Il recente colpo di Stato
in Bolivia, che ha portato al governo l'autoproclamata Jeanine Anez,
ex senatrice appartenente a un partito minore dell'opposizione
liberale; che ha causato numerosi scontri di piazza, con oltre 30
morti, centinaia di feriti e oltre mille arresti; oltre alla cacciata
del Presidente legittimo Evo Morales, rifugiatosi in Messico, non
fermato il Movimento per il Socialismo (MAS), che ha portato alla
vittoria elettorale lo stesso Evo Morales negli ultimi quindici anni.
Nell'ultimo Congresso,
tenutosi presso il Colosseo La Coronilla, a Cochabamba, gli esponenti
del MAS hanno dichiarato di essere pronti a una nuova tornata
elettorale e di assicurare, così, nuovamente la vittoria del
socialismo in Bolivia.
E' stato altresì deciso
che il leader della campagna sarà Evo Morales e che nei prossimi
giorni il MAS nominerà i due candidati per la Presidenza e i
candidati per l'Assemblea nazionale.
Evo Morales, nel suo
esilio, oltre a ribadire l'importanza di proseguire il processo di
liberazione del Paese, anche dalla nuova dittatura liberale,
attraverso il modello socialista, ha ringraziato per il sostegno e la
fiducia, affermando: “Vi ringrazio per la fiducia che riponete
in me, nominandomi quale leader della campagna. Uniti vinceremo
nuovamente le elezioni al primo turno. Grazie per non esservi arresi,
sarò sempre con voi e insieme continueremo a fare la Storia che
abbiamo fatto sino ad ora e vinceremo !”.
All'apertura del
Congresso, il presidente del MAS, Rimer Agreda ha dichiarato:
“Sanzioneremo ogni membro che ha tradito il partito” e ha
dichiarato che non saranno accettati candidati che non faranno parte
dei movimenti sociali boliviani.
Luca Bagatin
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