I politici italiani, dal 1994 ad oggi – in particolare quelli degli ultimi anni – dovrebbero rendere omaggio all'ex Ministro Pietro Longo e all'ex deputato alla Camera Robinio Costi, anziché togliere loro il vitalizio, come è stato fatto dal 2015 e come è stato recentemente confermato.
Pietro Longo e Robinio Costi. Socialisti democratici seri. Figli del miglior antifascismo di Giacomo Matteotti e Giuseppe Saragat.
Non ladri o delinquenti, come si vorrebbe farli passare, dal 1993 ad oggi.
Ho apprezzato molto l'articolo del 25 luglio scorso di Piero Sansonetti, su “l'Unità”, nel quale ha ricordato Pietro Longo.
Figlio della partigiana Rosa Fazio Longo, collaboratrice del leader socialista Pietro Nenni (e lo stesso Longo diverrà Segretario particolare di Nenni), erede del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e di come egli, nel 1971, abbia promosso per primo un disegno di legge che avrebbe istituito il salario minimo (antica battaglia socialista, peraltro!).
Certo, Sansonetti ricorda di come Longo finì in tribunale e fu condannato a due anni e qualche mese per via di una tangente con la quale finanziò, non sé sesso, ma il suo partito! Un partito che, dal 1947 al 1993 aveva difeso la democrazia in questo Paese. Difeso la democrazia. Ovvero non l'aveva né affossata, né vilipesa, come fecero o tentarono di fare ben altri.
Sansonetti, peraltro, nell'articolo fa presente come Longo, oggi 89enne, non possa più da tempo lavorare e non abbia reddito. E di come sia stata pessima la scelta del giornale “Il Fatto Quotidiano” di esultare alla decisione della Camera di non dare la pensione a Longo e al suo collega di partito, Robinio Costi.
Recentemente – oltre alla storia del PSDI - avevo ricostruito, in un lungo articolo, pubblicato da diverse testate, la storia politica di Pietro Longo, attraverso i suoi discorsi parlamentari e i suoi scritti, raccolti nel bellissimo quanto dimenticato volume “Il socialismo della coerenza”, pubblicato negli Anni '80 da SugarCo (https://amoreeliberta.blogspot.com/2024/03/il-socialismo-della-coerenza-di-pietro.html).
Pietro Longo parlava, non solo di salario minimo, ma anche di autogestione delle imprese e di democrazia diretta. Altro che Cinque Stelle! Altro che pseudo sinistra europea e italiana di oggi!
E l'ha fatto da Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica, da Segretario del Partito Socialista Democratico Italiano e poi anche da componente della direzione nazionale del Partito Socialista Italiano di Bettino Craxi.
Quando il socialismo, in Italia e in Europa, esisteva ancora. Ovvero non si era annacquato in un indistinto liberal-capitalismo para progressista, utile a quei Poteri forti economico-finanziari che hanno distrutto la democrazia in Italia e in Europa, ovvero hanno annientato l'unico vero Centro-Sinistra (DC – PSI – PSDI – PRI) che aveva governato, con vicende alterne, ma stabilmente e democraticamente, dal 1948 al 1993 (talvolta anche con l'appoggio del PLI).
Come ebbe a denunciare Bettino Craxi in Parlamento, il finanziamento illegale ai partiti riguardava tutti i partiti. Ma andava distinto il finanziamento al partito e il finanziamento al singolo deputato, per arricchimento personale.
Così come andava tenuto conto della situazione del nostro Paese, ovvero degli equilibri nazionali e internazionali, che la falsa rivoluzione definita “Tangentopoli” hanno finito per distruggere. Sdoganando le estreme destre, le estreme sinistre (ormai svuotate da ogni forma di ideale), i Poteri forti nazionali e internazionali e aprendo le porte a una UE autoreferenziale e autocratica, totalmente al servizio dei Presidenti USA di turno e totalmente irresponsabile sotto il profilo geopolitico.
Qualche giorno fa, grazie all'amico Marco Gianfranceschi, Presidente della Fondazione Giuseppe Saragat, ho avuto modo di vedere un video del 2018, con protagonista Pietro Longo, che da molti anni non appariva in pubblico, alla commemorazione delle targa di Palazzo Barberini, a Roma.
Nel video, che ho postato anche sul mio blog, Longo parla della necessità di un socialismo che guardi ai problemi attuali, ripercorrendo le antiche lezioni dei Maestri, ovvero quelle di Filippo Turati, Anna Kuliscioff e Giuseppe Saragat. E fa presente come, oggi, le campagne elettorali siano condotte da “chi le spara più grosse”. Nel video, Longo, si rivolge anche ai giovani, invitandoli a studiare la Storia e a guardare ai problemi attuali, riprendendo in mano quelle progettualità che hanno caratterizzato i grandi leader del passato e a non cadere nelle fake news diffuse sul web.
Pietro Longo e i deputati e senatori del PSDI e del PSI, dovrebbero essere ricordati anche e soprattutto come rappresentanti di quella sinistra democratica e libertaria che non esiste più, né nel nostro Paese, né nel resto d'Europa, salvo rarissime eccezioni.
Una sinistra che di Marx rigettava gli aspetti materialistici e dogmatici, ma ne esaltava gli aspetti umanitari e libertari e che si bettè, sempre, contro ogni totalitarismo ed ogni deriva violenta.
Lunga vita al Compagno Pietro Longo e tutti i socialisti democratici del passato e senza tessera, che sempre si batteranno contro ogni sopruso e contro una politica – quella attuale - sempre più decadente, sempre meno lungimirante e sempre meno rispettosa della Storia.
Luca Bagatin
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