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lunedì 28 febbraio 2022

L'attualissimo discorso di Adriano Celentano tratto dal film "Joan Lui" (1985)

 

"Cercherò di esprimermi con parole semplici: il mondo è un un insieme di corporazioni, che formano tutt'intorno alla crosta terrestre come un... uno spessore di merda, stratificato su tutte le nazioni; e questa merda l'avete messa voi! Da principio avete formato i partiti, ognuno sotto un nome altamente ideologico, altrimenti come si potevano imbrogliare i popoli? "Dobbiamo essere tutti uguali" dice qualcuno di questi partiti, "nessuno deve essere inferiore all'altro; solo così non ci saranno più poveri". Ma se nessuno è inferiore vuol dire che non ci sarà mai uno superiore, quindi dobbiamo essere tutti alti uguali, tutti grassi uguali, tutti con gli occhi celesti o con gli occhi castani.

In questo caso cosa dovremmo fare per ottenere la famosa uguaglianza? Tagliare le gambe al gigante e attaccarle al nano? (Rivolto ad un nano) Tu te la sentiresti di andare in giro con le sue gambe? No, non te la sentiresti perché ti deriderebbero e tutti direbbero: "Và quel gigante lì, che nano che è!!"
Perciò è una ipocrisia quella dei partiti quando dicono che vogliono eliminare i poveri; certo, loro vogliono eliminarli, e infatti i russi e gli americani è questo che stanno studiando, stanno vedendo se possono eliminarli in un colpo solo.

Allora voi mi direte: "La colpa è tutta dei partiti"... No amici, la colpa è solo vostra! I partiti all'inizio sono tutti in buona fede, perché nascono sotto la spinta di un purificante momento di chiarezza, che poi svanisce col subentrare di uomini sbagliati chiamati ad amministrare questi partiti. Ma dove sono questi uomini sbagliati? In mezzo a voi sono questi uomini sbagliati, in mezzo a voi del popolo e voi non li riconoscete, anzi vi confondete con loro perché voi per primi siete dei criminali e dei disonesti e non avete voglia di lavorare e volete il divertimento facile e incolpate i vostri capi che vi governano pur sapendo che in loro si rispecchia la vostra criminalità e il vostro modo di essere! Il capo di un popolo è come il titolo di un libro nel quale è racchiuso il significato di tutte le sue pagine. Per cui se io ho un libro fatto di pagine bianche dove su ogni pagina non c'è scritto niente, il titolo giusto sarà "NIENTE", perché solo con un titolo del genere è possibile rappresentare il significato di quelle pagine, perché non c'è scritto niente! Quindi, se i vostri capi che vi governano saranno dei criminali non saranno altro che i rappresentanti di una espressione criminale radicata nel popolo!

Voi adesso siete lì, uno dopo l'altro, e dalle vostre case mi state ascoltando e mi guardate come uno che ha la fortuna di recitare davanti a tanta gente e, lo so, invidiate il posto che occupo, senza badare al senso delle parole che da questo posto vi sto dicendo. Ma sappiate che non me ne frega proprio niente della vostra ammirazione e dell'impalcatura che secondo voi mi avete costruito! Non me ne frega niente di avere dei seguaci i quali reputo disonesti! Voi li avete scelti con meticolosa attenzione i vostri leader, obbligandoli a pensare come voi, e quando non la pensavano come voi li avete uccisi come avete ucciso CRISTO!! E lo uccidereste ancora se lui fosse qui, anche per molto meno di trenta denari...." 
 

domenica 27 febbraio 2022

Combattere contro la sofferenza. Per l'Amore e la Fratellanza unversale

 

Solo chi non soffre può permettersi di dare giudizi avventati.
Io sento gente che soffre e soffro con loro. Da OGNI parte.
E, se c'è una cosa che odio, è la sofferenza (perché la conosco).
Ecco, io odio la sofferenza e, se c'è una cosa contro cui bisognerebbe combattere, è questa.
 
Luca Bagatin
 
#noguerra #nosanzioni #givepeaceachance

sabato 26 febbraio 2022

Comunisti britannici e greci contro ogni guerra imperialista e ogni sanzione che danneggia i popoli. Articolo di Luca Bagatin

La Lega dei Giovani Comunisti della Gran Bretagna (YCL), movimento giovanile del Partito Comunista Britannico, ha espresso – in un comunicato – il suo rammarico per l'escalation bellica in Ucraina.

Mentre Vladimir Putin e il suo governo oligarca non sono amici dei lavoratori in Russia e a livello internazionale, la strategia e le priorità della NATO rimangono chiare. Nella sua rivalità inter-imperialista con la Russia, ha tentato di accerchiare e minare la Russia usando l'Ucraina come capro espiatorio e luogo di messa in scena per i suoi interessi” - si legge nel comunicato dei giovani comunisti britannici, che prosegue affermando che: “e ora è il popolo ucrano che ne paga il prezzo (…). Un intervento della NATO ora significherebbe una guerra mondiale, e condanniamo la NATO nel modo più forte possibile per aver posto i cittadini ucrani in questa situazione”.

Non vogliamo assistere a una presenza continua delle basi NATO nell'Europa orientale. Tali azioni cercheranno solo di provocare ulteriormente la Russia. Non vogliamo vedere le forze armate borghesi britanniche schierate nell'Europa orientale in un ruolo offensivo o difensivo, né vogliamo una presenza della NATO continua in Gran Bretagna, né una presenza britannica nella NATO”, prosegue il comunicato, che fa altresì presente come “Miliardi di sterline spesi per un arcaico patto di difesa anticomunista sarebbero meglio spesi a casa - pagando il costo della pandemia e risolvendo la crisi del costo della vita (…). Inoltre non dobbiamo dimenticare che i governi insediati in Ucraina dopo le proteste di Maidan contengono elementi apertamente fascisti e neonazisti - le affermazioni di Putin sulla “denazificazione” non sono completamente inventate. L'esercito ucraino è sostenuto da battaglioni paramilitari neonazisti che glorificano apertamente i collaboratori nell'olocausto. Truppe in prima linea in Ucraina sporgono apertamente svastiche e simboli delle SS”.

I giovani comunisti britannici si schierano dunque contro il militarismo, affermando che: “I veri vincitori dell'allarmismo e del militarismo sono i produttori di armi e i monopoli che fanno pressione sui governi con tanta forza a favore dell'espansione e dell'intervento militare, tutto per guadagnare miliardi. Le vittime, come sempre, sono le persone che lavorano”.

E sottolineano come “I giovani britannici e i giovani del mondo non hanno nulla da guadagnare dall’imperialismo che spinge per guerra. Una spinta alla guerra che priva le nostre comunità, divide il nostro pianeta e minaccia l’esistenza dell’umanità. I giovani comunisti britannici, mano nella mano con i nostri compagni in tutto il mondo, sono determinati ad opporsi ai guerrafondai e al militarismo”.

La Lega dei Giovani Comunisti britannici chiede, in conclusione del comunicato, dunque: “il ritiro immediato dalla NATO della Gran Bretagna”; “una politica estera basata sulla pace, la cooperazione e lo sviluppo internazionale, non sulla guerra e l'estorsione”; il “disarmo nucleare unilaterale da parte del Regno Unito”; il “ritiro di tutto il personale militare britannico dall'estero e chiusura di tutte le basi straniere” e “la riassegnazione del bilancio della difesa a fini pacifici tra cui sanità, istruzione, alloggi e creazione di posti di lavoro”.

Il Partito Comunista Britannico ha chiesto altresì “un cessate il fuoco immediato in Ucraina, l'interruzione di tutte le operazioni militari e l'inizio dei negoziati per giungere ad una giusta soluzione della questione ucraina” e ha aggiunto in un suo comunicato che “Le sanzioni contro la Russia non solo renderanno più difficile qualsiasi progresso. Danneggeranno anche il benessere dei popoli di Russia, Ucraina e del resto d'Europa, compresa la Gran Bretagna, rendendo l'Europa più dipendente dalle forniture energetiche delle società statunitensi e delle dittature del Medio Oriente”.

"L'obiettivo dovrebbe essere un'Ucraina smilitarizzata e neutrale i cui confini sovrani siano rispettati e garantiti internamente ed esternamente", afferma il comunicato del CPB.

Messaggio analogo lo hanno voluto dare gli attivisti del Partito Comunista di Grecia (KKE) e dalla sua ala giovanie, partecipando a una grande manifestazione antimperlialista e contro la guerra, tenutasi ad Atene, davanti alle ambasciate di USA e Russia.

Anche i comunisti greci ritengono che, l'unica lotta che valga la pena di intraprendere, sia quella popolare e che la Grecia non dovrebbe lasciarsi coinvolgere in un conflitto.

Il Segretario Generale del Partito Comunista di Grecia, Dimitris Koutsoumbas, ha affermato altresì che “Solo una strategia politica autonoma e indipendente, contro i piani borghesi e imperialisti, è l'alternativa per i lavoratori e i popoli”.

Luca Bagatin

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venerdì 25 febbraio 2022

giovedì 24 febbraio 2022

Buon compleanno Bettino Craxi, l'ultimo socialista italiano e europeo a non essersi piegato agli USA e ai poteri forti!


Buon compleanno Bettino!
L'unico Presidente dell'Italia che non si è MAI piegato agli USA e ai poteri forti europei.
E per questo è stato costretto all'esilio, in Tunisia.
Eterni onore e gloria a Bettino Craxi!
L'ultimo vero SOCIALISTA italiano e europeo!
 
Vedi anche il suo libro più profetico: 

mercoledì 23 febbraio 2022

Movimento Seggio Vuoto...da un'idea (anti)politica di Riccardo Merendi

L'amico scrittore e ingegnere meccanico Riccardo Merendi ha lanciato, alcuni giorni fa, il Movimento Seggio Vuoto e mi ha proposto di collaborarvi.

Trovo la sua iniziativa interessante e abbastanza in linea con un'idea storica del nostro pensatoio "Amore e Libertà", se vista in un'ottica di democrazia diretta e alternativa all'oligarchia elettoralistico-politica. E su questo punto, in particolare, vorrei incalzare Riccardo.

Su questo aspetto, nel 2016, avevo scritto uno dei miei tanti articoli in merito, leggibile qui: https://amoreeliberta.blogspot.com/2016/06/hanno-vinto-i-non-votanti-quando-una_6.html?m=0

Vorrei postare, dunque, qui di seguito, alcune delle idee/proposte di Riccardo Merendi e segnalare, in particolare, il gruppo di discussione che ha aperto su Facebook - in merito - e che può diventare un utile strumento di dibattito e confronto fra tutti coloro quali - aldilà delle idee politiche personali - credono nella necessità di superare uno status quo fatto di politici che non rappresentano altro che i loro interessi e quelli di un Potere totalmente lontano, se non addirittura opposto, ai cittadini e, nel senso più ampio del termine, alla democrazia stessa.

Democrazia che, o è diretta e pertecipativa, o non è democrazia, ma oligarchia.

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

"Chi è contento della attuale situazione politica e/o crede che con questi politici se ne uscirà, in questo gruppo non troverà alcunché di suo interesse e/o gradimento.
Agli altri, invece, quelli che non ne possono più, vorrei chiedere se tra pandemia, bollette, guerre, cemento, clima, transizione energetica, inquinamento, mafia, scuola, giustizia, sanità (potrei anche continuare) c'è un argomento che pensano possa essere risolto da questo "governo dei migliori" o da un parlamento continuamente scavalcato da decreti.
Sono un ing. meccanico di 62 anni, ho partecipato a diverse attività e sfido chiunque a dimostrare che prima di silurare un incapace che fa danni bisogna avere trovato un sostituto!
Se quasi metà degli elettori non vota, un motivo ci sarà: voglio pensare, magari sbagliando, che sia perché ritiene inutile sprecare tempo per dare una preferenza a qualcuno che sa già non essere in grado di fare cose utili per lui.
Quindi non mi rivolgo a quelli che "credono" a ciò che raccontano i politici sulle soluzioni promesse (anche se mai attuate), perché loro hanno la fortuna di avere la "fede", e con la "fede" non si discute.
Ma quelli che non votano non hanno la stessa fortuna (se avessero "fede" voterebbero) e forse sono stanchi di sentirsi raccontare favole che, invece di conciliare il sonno, diventano incubi sempre più spaventosi.
E si arriva alla conclusione: non "credi" a quello che i politici raccontano + non "credi" che questi politici sappiano risolvere i problemi = mandiamoli a casa!
Prendendo spunto da un noto proverbio: per un seggio, meglio vuoto che male occupato"
 
Riccardo Merendi
 
Il gruppo Facebook del Movimento Seggio Vuoto è il seguente: https://www.facebook.com/groups/668180214331048

martedì 22 febbraio 2022

La vittoria (postuma) di Eduard Limonov nel giorno del suo compleanno. Articolo di Luca Bagatin

Lo scrittore e leader politico Eduard Limonov, il 22 febbraio 2022, avrebbe compiuto 79 anni.

Limonov fu il primo, alla metà degli Anni ’90, a seguito dello smembramento dell’URSS, a prevedere l’ineluttabilità di un conflitto tra l’Ucraina e l’ampia popolazione russa della Crimea, del Donbass e della Novorossia, in generale. Ciò in quanto, come mi raccontò e scrisse il suo editore italiano, Sandro Teti, “prima o poi, i diritti dei russi, sarebbero stati violati”.

Limonov, nel suo saggio “Anatomia dell’Eroe”, pubblicato nel 1997, temeva che in Ucraina (territorio ove peraltro è cresciuto) sarebbe accaduta una situazione simile al conflitto nell’ex Jugoslavia, ove gli sciovinismi etnici sarebbero scoppiati e i russi, in quei territori, sarebbero stati repressi.

Limonov, nel voler proteggere i russi nelle Repubbliche post-sovietiche (non solo in Ucraina, ma anche in Kazakistan, Estonia, Lettonia, Lituania, Bielorussia ecc…), auspicava anche delle rivoluzioni popolari che avrebbero dovuto rovesciare il regime liberal-capitalista di Vladimir Putin, a Mosca.

Rivoluzioni di matrice socialista popolare, sul modello leninista e machnovista.

Nel saggio sopra citato, Limonov, scrisse infatti, fra le altre cose: “Resta inteso che il conflitto tra la popolazione russa e le forze di occupazione ucraine non è fine a se stesso, ma solo il primo passo nell’inevitabile necessità di un rivolta armata per il cambio di potere a Mosca. Devono andare in Crimea tutti coloro che hanno combattuto in Transnistria, Serbia, Cecenia. Queste persone sono ormai decine di migliaia. La Crimea sia la nostra Sierra Maestra e noi arriveremo alla nostra Avana, Mosca”.

Limonov, dunque, secondo anche quanto spiegò il sociologo liberale Igor Eidman in un articolo del novembre 2014, prefigurò già nel 1997 quanto sarebbe accaduto nel 2014, alla nascita delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, indipendenti sia dall’Ucraina che dalla Russia.

Nel maggio 2014, alla costituzione delle Repubbliche Popolari del Donbass, Eduard Limonov, alla guida del partito dissidente e di sinistra patriottica “Altra Russia”, lanciò un appello sullo stile dell’appello antifascista alle Brigate Internazionali antifranchiste durante la Guerra Civile Spagnola del 1936, non a caso intitolato “No Pasaran!” (Non passeranno!).

Il testo dell’appello fu il seguente:

NO PASARAN!

Cerchiamo di aiutare tutti coloro che vengono da noi, con il desiderio di partecipare come volontari.

I membri del nostro gruppo sono già qui. Sono all’epicentro degli eventi a Donetsk, Slaviansk, Kramatorsk e nelle altre città del Donbass, per aiutare a difendere le conquiste della Primavera russa.

I recenti eventi dimostrano che le truppe punitive inviate da Kiev non si fermeranno mai, qualunque cosa accada.

Uccidono massicciamente i civili: donne, anziani e bambini.

Le case vengono distrutte dal fuoco della loro artiglieria. Sono pronti a spazzare via le città e i villaggi della Novorossia e non sono pronti a concedere loro l’autodeterminazione o la libertà.

In queste condizioni, l’idea di fare volontariato e sostenere l’Ucraina sudorientale diventa una questione di vita o di morte per milioni di nostri fratelli.

Senza di noi, saranno schiacciati e ridotti in schiavitù da questa macchina punitiva della giunta, contando sul sostegno delle autorità di Kiev, degli oligarchi ucraini e degli aiuti esteri.

Ora è sempre più urgente che il nostro slogan diventi, come in Spagna, nel 1936: NO PASARAN!

Non passeranno!”

Eduard Limonov

Non a caso, Limonov, fu il primo uomo politico a visitare le Repubbliche Popolari del Donbass, nel dicembre 2014 e a far visita ai combattenti e, con il suo partito, ad organizzare una rete di aiuti umanitari alla popolazione di quei territori. Cosa che, successivamente, farà anche il Partito Comunista della Federazione Russa di Gennady Zjuganov.

Paradossale che, proprio il giorno del suo 79 compleanno, il suo più acerrimo nemico, ovvero Vladimir Putin, ratificando di fatto una risoluzione del maggior partito di opposizione russo – il Partito Comunista della Federazione Russa – votata a maggioranza il 15 febbraio 2022, abbia deciso di riconoscere le Repubbliche Popolari del Donbass.

Ciò segna, infatti, una vittoria postuma di Limonov e del suo partito (dal 2020, dopo la morte di Limonov, denominato “L’Altra Russia di Eduard Limonov”) che, ad ogni modo, ancora oggi viene perseguitato dalle autorità russe per la sua dissidenza anti-governativa e per la tutela dei diritti civili dei russi anche nel nord del Kazakistan. Aspetto che, le autorità russe, non gradiscono affatto, in quanto alleate al regime kazako.

Quella del riconoscimento delle Repubbliche del Donbass, da parte della Russia è stata, dal 2014 ad oggi, principalmente una battaglia della sinistra russa, da sempre all’opposizione.

Non a caso a promuoverla alla Duma, il Parlamento russo, è stato il Partito Comunista della Federazione Russa (da non dimenticare che il Partito Comunista è stato messo al bando in Ucraina nel 2015, salvo nelle due Repubbliche Popolari, una volta staccatesi dall’Ucraina) e ha sempre avuto il sostegno di tutti i partiti della sinistra russa. Ma, per contro, l’opposizione dello stesso Putin e del suo partito liberal-conservatore che sceglie di riconoscerle solo oggi.

Lo scopo di tale riconoscimento, quello di proteggere 600.000 cittadini russi in quei territori e evitare possibili ritorsioni e ogni conflitto che possa colpire la popolazione.

Numerosi i festeggiamenti da parte dei residenti delle Repubbliche del Donbass e, i primi a riconoscerne la legittimità, i governi socialisti di Cuba, Venezuela e Nicaragua.

Luca Bagatin

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lunedì 21 febbraio 2022

Mark Twain contro la guerra e l'imperialismo USA

"Dio ha creato la guerra affinché gli americani imparassero la geografia" 

(Mark Twain)

"Sono un antimperialista. Sono contrario al fatto che l'Aquila metta i suoi artigli su qualsiasi altra terra"

(Mark Twain)

"Gli statisti inventeranno menzogne ​​a buon mercato, incolpando la nazione che viene attaccata, e ogni uomo sarà lieto di quelle falsità che calmano la coscienza, le studieranno diligentemente e si rifiuteranno di esaminare qualsiasi confutazione di esse; e così a poco a poco si convincerà che la guerra è giusta, e ringrazierà Dio per il sonno migliore di cui gode dopo questo processo di grottesco autoinganno"

(Mark Twain, da "Cronache del giovane Satana")  

"E' stato meraviglioso scoprire l'America, ma sarebbe stato ancor più meraviglioso ignorarla"

 (Mark Twain)

"Abbiamo il miglior governo che il danaro può comprare"

(Mark Twain)

"L'uomo è l'unico animale che si occupa dell'atrocità delle atrocità: la Guerra. È l'unico che raccoglie i suoi fratelli intorno a sé e va avanti a sangue freddo e polso calmo per sterminare la sua specie. È l'unico animale che, per sordido compenso, marcerà fuori...e aiuterà a massacrare estranei della sua stessa specie che non gli hanno fatto del male e con i quali non ha litigi. E negli intervalli tra le campagne si lava il sangue dalle mani e lavora per "la fratellanza universale dell'uomo"...a parole"

(Mark Twain, da "Cos'è l'uomo?")

domenica 20 febbraio 2022

Crisi Ucraina. Cina propone mediazione pacifica. Comunisti russi vogliono proteggere la popolazione del Donbass. Articolo di Luca Bagatin

Relativamente alla crisi Ucraina, è intervenuto – alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza - il Ministro degli Esteri cinese, Wang Yi.

Il Ministro ha fatto presente che la Cina vuole evitare ogni forma di conflitto in ucraina e ricerca “una soluzione pacifica che garantisca sicurezza e stabilità in Europa”, ricordando anche che “nessuno è al di sopra del diritto internazionale”.

L'Ucraina deve essere un ponte che unisce Est e Ovest e non una linea di fronte per una competizione tra diverse potenze”, ha fatto presente il Ministro degli Esteri cinese.

Pechino, dunque, intende svolgere “un ruolo costruttivo per la pace”.

Il Ministro Wang Yi ha proseguito, affermando che “anche le preoccupazioni della Russia devono essere rispettate” e, all'Europa ha fatto presente che, “Se ci sarà un allargamento dell'Alleanza Atlantica ci sarà davvero garanzia della pace?” E' una domanda che i nostri amici in Europa si devono porre seriamente”.

Perché le parti non possono sedersi ad un tavolo, condurre colloqui dettagliati ed elaborare un piano per mettere in atto le intese di Minsk?”, si chiede il Ministro Wang Yi.

E, lanciando un monito alle parti: “Questo è quello che si dovrebbe fare, invece di aumentare le tensioni e provocare il panico. Ora tutti i Paesi dovrebbero assumersi responsabilità ed impegnarsi per una soluzione pacifica”.

Il Ministro degli Esteri cinese, ha ricordato come “si è tornati ad una mentalità da Guerra fredda, ma è sbagliato riportare indietro le lancette della Storia. Per trasformare il mondo in un posto migliore, i Paesi devono lavorare insieme, in un clima fondato sulla cooperazione, non sulla competizione”.

E, facendo presenti le sofferenze patite dal mondo intero durante la pendemia, anche in termini economici, il Ministro Wang ha aggiunto: “Dopo la pandemia l'economia mondiale si sta riprendendo lentamente e, per avviarci verso un progresso sostenibule, ci appelliamo a tutti i Paesi per agire insieme”.

Sulla questione è intervenuto, su Facebook, anche il leader del Partito Comunista della Federazione Russa, Gennady Zjuganov, maggior partito di opposizione presente nel Parlamento russo e promotore della risoluzione, votata a maggioranza il 15 febbraio scorso, di riconoscimento delle Repubbliche popolari del Donbass.

Zjuganov ha scritto, fra le altre cose, che “Si intensificano i bombardamenti nei territori delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, costringendo la popolazione a una evacuazione di massa. Si sta alimentando una guerra dell'informazione contro la Russia da parte dell'Occidente e dei media ucraini filo-occidentali e nazionalisti. Tutto ciò è la prova dello stretto coordinamento delle provocazioni militari e dell'aggressione informativa”.

Zjuganov ha inoltre fatto presente che, tutto ciò, è orchestrato dal governo degli USA e che “Washington sta iniziando a risolvere i suoi problemi a spese dell'economia dei suoi alleati della NATO”.

Secondo Zjuganov, dunque, una guerra “al centro dell'Europa e sanzioni forzate contro la Russia”, porteranno ad una “caduta dell'attività economica nell'UE e ciò garantirà l'aumento della competitività degli Stati Uniti d'America”.

In tutto ciò, a nome dei comunisti russi, Zjuganov rilancia la posizione di proteggere i civili del Donbass e invita le autorità russe a riconoscere le Repubbliche popolari.

I comunisti russi, come riportato dai social, stanno peraltro inviando aiuti umanitari alla popolazione del Donbass.

Luca Bagatin

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sabato 19 febbraio 2022

19 febbraio 2008. Muore Egor Letov, musicista punk-rock anarchico e nazionalbolscevico. Articolo di Luca Bagatin

Il 19 febbraio 2008 morì, per arresto cardiaco, il cantante e chitarrista punk-rock russo Egor Letov, a soli 44 anni non ancora compiuti.

Egor Letov, nato il 10 settembre 1964, fu una celebrità, sia nella Russia sovietica che post-sovietica, oltre che, nel 1993, fu fondatore, assieme a Eduard Limonov e Aleksandr Dugin, del Partito NazionalBoscevico.

Suo padre fu ufficiale e la madre medico e lui ed il fratello Sergey (ancora oggi musicista di grande fama), crebbero in un quartiere malfamato della Siberia.

Sia Egor che il fratello coltivarono, sin da giovanissimi, una grande passione musicale e si formarono musicalmente da autodidatti, ascoltando i Beatles e i Led Zeppelin.

I due fratelli Letov si trasferirono ben presto a Mosca. Sergey per studiare chimica all’Università, mentre Egor iniziò a studiare in un istituto professionale per muratori, dal quale fu – in poco tempo – espulso. Lavorò alcuni anni, sia come spazzino, che come operaio edile.

Mentre Sergey si dedicò alla musica jazz, divenendo in seguito amico e collega del grande jazzista russo Sergey Kuryokhin (figura di spicco del successivo Partito NazionalBolscevico), Egor si ispirò al punk rock e iniziò un sodalizio con Kostantin Riabinov, anche lui uno dei futuri componenti del partito nazbol (nota una delle foto che ritrae Letov, Riabinov, Limonov e Dugin in una posa che ricorda quelle di una rock band dell’epoca).

Con Riabinov, Egor Letov, fondò il gruppo “Posev”, ovvero “Semina” e, nel 1984, i due fondarono il gruppo punk rock “Grazhdanskaya Oborona”, ovvero “Difesa Civile”, che attirò le nefaste attenzioni del Ministero degli Interni e del KGB.

Le autorità sovietiche iniziarono infatti a considerare l’attività musicale di Letov sovversiva e, nel 1985, lo ricoverarono coattivamente in un ospedale psichiatrico, trattato con massicce dosi di psicofarmaci. Fu dimesso, dopo mesi, solamente in quanto minacciò il suicidio.

Negli anni successivi, lui e la sua compagna e collega cantante – Yanka Diaghileva – furono a lungo ricercati e perseguitati dalle autorità sovietiche e vissero per molto tempo di espedienti e da fuggitivi.

Lo spirito di Egor Letov fu sempre fortemente anarchico e libertario e, se inizialmente il suo scontro con le autorità dell’URSS lo portò a sviluppare un feroce anticomunismo, negli Anni ’90, con la fine del mondo sovietico e l’avvento del capitalismo assoluto e dell’oligarchia liberale e criminale al potere in Russia, sviluppò una coscienza socialista autogestionaria.

Ciò lo porterà, dunque, ad accettare l’invito dello scrittore Eduard Limonov a fondare il Partito NazionalBolscevico, influenzando così molti suoi colleghi musicisti e artisti, fra i quali Riabinov, oltre che moltissimi suoi fan.

La bandiera ufficiale del Partito NazionalBolscevico, composta da una falce e martello nera posta all’interno di un cerchio bianco, su fondo rosso, sarà infatti presentata al pubblico nel 1994, al concerto di Egor Letov presso il club delle “Forze Armate” di Mosca, nel quale il cantante punk cantò storiche canzoni sovietiche in stile rock, acclamato da un pubblico di giovani e giovanissimi.

Nel 1997, Letov, sposò la bassista degli “Grazhdanskaya Oborona”, Natal’ja Čumakova. Yanka Diaghileva, sua storica compagna e grande cantautrice underground, morì invece nel 1991, a 24 anni, in circostanze tragiche e mai del tutto chiarite. Fu infatti trovata annegata da un pescatore nel fiume Inja, in Siberia, e ciò segnò profondamente Egor Letov.

Letov è, ancora oggi, considerato un simbolo di ribellione e emancipazione in Russia e a lui ho voluto dedicare – fra gli altri – il mio ultimo saggio “L’Altra Russia di Eduard Limonov” (https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/617218/laltra-russia-di-eduard-limonov-2/) dal quale, peraltro, sono tratti alcuni passi di questo mio articolo.

Delle sue scelte politiche, Egor Letov ebbe a scrivere e dire: “Sono un nazionalista sovietico. La mia terra è l’URSS. L’URSS è il primo e grande passo lontano, guarda avanti, verso nuovi tempi, verso nuovi orizzonti. L’URSS non è uno Stato, è un’idea, una mano allungata per dare una stretta di mano. E la gloria e la grandezza della Russia è che per la prima volta nella Storia umana ha assunto l’amara e giusta missione, al fine di superare mille anni di feroce buio. La solitudine dell’uomo nell’umanità.

Credo nel mondo, nella Rivoluzione Universale e sono pronto a lottare per questo, sia attraverso le parole che con i fatti. Come hanno fatto i miei valorosi predecessori, insegnanti e mentori da Dostoevskij a Majakovskij, tutti quelli che sono sempre stati contro bugie, indifferenza, declino, morte. Nel 1917 il nostro Paese ha fatto il primo passo verso la verità, per non essere mai l’ultimo!”.

Luca Bagatin

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Egor Letov e Eduard Limonov a una manifestazione del Partito NazionalBolscevico


mercoledì 16 febbraio 2022

REGINA DEGLI ELFI. Poesia di Luca Bagatin

 REGINA DEGLI ELFI

Poesia di Luca Bagatin
Musa nelle foto: Vasilisa Semiletova
(la corona nelle foto è una sua creazione artigianale)

Un canto antico

Attraversa il bosco.

E' una musica

Che mi attrae

E che mi chiama.

E' una musica che racconta

Una storia ancestrale.

E' la storia di esseri antichi e di animali liberi.

Di gente che viveva in pace

E che si amava.

E' forse il canto degli Elfi

E della loro Regina.

E' il canto dei popoli del bosco.

E' un canto che fa innamorare.

Che mi fa innamorare.

Come il tuo sguardo.

Come la tua pelle morbida e setosa

Che si fonde, nella mia mente,

Con questo canto.

E diviene musica celestiale, angelica.

Il rosso dei tuoi capelli

Adornati con una corona

Fatta con le tue mani.

Tutto questo sembra squarciare le tenebre.

Tutto questo sembra vincere

La sofferenza

Che avvolge il mondo d'oggi.

Tutto questo sembra rompere

Ogni barriera

Che sia linguistica,

Che sia di appartenenza,

Che sia esteriore.

Perché non è il pregiudizio,

Perché non è l'interesse economico,

Di chi detiene il potere

Che può fermare

La bellezza.

Perché non sono le tenebre,

Non è il buio della violenza umana,

Che può distruggere

L'arte.

E nemmeno l'amore

Può essere distrutto

Da questi orrori.

Solo un canto

Solo il nostro abbraccio

Solo un nostro bacio

Può salvare tutto questo.

Luca Bagatin

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Ucraina - Russia. La Duma vota la risoluzione comunista di riconoscimento delle Repubbliche del Donbass. Articolo di Luca Bagatin

Il 15 febbraio scorso, la Duma, Parlamento russo, ha approvato a larga maggioranza, la risoluzione del maggior partito di opposizione, ovvero del Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF), rivolta al Presidente Vladimir Putin, affinché riconosca ufficialmente le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk (dette anche Repubbliche popolari del Donbass).

Il leader del KPRF, Gennady Zjuganov, già nel gennaio scorso, riteneva infatti che, tale riconoscimento, sia l'unico strumento volto ad assicurare la protezione dei 600.000 cittadini russi presenti nel Donbass, attuale area dell'Ucraina, dichiaratasi indipendente nel 2014.

Tale risoluzione era stata presentata dai comunisti il 19 gennaio scorso.

Secondo gli autori della risolzione, infatti, ad oggi, l'Ucraina, sta compiendo un vero e proprio “genocidio” contro la popolazione russa di quei territori, attraverso sanzioni e blocchi economici, oltre che una guerra infinita, che sta causando vittime civili sin dal 2014.

Anche il leader del partito socialista patriottico “Russia Giusta – Per la Verità” (al quale è peraltro iscritto anche l'attore e produttore cinematografico statunitense Steven Seagal), Sergey Mironov, ha espresso il suo sostegno alla risoluzione, dichiarando che “In condizioni in cui importanti forze armate dell'Ucraina sono concentrate al confine con la Repubblica popolare di Donetsk e la Repubblica popolare di Lugansk e minacciano la guerra, riteniamo che una tale misura – ovvero il riconoscimento ufficiale dell'indipendenza di queste Repubbliche – raffredderà le teste calde”.

Secondo i deputati del Partito Comunista, “gli accordi di Minsk hanno contribuito a fermare il conflitto, ma l'Ucraina non li rispetta” e hanno osservato come “tale riconoscimento creerà le basi per garantire la sicurezza e la protezione dei popoli delle Repubbliche popolari dalle minacce esterne”.

Tale risoluzione, votata a maggioranza dal Parlamento russo, ad ogni modo, non impegna il governo presieduto da Putin e sarà comunque lui a prendere in esame il riconoscimento ufficiale delle Repubbliche popolari del Donbass e non è affatto scontato che avalli tale riconoscimento.

Il governo Putin, in tutti questi anni, infatti, si è sempre mantenuto morbido sulla questione e addirittura ha spesso evitato di riconoscere la cittadinanza russa ai cittadini delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. Spesso, infatti, aiuti ai cittadini del Donbass, sia umanitari che di riconoscimento della cittadinanza, sono giunti dai deputati del Partito Comunista della Federazione Russa, in primis anche grazie all'attività del deputato Sergey Shargunov, scrittore e giornalista, con un passato nel Partito NazionalBolscevico di Eduard Limonov.

E proprio Eduard Limonov, nel 1997, deuniciò per primo la situazione umanitaria dei russi in Ucraina. Limonov, infatti, scrisse un appello – dal significativo titolo “NO PASARAN!” (“Non passeranno!”) sullo stile dell'appello antifascista alle Brigate Internazionali antifranchiste durante la Guerra Civile Spagnola del 1936, nel quale, fra le altra cose, scriveva: I recenti eventi dimostrano che le truppe punitive inviate da Kiev non si fermeranno mai, qualunque cosa accada.

Uccidono massicciamente i civili: donne, anziani e bambini.

Le case vengono distrutte dal fuoco della loro artiglieria. Sono pronti a spazzare via le città e i villaggi della Novorossia e non sono pronti a concedere loro l’autodeterminazione o la libertà.

In queste condizioni, l’idea di fare volontariato e sonstenere l’Ucraina sudorientale diventa una questione di vita o di morte per milioni di nostri fratelli.

Senza di noi, saranno schiacciati e ridotti in schiavitù da questa macchina punitiva della giunta, contando sul sostegno delle autorità di Kiev, degli oligarchi ucraini e degli aiuti esteri”.

Il partito nazionalbolscevico di Limonov, “L'Altra Russia”, fu infatti il primo a sostenere attivamente la popolazione delle Repubbliche popolari del Donbass e così tutta l'opposizione di sinistra al governo di Putin. Governo Putin che, invece, sulla questione si è sempre mostrato freddo.

Forse non un caso che, a votare contro la risoluzione dei comunisti, ovvero contro il riconoscimento delle Repubbliche popolari del Donbass, ci sia stato, all'unanimità, il partito “New People”, partito liberale di centrodestra che sostiene la coalizione di governo putiniana.

Del resto, lo stesso governo Putin, si è sempre dimostrato freddo anche sul riconoscimento dei diritti dei russi abitanti nel nord del Kazakistan, preferendo sostenere l'attuale governo russofobo kazako.

Luca Bagatin

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lunedì 14 febbraio 2022

Garibaldi (Anita e Guseppe), Amore e Libertà

 

…"avviandomi verso le case dove trovavasi l’oggetto del mio viaggio, non mi era possibile il rinvenirlo; quando m’incontrai con un individuo del luogo e che avevo conosciuto ai primi momenti dell’arrivo nostro. Egli invitandomi a prendere il caffe nella di lui casa. Entrammo, e la prima persona che si affacciò al mio sguardo era quella il di cui aspetto mi aveva fatto sbarcare. Era Anita! la madre dei miei figli! la compagna della mia vita nella buona e nella cattiva fortuna! la donna, il di cui coraggio io mi sono tante volte desiderato!”....

(Giuseppe Garibaldi, "Memorie")

Questioni Ucraina e Kazakistan sollevate dallo scrittore e politico Eduard Limonov già negli Anni '90

Questione Ucraina e Kazakistan, scoppiate all'inizio del 2022, ma fondanti le loro radici nella dissoluzione dell'URSS, contro la volontà stessa dei cittadini sovietici, che votarono a maggioranza un referendum per il mantenimento dell'URSS (17 marzo 1991).
Il primo a sollevare entrambe le questioni, lo scrittore e leader politico Eduard Limonov, nel 1997.
Di questo e altro parla ultimo saggio di Luca Bagatin, "L'Altra Russia di Eduard Limonov", edito da IlMioLibro e acquistabile a questo link: https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/617218/laltra-russia-di-eduard-limonov-2/

“L'Altra Russia di Eduard Limonov”, partito dissidente russo rifondato nel settembre 2020, raccoglie l'eredità del Partito NazionalBolscevico (PNB), fondato negli Anni '90, dallo scrittore Eduard Limonov, dal filosofo Aleksandr Dugin e dal chitarrista punk Egor Letov. Vero e proprio incontro di spiriti eclettici, controculturali, artistici e soprattutto di giovani, il PNB – messo fuorilegge, in Russia, nel 2007, con l'accusa di “estremismo” – fu il principale partito di opposizione di piazza al totalitarismo liberal-capitalista di Boris Eltsin prima e di Vladimir Putin poi. E così “L'Altra Russia di Eduard Limonov”, che ne raccoglie il testimone. Unico partito al quale, ancora oggi, in Russia, è impedito di presentarsi alle elezioni e i cui attivisti vengono perseguitati. Il saggio di Luca Bagatin racconta tutto questo e molto altro ancora, anche attraverso la voce di molti dei protagonisti.

Il saggio, con prefazione dell'editore italiano di Eduard Limonov, Sandro Teti, è impreziosito – per gentile concessione dell'autore dell'opera – da una copertina raffigurante Eduard Limonov, realizzata dal giovane artista russo Stepan Biryukov, specializzato in ritratti di scrittori e poeti russi, attraverso un'innovativa tecnica iperrealista.

Luca Bagatin, nato a Roma nel 1979, è blogger dal 2004 (www.amoreeliberta.blogspot.it). Già collaboratore di riviste di cultura esoterica e risorgimentale, attualmente collabora con “Olnews”, “Electomagazine” e “Liberalcafé”, oltre che con la rivista online “L'Ideologia Socialista”. Suoi articoli sono stati tradotti e pubblicati in Francia, Serbia, Brasile e in lingua fiamminga. E' autore di saggi sulla storia della Massoneria, sul mondo femminile, sull'erotismo e sul socialismo.

domenica 13 febbraio 2022

DIAMO UNA POSSIBILITA' ALLA PACE

 "Combattere per la pace è come fare sesso per la verginità"

(John Lennon) 

„Immagina che non esistano nazioni | Non è difficile farlo | Niente per cui uccidere o morire | E nessuna religione. | Immagina che tutti | vivano la loro vita in pace.“

Fonte: https://le-citazioni.it/frasi/138477-john-lennon-immagina-che-non-esistano-nazioni-non-e-difficil/"Immagina 
"Immagina
che non esistano nazioni.
Non è facile farlo.
Niente per cui uccidere o morire.
E nessuna religione.
Immagina che tutti
vivano la loro vita in pace"
 
(John Lennon)
„Immagina che non esistano nazioni | Non è difficile farlo | Niente per cui uccidere o morire | E nessuna religione. | Immagina che tutti | vivano la loro vita in pace.“

Fonte: https://le-citazioni.it/frasi/138477-john-lennon-immagina-che-non-esistano-nazioni-non-e-difficil/
„Immagina che non esistano nazioni | Non è difficile farlo | Niente per cui uccidere o morire | E nessuna religione. | Immagina che tutti | vivano la loro vita in pace.“

Fonte: https://le-citazioni.it/autori/john-lennon/frasi-sulla-pace/

Mentre in Italia tutto tace, i comunisti britannici protestano contro l'aumento del costo della vita. Articolo di Luca Bagatin

Gran parte della classe operaia della Gran Bretagna è scesa in piazza, il 12 febbraio scorso, nelle 30 maggiori città del Paese, contro l'aumento del costo della vita e l'aumento delle tariffe energetiche.

Le proteste sono state sostenute dal Partito Comunista Britannico (CPB); dalla Lega dei Giovani Comunisti; dall'Unite Trade Union; da Socialist Appeal; da Revolutionary Socialism in the 21st Century; dall'associazione Disabili contro i tagli (DPAC); da Fuel Poverty Action e da altre associazioni, riunite tutte sotto la bandiera della socialista Associazione Popolare contro l'Austerità.

Tale organismo di base ha chiesto al governo conservatore di bloccare i prezzi dell'energia nel Paese e di aumentare i salari e i benefit per permettere ai cittadini di affrontare l'aumento del costo della vita.

I cittadini britannici, un po' come quelli di tutta Europa, stanno infatti vedendo aumentare vertiginosamente i prezzi dell'energia di oltre il 50% e, per questo, il Partito Comunista Britannico, ha proposto la “nazionalizzazione progressiva del sistema energentico”, che “comprenderebbe la produzione di petrolio e gas, così come la trasmissione e la distribuzione”.

I comunisti britannici hanno fatto presente come: “i fornitori di energia vantano profitti record e si vantano di pagare ricchi dividendi ai loro azionisti, mentre il Cancelliere dello Scacchiere ha il coraggio di dire che comprende le nostre preoccupazioni, ma il suo patrimonio netto aumenta di oltre 200 milioni di sterline!”.

L'Associazione Popolare contro l'Austerità ha fatto presente come le proteste “stanno nascendo perché le persone sono stufe di uomini ricchi che dicono loro che devono pagare per l'avidità dei consigli di amministrazione e il colossale fallimento del mercato” e, prosegue l'appello delle associazioni socialiste britanniche: “Chiediamo la fine del sistema capitalista in crisi. Solo mettendo l'economia nelle mani dei lavoratori possiamo garantire un elevato standard di vita per tutti”.

Tali associazioni hanno annunciato l'organizzazione di imponenti proteste per il 5 marzo e il 2 aprile prossimi, a meno che il governo britannico non intraprenda azioni concrete per ovviare la crisi.

Luca Bagatin

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mercoledì 9 febbraio 2022

Viva la Repubblica del 9 febbraio 1849! Articolo di Luca Bagatin

9 febbraio 1849: nasce l'unica Repubblica che l'Italia abbia mai davvero conosciuto.

L'unica Repubblica, avete letto bene. Perché, se per “res publica” intendiamo “cosa pubblica”, ovvero non cosa dei politici, dei partiti, delle banche, dell'economia e delle istituzioni lontane dai cittadini, allora la Repubblica Romana del 1849 è stata in assoluto l'unica Repubblica che l'Italia abbia mai conosciuto.

Fondata dal Trimumvirato costituito da Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellini, la Repubblica Romana, conquistata con il sangue di patrioti e di garibaldini che fecero fuggire il Papa Re a Gaeta, durò solamente cinque mesi, soffocata brutalmente dai francesi di Napoleone III alleati del Papa. Essa purtuttavia riuscì a dotarsi di una Costituzione avanzatissima per l'epoca, che prevedeva la sovranità del Popolo fondata sull'eguaglianza, la libertà e la fraternità, senza alcun privilegio, nonché sulla piena libertà religiosa e di culto.

Una Repubblica indipendente non solo dal potere religioso-statuale, ma anche da quello monarchico dei Savoia. Una Repubblica che consacrò ad eroina quella Anita Garibaldi che morirà poco dopo.

Una Repubblica dimenticata e la cui memoria fu offuscata persino dall'attuale “Repubblica dei partiti”, fondata nel 1948, la cui Costituzione è nata dal compromesso di interessi di potere contrapposti, la quale oggi è totalmente serva di logiche internazionali: dal Fondo Monetario, alla Banca Centrale Europea, passando per la NATO.

Solo la Libera Repubblica di Fiume di Gabriele D'Annunzio e Alceste De Ambriis del 1919, riuscirà ad eguagliare lo spirito della Repubblica Romana di mazziniana e garibaldina memoria, persino connotando questa nuova impresa di aspetti libertari, anarco-comunisti, erotici e spiritualisti. Si pensi peraltro che la Costituzione della Repubblica di Fiume, ovvero la Carta del Carnaro prevedeva aspetti avanzatissimi per l'epoca, al punto che nemmeno oggi, alcuni aspetti, sono garantiti dalla Costituzione italiana, ovvero: libertà di associazione, libertà di divorziare, libertà religiosa e di coscienza al punto che furono proibiti i discriminatori crocifissi nei luoghi pubblici, assistenza ai disoccupati e ai non abbienti, promozione di referendum, promozione della scuola pubblica, risarcimento dei danni in caso di errore giudiziario, inviolabilità del domicilio.

Anche questa nuova impresa di ispirazione libertaria, garibaldina e mazziniana sarà soffocata dall'imperialismo internazionale e dal governo italiano retto da Giovanni Giolitti che, nel 1920, inviò le truppe italiane a sgomberare a cannonate i legionari di D'Annunzio.

Uno spaccato di Storia italiana ed europea, insomma. Antica e più moderna. Che vide contrapporsi eroi e martiri da una parte e politicanti prezzolati dall'altra.

Mazzini, Saffi, Armellini, i coniugi Garibaldi, D'Annunzio, De Ambriis e molti altri da una parte e i Giolitti, i Nitti, gli Andreotti, i Fanfani, i DeMita ed oggi i Draghi, i Renzi, i Salvini, le Meloni, i Conte, le Merkel, i Biden, i Putin e via discorrendo dall'altra.

(Anti)politica nel senso di Alta-politica da una parte e realpolitik nel senso di opportunismo politico affamapoli dall'altra.

La Storia si ripete.

Sveglia ragazze e ragazzi !

Luca Bagatin

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martedì 8 febbraio 2022

SOFFERENZA NEL VENTO. Poesia di Luca Bagatin

SOFFERENZA NEL VENTO
Poesia di Luca Bagatin
 

Non saprei
Come liberarti
Dalla sofferenza.
La vita
È sofferenza
E piena di ostacoli.
Lo so.
L'ironia
L'arte
Ci aiutano.
Ma la sofferenza
Non scompare.
Forse
Alimenta
Questa ironia
E
Questa arte.
Questa
Follia
Che abbiamo dentro
È
La nostra forza.
Ti voglio bene
Ragazza selvaggia
Dai capelli rossi
Che
Volano nel vento.
I tuoi occhi
Che cambiano colore
Splenderanno sempre
Nel mio cuore.