Al referendum sulla
Catalogna indipendente oltre 2 milioni di cittadini catalani hanno
detto sì. E questo nonostante le violenze e le intimidazioni
commesse dalle forze dell'ordine su mandato del governo centrale spagnolo guidato da Mariano Rajoy.
All'esultanza dei
cittadini che hanno espresso un voto democratico - sebbene non
riconosciuto da Madrid - purtroppo fanno eco le violenze contro
cittadini inermi, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo. Una
brutta pagina per la Spagna e l'Europa. Immagini che mai avremmo
voluto vedere e che ci fanno chiedere: dov'è la democrazia ? Se la
democrazia è diritto dei cittadini a decidere, nella Spagna di Rajoy
- Premier peraltro non eletto da nessuno, visto che il suo monocolore
è retto unicamente dall'astensione del PSOE e del partito dei
Ciudadani per evitare un ritorno alle urne - questo diritto è stato
calpestato brutalmente.
E ciò indipendentemente
da come la si possa pensare sulla questione Catalana.
Su tutto questo l'Europa
tace. O, peggio, il Presidente della Commissione europea Juncker ed il
Presidente del Parlamento di Strasburgo Antonio Tajani sostengono il
governo di Madrid. Pazzesco, assurdo, vergognoso.
Il referendum catalano,
per Costituzione, poteva anche ritenersi illegittimo, ma come si può
ritenere una espressione di voto democratica e pacifica illegittima e
soprattutto questa possa essere soffocata nel sangue ? Il voto poteva
benissimo essere dichiarato successivamente nullo dal governo
centrale, senza alcuna violenza, senza alcun sopruso. Ma ad ogni modo
tutto ciò dovrebbe far riflettere, ovvero forse sarebbe il caso, per
la Spagna, di dare il via ad una Assemblea Costituente composta da
cittadini per rinnovare la Costituzione e far sì che questa sia
espressione diretta dei cittadini medesimi e che riconosca finalmente
le identità culturali e storiche di Catalani e Baschi.
Una Assemblea
Costituente, peraltro, è stata avviata in quel Venezuela socialista
che proprio la Spagna di Rajoy e gran parte dell'Europa (Tajani in
testa...sic !) ha definito "dittatura". Una Assemblea
Costituente votata in luglio in Venezuela e contrastata unicamente
dall'opposizione violenta di piazza in assetto paramilitare (altro
che i cittadini inermi e pacifici catalani !), che per mesi i media
europei hanno presentato come "paladini di libertà" e non
come sovvertitori di un governo - quello presieduto dal socialista
Nicolas Maduro - eletto (lui sì) dai cittadini.
Dunque, mentre la Spagna
e l'Europa sanzionavano il Venezuela socialista e la sua democratica
Assemblea Costituente (che sta costituzionalizzando i diritti dei
disabili e nuovi diritti sociali per poveri e pensionati, aumentando
le risorse in tal senso), oggi Spagna ed Europa vorrebbero impedire
ai cittadini catalani di esprimersi liberamente e pacificamente !
Sconvolgente !
Gli unici a sostegno dei
referendari e ad esprimersi immediatamente contro le violenze
perpetrate dal governo di Madrid i socialisti di razza, ovvero il
movimento politico socialista spagnolo e per la democrazia diretta
Podemos, il cui leader Pablo Iglesias si è augurato una Catalogna
"libera e sovrana", nonché il leader del Partito Laburista
inglese Jeremy Corbyn, che ha chiesto al Primo Ministro britannico
Theresa May di intervenire per porre fine alle violenze e trovare una
soluzione politica a questa crisi costituzionale; nonché il
Presidente del Venezuela Nicolas Maduro, che ha espresso solidarietà
al popolo catalano e dichiarato: "Chi è il dittatore ? Mariano
Rajoy ha optato per il sangue, il manganello, la repressione, contro
un popolo nobile".
Non è questa, dunque,
l'Europa e la Spagna che vogliamo. I democratici, da sempre, vogliono
una Europa dei cittadini e dei popoli sovrani, liberi, civili,
pacifici e non una Europa di burocrati ed élites che fomentano
divisione e violenza.
Luca Bagatin
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