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giovedì 21 febbraio 2019

Amore e Libertà, ovvero quando i valori umani e spirituali non sono in vendita. Frasi e citazioni

Io sono, disse la vita quando nacque in un'esplosione di bellezza.
Io sono, dissero la donna e l'uomo e nessuno prevaleva sull'altro perché io voleva dire noi.
Noi siamo la vita.
Poi l'uomo disse io ho, e nacque l'infelicità.

(Adrian, da "Adrian - la serie")


Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio, di traffico, e poteva essere alienato; il tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtù, amore, opinione, scienza, coscienza, ecc. – tutto divenne commercio. È il tempo della corruzione generale, della venalità universale, o, per parlare in termini di economia politica, il tempo in cui ogni realtà, morale e fisica, divenuta valore venale, viene portata al mercato per essere apprezzata al suo giusto valore.

(Karl Marx, da "Miseria della filosofia")

Non sono e non potrei mai sentirmi di sinistra (ciò non significa non essere anticonformista, così come lo fu Kerouac, che infatti era un conservatore).
Sono fondamentalmente un tradizionalista e un conservatore. Mi piace la tranquillità e la stabilità della vita e delle persone. Gli eccessi e i cambiamenti inutili servono solo a mettersi in mostra.
Se sono socialista originario, non materialista, con una visione trascendentale e spirituale della vita (anche dopo la morte), è proprio perché mi piacerebbe che tutti potessero avere una vita stabile e tranquilla.
Senza destabilizzazioni, senza sofferenze o, quantomeno, che queste possano essere limitate il più possibile.

(Luca Bagatin)

"Da tempo i grandi partiti del blocco liberale […] non hanno più altro ideale concreto da proporre
se non la dissoluzione continua e sistematica dei modi di vivere specifici delle classi popolari stesse – e la dissoluzione delle loro ultime conquiste sociali – nel moto perpetuo della crescita globalizzata, sia essa ridipinta di verde o coi colori dello sviluppo sostenibile, della transizione energetica e della rivoluzione digitale"

(Jean-Claude Michéa, da "Il nostro comune nemico")

Il piacere che danno una conversazione animata, un pranzo tra amici, un buon ambiente di lavoro, una città dove ci si sente bene, la partecipazione a questa o quella forma di cultura (professionale, artistica, sportiva ecc.), e più in generale tutte le relazioni con gli altri. La maggioranza di questi “beni”, la cui base per eccellenza è la vita sociale, esistono soltanto se se ne gode insieme. Il “relazionale” è la parte migliore delle gioie (e dei dolori) dell’esistenza. 

(Serge Latouche) 

"Cercherò di esprimermi con parole semplici: il mondo è un ... è un.. un insieme di.. di corporazioni, che formano tutt'intorno alla crosta terrestre come un.. uno spessore di merda, stratificato su tutte le nazioni; e questa merda l'avete messa voi! Da principio avete formato i partiti, ognuno sotto un nome altamente ideologico, altrimenti come si potevano imbrogliare i popoli? "Dobbiamo essere tutti uguali" dice qualcuno di questi partiti, "nessuno deve essere inferiore all'altro; solo così non ci saranno più poveri". Ma se nessuno è inferiore vuol dire che non ci sarà mai uno superiore, quindi dobbiamo essere tutti alti uguali, tutti grassi uguali, tutti con gli occhi celesti o con gli occhi castani. (Rivolto ad un nano in piedi accanto ad uno spilungone) Tu intanto hai già sbagliato posto (risa generali)! In questo caso cosa dovremmo fare per ottenere la famosa uguaglianza? Tagliare le gambe al gigante e attaccarle al nano? (sempre rivolto al nano) Tu te la sentiresti di andare in giro con le sue gambe? No, non te la sentiresti perché ti deriderebbero e tutti direbbero: "Và quel gigante lì, che nano che è!!" (risa generali) Perciò è una ipocrisia quella dei partiti quando dicono che vogliono eliminare i poveri; certo, loro vogliono eliminarli, e infatti i russi e gli americani è questo che stanno studiando, stanno vedendo se possono eliminarli in un colpo solo. Allora voi mi direte: "La colpa è tutta dei partiti"... No amici, la colpa è solo vostra! I partiti all'inizio sono tutti in buona fede, perché nascono sotto la spinta di un purificante momento di chiarezza, che poi svanisce col subentrare di uomini sbagliati chiamati ad amministrare questi partiti. Ma dove sono questi uomini sbagliati? In mezzo a voi sono questi uomini sbagliati, in mezzo a voi del popolo e voi non li riconoscete, anzi vi confondete con loro perché voi per primi siete dei criminali e dei disonesti e non avete voglia di lavorare e volete il divertimento facile e incolpate i vostri capi che vi governano pur sapendo che in loro si rispecchia la vostra criminalità e il vostro modo di essere! Il capo di un popolo è come il titolo di un libro nel quale è racchiuso il significato di tutte le sue pagine. Per cui se io ho un libro fatto di pagine bianche dove su ogni pagina non c'è scritto niente, il titolo giusto sarà "NIENTE", perché solo con un titolo del genere è possibile rappresentare il significato di quelle pagine, perché non c'è scritto niente! Quindi, se i vostri capi che vi governano saranno dei criminali non saranno altro che i rappresentanti di una espressione criminale radicata nel popolo! Voi adesso siete lì, uno dopo l'altro, e dalle vostre case mi state ascoltando e mi guardate come uno che ha la fortuna di recitare davanti a tanta gente e, lo so, invidiate il posto che occupo, senza badare al senso delle parole che da questo posto vi sto dicendo. Ma sappiate che non me ne frega proprio niente della vostra ammirazione e dell'impalcatura che secondo voi mi avete costruito! Non me ne frega niente di avere dei seguaci i quali reputo disonesti! Voi li avete scelti con meticolosa attenzione i vostri leader, obbligandoli a pensare come voi, e quando non la pensavano come voi li avete uccisi come avete ucciso CRISTO!! E lo uccidereste ancora se lui fosse qui, anche per molto meno di trenta denari. BANG, BANG, BANG (Joan Lui viene freddato con tre colpi di pistola)

(Adriano Celentano, dal film "Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì")

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