Con il 20 Settembre 1870, l'entrata dei
bersaglieri a Porta Pia e la conseguente caduta del potere temporale
del Papa dei cattolici, si compie l'Unità d'Italia.
Data storica che, prima dell'avvento
dei fascismo - sceso a patti con la Chiesa cattolica – era anche
considerata festa nazionale.
Festa nazionale ormai cancellata e la
data pressoché dimenticata da tutti, salvo da noi anticlericali,
repubblicani, mazziniani e massoni.
Non va dimenticato che il 20 Settembre
vide per la prima vola uniti repubblicani mazziniani, socialisti e
persino liberali che, con Cavour, dichiararono “Libera Chiesa in
libero Stato”. Salvo tradire lo stesso Cavour, nel 1913, con il
patto Gentiloni voluto da quello che Gaetano Salvemini definì il
“Ministro della malavita”, Giovanni Giolitti.
Il patto, infatti, previde un accordo
fra liberali e cattolici dell'Unione Elettorale Cattolica Italiana,
che prevedeva una nutrita quantità di seggi cattolici in seno al
partito liberale. E ciò per contrastare l'avanzare dei repubblicani
e dei socialisti. Un patto che permise ai liberal-cattolici di
ottenere il 51% dei voti. Ovviamente le elezioni erano a suffragio
universale ristretto !
Ecco che lo spirito del 20 Settembre fu
tradito dai liberal-giolittiani prima e affossato dal fascismo
mussoliniano nel 1929 e dalla sedicente Repubblica italiana del 1948,
la quale, fondata sul tacito accordo fra cattolici e comunisti,
rimarrà in mano alla partitocrazia ed agli umori del Papa dei
cattolici, non più Re, ma pur sempre condizionante l'attività del
Parlamento, salvo essere contrastato dallo spirito libertario dei
radicali, repubblicani, socialisti e liberali del dopoguerra, i quali
riusciranno quantomeno ad ottenere la legge sul divorzio e
sull'aborto, confermate dal voto popolare referendario.
Di questo oggi rimane ben poco. La
Repubblica italiana rimane una non-Repubblica delle banane, ovvero
un'oligarchia di politicanti senza arte né parte. La stessa legge
sulle unioni civili che dovrebbe essere approvata è imposta da
Bruxelles e sarà sicuramente all'acqua di rose. I diritti delle
persone, come sempre da noi, calpestati in nome della stupidità
dogmatico-religiosa, che di spirituale e di umanitario non ha mai
avuto nulla.
A parte queste facili e desolanti
constatazioni, desideriamo segnalare un interessante saggio, appena
uscito per le ezioni Ibiskos, realizzato da Renato Traquandi,
repubblicano mazziniano della prima ora, che con “Le strategie
vaticane” racconta proprio le alterne vicende e rapporti fra il
nascente Stato unitario e la Chiesa cattolica. Una lettura storica e
politica interessante, che andrebbe suggerita anche al Papa dei
cattolici Francesco o Sig, Bergoglio che dir si voglia, che ci appare
piuttosto l'ennesimo burattino nelle mani di un potere che
rappresenta tutto salvo che gli insegnamenti di fratellanza, povertà
e uguaglianza dettati dal Cristo.
Luca Bagatin
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