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sabato 17 febbraio 2024

Giordano Bruno, martire del libero pensiero. Articolo di Luca Bagatin


 
Giordano Bruno fu un frate domenicano di Nola noto per la sua visione gnostica dell’Universo e condannato al rogo dalla Chiesa cattolica ed arso vivo a Campo de’ Fiori in Roma il 17 febbraio 1600, per il solo fatto di aver affermato che: “Cristo non era Dio ma un mago incredibilmente abile” e che “L’universo è infinito e contiene un numero similmente infinito di mondi, e che tutti sarebbero abitati da esseri intelligenti” oltre che per la sua visione di Dio come immanente ovvero che “il Divino che è il Tutto, e del Tutto che è il Divino”.

Giordano Bruno fu un libero pensatore gnostico che attinse le sue Conoscenze per mezzo dell’esperienza diretta (unione con il Divino) e dei suoi studi ermetici (da Ermete Trismegisto, il Dio Thot degli Egizi) e i quali meriterebbero un articolo di approfondimento a parte.

Mi limito, qui, a riportare solo alcune nozioni, che auspico possano essere utili a coloro i quali vogliano approfondire l’argomento e al fine di ricordare questo martire del Libero Pensiero e della libera ricerca spirituale.
A ricordarlo, oggi, in Campo de’ Fiori, il celebre monumento voluto e realizzato nel 1889 dallo scultore e Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di fede repubblicana-mazziniana Ettore Ferrari. Il quale, significativamente, volle orientare lo sguardo di Giordano Bruno verso la Basilica di San Pietro in Vaticano: la culla dei suoi accusatori e assassini.

Mai come in quest'epoca neo-oscurantista (perché dogmaticamente “liberale”, ma molto poco democratica) abbiamo bisogno di celebrare Giordano Bruno e necessità del pensiero libero, da ogni forma di Potere e da ogni forma di mercato.

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

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