genocida" Bolsonaro. Lula favorito nei sondaggi. Articolo di Luca Bagatin

Jair Bolsonaro, Presidente del Brasile, non gode più di alcuna popolarità nel suo Paese.

Con infezioni da Covid 19 che viaggiano fra le 80.000 e le 100.000 persone al giorno e 500.000 morti, numeri totalmente sottovalutati dal governo Bolsonaro e con una economia di stampo liberale che ha favorito unicamente le classi agiate e penalizzato le altre, la piazza esplode al grido: “Fora Bolsonaro!” (Fuori Bolsonaro!).

Mobilitazioni in almeno 300 città brasiliane si sono tenute nella giornata di sabato 19 aprile per chiedere le immediate dimissioni del Presidente, il quale, in questi anni, ha praticamente permesso totale “libertà di contagio” e affamato i più poveri.

Ad oggi, peraltro, solamente l'11% della popolazione brasiliana ha ricevuto la sua dose di vaccino.

Bolsonaro è accusato dall'ex Presidente socialista Lula di genocidio e, in Parlamento, è stato da tempo chiesto il suo impeachment.

Lula ha ricordato come il Paese fosse stato, in passato, “un riferimento mondiale nella vaccinazione” ed ha espresso la sua solidarietà al popolo brasiliano.

Lula – candidato del socialista Partito dei Lavoratori - è il favorito alle presidenziali del 2022, con il 38% dei voti, mentre Bolsonaro è crollato dal 46% del 2018 al 33% attuale. Gli stessi sondaggi danno vincente, ad un eventuale ballottaggio, Lula con il 56%.

Luca Bagatin

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Russia. I nazionalbolscevichi di Limonov presentano i documenti per essere presenti alle prossime elezioni. Articolo di Luca Bagatin

Il 18 giugno scorso, il partito nazionalbolscevico “L'Altra Russia di Eduard Limonov”, ha presentato i documenti necessari, presso il Ministero della Giustizia, per poter essere presente alle elezioni per il rinnovo della Duma (parlamento russo), che si terranno il 19 settembre prossimo.

Ad oggi al partito non è mai stato permesso essere presente alle elezioni, con vari pretesti e accuse di presunto “estremismo” e la risposta di tale ammissione o bocciatura, sarà data fra un mese.

Il 25 aprile scorso si è tenuto l'ultimo congresso del partito, che le autorità hanno peraltro tentato di impedire, pur senza riuscirci.

“L'Altra Russia di Eduard Limonov”, partito di sinistra patriottica, è il principale oppositore extraparlamentare al governo liberal conservatore di Putin e rivendica di essere il maggior sostenitore non solo dei diritti sociali e civili nel Paese, ma anche il maggior sostenitore della politica patriottica della Russia.

Le elezioni senza opposizione sono un crimine!”, recita, alla fine, l'ultimo comunicato del partito apparso sul suo sito ufficiale www.drugoros.ru.

Luca Bagatin

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venerdì 18 giugno 2021

Muore a 97 anni Kenneth Kaunda, primo Presidente dello Zambia indipendente e leader socialista panafricano. Articolo di Luca Bagatin

Kenneth Kaunda, conosciuto anche come KK, fu un eroe panafricano in lotta contro il colonialismo britannico.

Spentosi il 17 giugno scorso, a 97 anni, fu Presidente dello Zambia per 27 anni, dopo averlo liberato dal colonialismo e averlo emancipato socialmente e economicamente.

Nato nel 1924, si avvicinò alla politica nel 1951, entrando a far parte del Congresso Nazionale Africano della Rhodesia del Nord, movimento politico in lotta contro il suprematismo bianco britannico e in favore dell'indipendenza del Paese.

Per questo suo attivismo finì, nel 1955, in carcere, condannato, con i suoi compagni, ai lavori forzati.

Nel 1961, Kaunda, lanciò una campagna di disobbedienza civile contro le autorità e, l'anno successivo, si presentò alle elezioni come candidato del Partito Unito dell'Indipendenza Nazionale (UNIP). Partito che, con il Congresso Nazionale Africano, riuscirà a formare un governo di coalizione, giungendo, nel 1964, a decretare lo scioglimento della federazione di Rhodesia e Nyasaland e portendo il Paese a divenire Zambia indipendente che elesse, come primo Presidente, proprio Kenneth Kaunda.

Le sue idee saranno improntate a quello che viene definito socialismo africano, ovvero al rifiuto del sistema capitalistico dei colonizzatori europei e ad un recupero dei valori tradizionali africani, quali il senso di comunità, della famiglia e la dignità del lavoro agricolo. Ovvero un socialismo che riaffermava l'identità africana e le sue tradizioni.

Kaunda ribattezzò tale socialismo “umanesimo zambiano” e univa idee sia del socialismo sovietico che valori arcaici della cultura africana, fondati sull'aiuto reciproco e sulla fiducia nei confronti dei componenti della comunità.

Tale visione socio-economica portò lo Zambia a sviluppare rapidamente le sue infrastrutture e l'industria e a nazionalizzare le risorse naturali del Paese, restituendo ai cittadini la proprietà delle miniere di rame e di molte altre proprietà, finalmente sottratte ai colonizzatori.

Le politiche sociali di Kaunda portarono a sviluppare un forte sistema scolastico pubblico e gratuito; furono garantite borse di studio ai più meritevoli e fondati diversi istituti universitari.

Kaunda fu, dunque, al pari di Thomas Sankara, Kwame Nkrumah, Ahmed Sékou Touré, Mu'Ammar Gheddafi, Nelson Mandela (di cui fu sostenitore) e molti altri socialisti africani, un grande leader panafricano e per l'emancipazione dell'Africa, pur fra i mille ostacoli dovuti alle interferenze dei Paesi ex coloniali europei e degli USA. I quali, ancora oggi, in Africa e non solo, fanno il bello e il cattivo tempo...fingendo di esportare “democrazia e libertà”.

Kaunda fu anche un solido sostenitore del Movimento dei Non Allineati e fu legato ad una profonda amicizia con il Presidente socialista jugoslavo Tito Broz, peraltro già grande amico di Gheddafi e di tutti i Paesi del Terzo Mondo socialisti, laici e non allineati.

Fu peraltro amico personale dei leader cinesi Mao Zedong, Zhou Enlai e Deng Xiaoping e sulla Cina, grande partner commerciale dello Zambia, ebbe a dire: “La Cina ci ha aiutato a lottare per la nostra indipendenza. La Cina ha aiutato molti altri paesi in Africa a ottenere la loro indipendenza. Ora stanno lavorando con noi per aiutarci a sviluppare le nostre economie. È quello che sta facendo la Cina, aiutandoci, come amici, autentici amici”.

Negli Anni '80, Kaunda, fu vicino, oltre che al Presidente socialista cubano Fidel Castro, anche al Presidente iracheno bah'atista (socialista) Saddam Hussein, impropriamente definito, dai neocolonialisti, un “dittatore”.

Kenneth Kaunda, che diede le dimissioni da Presidente nel 1991, è tutt'ora molto ricordato in Zambia e la sua scomparsa ha intristito molto il Paese e il suo attuale Presidente Edgar Lungu (esponente del socialdemocratico Fronte Patriottico), il quale lo ha a lungo ricordato su Facebook.

Luca Bagatin

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giovedì 17 giugno 2021

Roger Waters manda a quel paese Facebook e denuncia lo strapotere censorio dei social. Articolo di Luca Bagatin

Roger Waters, cofondatore dello storico gruppo Pink Floyd e celebre musicista e compositore britannico, da sempre attivo in numerose campagne in difesa dei diritti civili, umani e politici, ha detto no a Facebook.

Anzi, ha letteralmente mandato “affanculo” il suo fondatore, Mark Zuckerberg.

Il social di proprietà di Facebook, Instagram, voleva infatti usare la storica canzone dei Pink Floyd “Another Brick in the Wall” e di cui è autore, per una pubblicità, dietro pagamento di (molto) danaro, ma Waters ha rispedito al mittente la richiesta, affermando testualmente: “andate affanculo, non se ne parla proprio”. Aggiungendo (ad un raduno in favore dell'attivista e giornalista libertario Julian Assange), relativamente ai social, che ormai hanno il controllo di tutto e su tutto: “Lo racconto perché penso sia pericoloso che questi prendano il controllo di praticamente ogni cosa. Non sarò parte di queste stronzate, Zuckerberg”.

Roger Waters punta dunque il dito contro lo strapotere dei social, come peraltro ha sempre fatto contro le multinazionali private e i governi liberal-capitalisti di tutto il mondo, affermando ancora, relativamente alla richiesta dell'uso commerciale della sua canzone: “Eppure vogliono usarla per rendere Facebook e Instagram ancora più potenti di quanto non siano già in modo che possano continuare a censurare tutti noi in questa stanza e impedire che il grande pubblico venga a conoscenza di questa storia su Julian Assange e possa dire: “Cosa? No, mai più””.

Roger Waters ha rincarato la dose, riferendosi a Zuckerberg e al sito che aveva creato ad Harvard, al campus, nato per organizzare appuntamenti con tanto di punteggio per le ragazze: “Perché mai abbiamo dato tanto potere a questo cazzone che ha iniziato con ‘È carina, le diamo quattro su cinque’? Eppure eccolo qui, uno degli idioti più potenti al mondo”.

Roger Waters, da sempre dichiaratamente socialista e nonviolento, oltre a supportare le battaglie di Julian Assange e la sua liberazione, è da sempre al fianco del popolo palestinese e ha sempre mostrato il suo sostegno a tutti quei governi socialisti avversati dagli USA, come Cuba e Venezuela, che lottano da anni contro embarghi e blocchi commerciali totalmente ingiusti e che violano il diritto internazionale.

Luca Bagatin

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mercoledì 16 giugno 2021

Liberarsi dalle catene della schiavitù significa comprendere i meccanismi che ci legano alla materia. Riflessioni

Bisogna ridurre i consumi, altro che incrementarli !
Bisogna liberarsi dalle catene della schiavitù del lavoro e dalla DROGA dei consumi.
Chi dice il contrario è un pusher, uno spacciatore di illusioni che conducono allo sfruttamento fisico e psicologico.
 
Ho simpatia per la Cina non tanto o solo perché è socialista, quanto per il fatto che rappresenta il riscatto di un popolo.
Un popolo che è stato sfruttato da secoli da tutto il mondo (vedi anche ribellione dei Boxer) e che ha dimostrato di poter fottere tutti coloro i quali lo avevano precedentemente fottuto.
È un simbolo che rappresenta il fatto che i forti non sono affatto così forti, perché mancano di visione e intelletto.
La visione e l'intelletto si sviluppano con la pazienza, lo studio e la filosofia.
Questa la vera forza, che la Cina simbolicamente rappresenta.
 
Considero tutto ciò che è religione settario.
Invenzioni degli uomini senza alcun fondamento spirituale, ma solo mescolamenti di conoscenze esoteriche precedenti, ad uso e consumo del Potere politico.

Noi carichiamo gli altri di nostre aspettative.
Che non corrispondono mai alla realtà.
Non siamo interessati agli altri, ma a noi stessi.
Questa è una conseguenza della patologia che ci portiamo avanti dalla nascita. 
Una patologia chiamata egoismo.

Luca Bagatin

lunedì 14 giugno 2021

Cuba risponde all'embargo commerciale USA non accettando più dollari statunitensi. Articolo di Luca Bagatin

Cuba risponde allo storico embargo commerciale, economico e finanziario, imposto dagli USA dal 1962 e rinnovato da Biden, non accettando più dollari statunitensi in contanti.

Dal 21 giugno prossimo, infatti, entrerà in vigore nell'Isola caraibica socialista tale misura economica.

Sino al 21 giugno, dunque, sarà ammesso cambiare i dollari USA in Pesos Cubani (o depositare danaro in altra valuta), dopodiché non sarà più possibile.

Tale misura, come comunicato dalla Vicepresidente della Banca Centrale di Cuba (BCC), Yamile Berra Cires, si è resa necessaria al fine di tutelare gli interessi economici dell'Isola.

A causa del blocco economico USA, infatti, il danaro in dollari depositato presso la BCC è inutilizzabile e non può essere negoziato e ciò ha generato una crisi di liquidità, nonostante lo Stato cubano abbia danaro contante disponibile, che purtuttavia non può essere usato nelle transazioni internazionali, al fine di combattere il riciclaggio di danaro sporco.

Tale misura sarà valida anche per i turisti, che non potranno più negoziare in dollari USA. Saranno ad ogni modo accettate tutte le altre valute, compresi gli Euro.

Luca Bagatin

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venerdì 11 giugno 2021

LUNA DI RINNOVAMENTO. Poesia di Luca Bagatin

LUNA DI RINNOVAMENTO

Cosa vedono

I miei occhi

Nei tuoi, 

Sacerdotessa Sconosciuta?

Ancestrali

Ricordi

Di un tempo

Di battaglia

E di rinnovamento

E poi ancora?

Ricordi

Di un amore

Perduto

Nei secoli

E mai ritrovato

Se non nei sogni

E nella trance mistica.

Rapito dai tuoi occhi

Prima ancora

Che dai capelli

Color dell'oro.

Nel tuo abito

Bianco o nero

Svelare io vorrei

Il tuo Mistero.

Luca Bagatin

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Venezuela. Il Presidente Maduro dà maggiori poteri ai Comuni e alle comunità locali. Articolo di Luca Bagatin

Il socialismo bolivariano venezuelano ha sempre tentato di porre accento e attuazione a processi di partecipazione diretta dei cittadini ai processi decisionali.

Questo fu, peraltro, uno degli obiettivi del Presidente Hugo Chavez, sin dal suo primo insediamento, alla fine degli Anni '90.

Lo scorso martedì 8 giugno, il Presidente socialista del Venezuela, Nicolas Maduro, ha presieduto l'insediamento del Consiglio Presidenziale del Governo Popolare dei Comuni. Un organismo che avrà, fra i suoi compiti, quello di coordinare le politiche del governo nei confronti delle comunità del Paese.

Ci accingiamo a ricostruire, a rilanciare i Consigli Presidenziali del Governo Popolare come espressione della democrazia diretta del potere popolare al potere, in diretto esercizio del potere politico centrale del Paese”, ha affertmato il Presidente Maduro. Aggiungendo: “Vengo qui come Presidente Costituzionale della Repubblica Bolivariana del Venezuela, per delegare tutti i miei poteri e consegnarli ai Comuni, ai Consigli Comunali, all'uomo e alla donna della strada. Oggi, nell'istituzione del Consiglio presidenziale dei Comuni, per governare dal basso, per governare dalla base, per governare con il popolo, dal popolo e per il popolo”, ha proseguito il Presidente venezuelano durante l'evento.

Il Presidente ha inoltre parlato della prossima approvazione – all'Assemblea Nazionale - della “Legge sulle città comunali” e quella sul “Parlamento comunale”, ovvero nuovi strumenti legali che serviranno da guida nella costruzione dello Stato Comunale in Venezuela, atto a delegare poteri ai Comuni e alle comunità cittadine.

La costituzione di questo Consiglio di Presidenza è parte del processo per aprire nuovi spazi di partecipazione e protagonismo sociale, politico ed economico”, ha affermato Maduro.

Luca Bagatin

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giovedì 10 giugno 2021

Elezioni presidenziali in Perù. Vince il socialista populista Pedro Castillo, ma la Fujimori.... Articolo di Luca Bagatin

Dopo uno spoglio delle schede lungo e difficile, la commissione elettorale del Perù ha decretato vincitore il candidato socialista populista Pedro Castillo, che, con il 50,2% (8.791.778 voti) batte la liberal-conservatrice Keiko Fujimori, ferma al 49,8% (8.720.337).

Quest'ultima, non soddisfatta di essersi vista sottrarre la vittoria per 71.441 voti, ha chiesto l'annullamento dei voti in 802 seggi elettorali, pari a circa 200.000 voti.

La Fujimori, figlia dell'ex dittatore Alberto Fujimori, aveva conquistato al primo turno il 13% dei consensi e, sia lei che il padre, sono stati più volte accusati e condannati per reati di corruzione.

Castillo, maestro elementare, forte della sua vittoria e sostenuto dal partito Perù Libre, di orientamento socialista, populista di sinistra e marxista, ha ricevuto le congratulazioni dall'ex Presidente della Bolivia Evo Morales, suo grande sostenitore della prima ora.

Castillo, al primo turno, aveva ottenuto il 19% dei voti e intende da subito avviare l'iter per un'Assemblea Costituente che rediga una nuova Costituzione democratica. Oltre a ciò, ha elaborato un piano anticorruzione, maggiore intervento pubblico in economia, il rafforzamento del sistema sanitario pubblico e gratuito e forti politiche in favore dell'ambiente e della lotta al precariato e allo sfruttamento lavorativo.

Castillo, al secondo turno, aveva ottenuto anche l'appoggio di Veronika Mendoza, candidata alla presidenza per il partito di sinistra e centrosinistra patriottici Uniti per il Perù.

Obiettivo della nuova amministrazione Carrillo, quella di fare uscire il Paese dalla corruzione, da ogni forma di dittatura, discriminazione e garantire diritti a tutti e per tutti.

Se la Fujimori non gli metterà i bastoni fra le ruote, potrà farcela.

Luca Bagatin

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mercoledì 9 giugno 2021

Sbagliato equiparare comunismo a nazifascismo. Articolo di Luca Bagatin

Equiparare comunismo a nazifascismo non solo è storicamente sbagliato, ma anche ideologico e pretestuoso.

Se il primo fu un esempio di emancipazione civile e sociale (sia nella sua versione marxista-leninista che anarchica e socialista), declinato nei secoli nelle varie “vie nazionali al socialismo”, il secondo fu un fenomeno essenzialmente capitalista e razzista, come peraltro rilevato negli Anni '20 – quindi agli albori del fenomeno hitleriano - dai nazionalbolscevichi tedeschi Ernst Niekisch e Karl Otto Paetel.

E' pretestuoso in quanto equiparazione sbandierata già in sede UE dai liberal-capitalisti e da tempo applicata in Paesi semi-autoritari quali Polonia, Ucraina, Paesi Baltici, Slovacchia e Ungheria.

Preoccupante, dunque, la proposta di legge del partito della Meloni, che vorrebbe identificare il comunismo quale “totalitario” (dimenticando che totalitario è piuttosto il liberal-capitalismo, che sta mettendo e mette ogni cosa in vendita, persino le vite delle persone) e addirittura parlando di Venezuela quale Paese comunista e totalitario, quando in realtà è governato democraticamente da un leader eletto socialista (e non comunista, per quanto il Partito Comunista Venezuelano sia nella compagine governativa, pur, peraltro, su posizioni critiche).

Puntare il dito poi contro Cina, Vietnam, Corea del Nord e Cuba, quali Paesi comunisti “totalitari”, significa non solo non conoscerne i meccanismi politici e socio-economici, ovvero il significato di che cosa sono le democrazie popolari, ma anche pensare che tali sistemi siano uguali fra loro, quando invece ciascuno segue la propria personale via nazionale al socialismo, adattata non solo alle caratteristiche sociali, culturali e economiche, ma anche alla volontà dei rispettivi popoli (senza contare che ciascuno di questi Paesi presenta sistemi elettorali e finanche aspetti di democrazia diretta).

Parimenti, puntare il dito contro l'Unione Sovietica quale “dittatura totalitaria”, da parte del partito della Meloni, è altrettanto scorretto, in quanto l'URSS fu un sistema socio-economico e geopolitico ampiamente condiviso dalla popolazione (al punto che questa votò a maggioranza - 77,8% - per la sua conservazione, in un celebre referendum – nel marzo 1991 - poi disatteso dal golpismo di Eltsin), del quale ha ancora oggi nostalgia.

Chi scrive, pur avendo avuto una formazione liberalsocialista e liberaldemocratica ed essendo stato in passato apertamente anticomunista, proprio avendo approfondito tali realtà storiche, sociali e politiche, ha mutato da tempo modo di vedere.

Da dire che persino Eduard Limonov, Egor Letov e il filosofo Aleksandr Dugin, fondatori del Partito NazionaBolscevico in Russia, pur essendo stati in passato fortemente critici nei confronti del sistema sovietico (Limonov si fece espellere dall'URSS, Egor Letov fu a lungo perseguitato e Dugin era apertamente anticomunista), negli Anni '90 mutarono la loro visione e il Partito NazionalBolcevico divenne il più acceso sostenitore di un ritorno all'URSS, certo con un sistema più aperto e un socialismo popolare e anti-burocratico.

Mi sovviene alla mente poi, come la Meloni, nel 2016, inneggiasse alla figura di Gabriele d'Annunzio, contrapponendolo a Che Guevara. 

Allora scrissi un articolo per fare presente come il Vate d'Annunzio non fosse affatto così lontano da Che Guevara, ma, come lui, fosse un eroe anti-casta e un promotore del socialismo, contrapponendosi alla borghesia e all'oligarchia internazionale.

Da non dimenticare anche come d'Annunzio, nell'intervista a una rivista anarchica affermasse: “Io sono per il comunismo senza dittatura […] È mia intenzione di fare di questa città un’isola spirituale dalla quale possa irradiare un’azione, eminentemente comunista, verso tutte le nazioni oppresse”.

Ricordando anche come tutta la sua cultura fosse “anarchica”. Eh sì, perché, da Kropotkin in avanti, facciamo notare come esista anche il comunismo anarchico e come comunista anarchico fosse Nestor Machno, eroe della rivoluzione russa, che purtuttavia Lenin fece malissimo a non ascoltare.

Perché, se anarchici e comunisti si fossero uniti (un po' come nella visione nazionalbolscevica, che non unisce affatto fascisti e comunisti, ma anarchici e comunisti), l'URSS sarebbe diventata una realtà socialista popolare autentica e completa.

Da notare, peraltro, come proprio l'Unione Sovietica leninista fosse l'unica ad aver riconosciuto la Reggenza del Carnaro d'annunziana e come Lenin, a proposito di d'Annunzio, lo elogiasse quale “unico rivoluzionario in Italia”.

Lo studio e l'approfondimento della Storia e della cultura, dunque, dovrebbe farci rifuggire da ogni norma o atteggiamento liberticida e censorio – tipico ormai del liberal-capitalismo e del liberal-conservatorismo - e aprirci alla più ampia libertà di pensiero, approfondimento e parola.

Ovvero l'opposto rispetto a proposte di legge come quella del partito della Meloni.

Luca Bagatin

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martedì 8 giugno 2021

La nudità censurata dai social. Articolo di Luca Bagatin

Il nudo fa ancora scandalo, a giudicare dal fatto che, alcuni social network, come ad esempio Facebook, lo censurino ancora oggi, nel 2021.

Per quanto artistico, casto, tutt'altro che esibito in modo procace.

Il sottoscritto è stato bannato/bloccato per giorni su Facebook, in passato e finanche di recente, per queste ragioni. Per aver postato foto di nudi artistici tratti da opere del grande fotografo Helmut Newton o comunque scatti artistici nei quali si vedeva una donna completamente nuda, di spalle.

Aggiungendo talvolta una frase che mi sembra oggi più che mai evocativa: “Una delle cose che mi intriga di più in una donna è il suo spirito selvaggio.

Incatenato da secoli da una società di merda, fondata sul materialismo, la religione e il danaro (i più demoniaci degli strumenti inventati dalla mente umana malata), tale spirito aspetta solo di essere liberato.

Per congiungersi al Divino che è in lei/noi”.

Nel 2013 pubblicai un articolo, contenuto anche nel mio secondo saggio, “Ritratti di Donna” (Ipertesto Edizioni, 2014), dal titolo “Il mito della Donna Selvaggia e gli archetipi junghiani attraverso fiabe e miti”, nel quale analizzai il celebre testo “Donne che corrono coi lupi”, della psicanalista junghiana Clarissa Pinkola Estés.

Tale testo è fondamentale per comprendere come le religioni, in particolare quelle monoteiste istituzionalizzate e la cultura patriarcale-clericale, abbiano voluto distruggere tutto quanto di istintuale, naturale e “selvaggio” fosse custodito dalle più antiche civiltà della terra.

Non stupisce, dunque, che la nudità, la sessualità libera e non mercificata (dalla pubblicità commerciale, dalla prostituzione, dalla pornografia dietro pagamento di danaro), desti ancora oggi scandalo e debba essere perseguitata, così come tutti coloro i quali cercano di “liberarla”, attraverso immagini, testi, poesie, riflessioni.

Nel mito antico greco, la natura istintuale e selvaggia delle donne, era rappresentata da Baubo, la dea greca dell'oscenità e della sessualità sacra. Una dea senza testa, i cui occhi sono i capezzoli e la cui bocca è una vagina, la quale aveva il particolarissimo compito di raccontare storie oscene e piccanti, al fine di far sorridere Demetra e quindi trarla in salvo dalla depressione per la perdita della figlia, fornendole l'energia necessaria per riprenderne le ricerche.

Ecco che Baubo rappresenta l'energia sessuale, una vera medicina per lo spirito e pertanto, sin dalle più antiche Tradizioni, ritenuta sacra e paragonata all'umorismo, al sorriso che allevia ogni tristezza e collera.

Ovvero il contrario della repressione, della censura, della tristezza fomentata dalle ideologie, dalle religioni fanatiche e finanche dai social network che della censura (fatta passare per “standard della comunità”) fanno una bandiera.

Libera sessualità e nudità (simbolo della verità senza ipocrisie), libere appunto dalla mercificazione, dal pregiudizio e dalla violenza, furono invece la bandiera non solo degli hippie degli Anni '60, ma, più indietro nel tempo, delle comunità naturiste tedesche degli Anni '20, promosse dal pedagogista Adolf Koch, leader del movimento naturista e socialista Freikörperkultur (cultura del corpo libero), fondato nel 1898.

Ovvero uno dei primi movimenti nudisti a livello mondiale (recuperando le concezioni precedenti alla visione mortificatrice del nudo a partire dal triste e oscuro Medioevo), che, lontano da ogni forma di erotismo, proponeva semplicemente il nudismo – spesso legato a sport atletici - per migliorare il proprio benessere fisico e mentale, a contatto con la natura incontaminata.

Un aspetto peraltro già sperimentato da Gabriele d'Annunzio e dai suo Legionari, nella libera Repubblica di Fiume o Reggenza del Carnaro, nel 1919-1920. Nella Fiume d'annunziana non solo il nudismo era libero, ma era libera ogni forma di sessualità fra persone consenzienti.

Fatto sta che, proprio per il suo carattere libero e socialista, il movimento Freikörperkultur fu bandito e perseguitato dal nazismo.

Non stupisce che, ancora una volta, l'oscurantismo bigotto, conservatore e antisocialista, perseguiti forme di quella che amo definire libera-azione. E' così da secoli e, come per ogni forma di libero pensiero, tutto ciò è destinato, in un modo o nell'altro, a finire represso a vario modo.

Non sia mai che l'essere umano possa scoprire che egli è molto di più di un automa condizionato o condizionabile da ideologie, sovrastrutture, religioni o sistemi economici....

Persino lo scrittore nazionalbolscevico Eduard Limonov, negli Anni '70 e '80, posò per dei celebri scatti fotografici completamente nudo (alcune volte con le mogli dell'epoca, altre da solo).

Ma questi scatti destano ancora oggi scandalo...per i social network e non solo...quando invece l'oscenità è ben altrove.

E' nell'ipocrisia delle menti di chi guarda con occhio limitato e malizioso.

E così, anche questo articolo, nella sua home page, non può essere pubblicato con una foto di nudo, per non incappare nella censura. Ma con la foto della sagoma di una donna, nella natura, che ci da le spalle...forse per non vedere gli orrori del mondo ipocrita e ottuso che abbiamo costruito.

Luca Bagatin

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sabato 5 giugno 2021

Riflessioni contro i demoni del danaro, della religione, del materialismo. Per la liberAzione

Una delle cose che mi intriga di più in una donna è il suo spirito selvaggio.
Incatenato da secoli da una società di merda, fondata sul materialismo, la religione e il danaro (i più demoniaci degli strumenti inventati dalla mente umana malata), tale spirito aspetta solo di essere liberato.
Per congiungersi al Divino che è in lei/noi.
(Luca Bagatin)
 
Sri Narasiṃha fu, secondo la tradizione indù, una delle incarnazioni di Dio (Avatara), ovvero di Sri Visnu-Krishna.
Sri Narasiṃha, uomo-leone, venne sulla terra per difendere il devoto Prahlāda, perseguitato dal demone Hiraṇyākaśipu.
Sri Narasiṃha divorò il demone, ristabilendo la verità e la giustizia sulla terra, come ogni incarnazione Divina.
Le incarnazioni Divine (Avatara) della tradizione indù ci possono a volte sembrare crudeli, violente, senza cuore, contro i demoni che combattono.
Ma in realtà emanano amore in ogni istante, perché impermeabili all'odio.
Uccidendo i demoni, non li odiano. Viceversa, li liberano dalla loro condizione demoniaca e li riportano alla loro condizione Divina.
Ogni Avatara protegge e ama i devoti e tutte le persone che seguono la retta via verso la Divinità.
Ma ama anche i demoni, consapevole che la materialità della vita terrena li ha condotti verso gli abissi.
Dai quali l'Avatara li libera.
Per farli tornare a Dio.
(Luca Bagatin)
 
Giornata mondiale dell'ambiente.
Si parla di salvare il Pianeta, ma, sino a che non si cambierà radicalmente sistema economico, mettendo al bando l'industrializzazione, l'ideologia malsana del lavoro, della produttività e della crescita, continueremo a distruggere il Pianeta e il suo ecosistema.
E le parole di chi auspica il "salvataggio del Pianeta entro i prossimi anni" suonano vane e ipocrite.
(Luca Bagatin)