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venerdì 30 aprile 2021

Il Parlamento Europeo, con i voti dell'estrema destra, vuole la liberazione della golpista Jeanine Anez. Articolo di Luca Bagatin

Proprio negli scorsi giorni, il Presidente del Senato della Bolivia, Adronico Rodriguez, aveva presentato il sesto atto d'accusa contro Jeanine Añez, ex senatrice liberale e auto proclamatasi Presidente a seguito del golpe militare contro il Presidente eletto Evo Morales, nell'autunno 2019.

Sul capo della Añez pendono anche ben quattro cause legali, promosse dall'attuale governo socialista, presieduto da Luis Arce.

La Añez, agli arresti da marzo, è infatti accusata di sedizione, di aver represso le manifestazioni anti-golpiste, di cospirazione e di associazione a delinquere, oltre ad essersi autoproclamata Presidente del Paese, senza averne alcun legale titolo o diritto.

Nonostante ciò, il Parlamento Europeo, con 396 voti favorevoli, 267 contrari e 28 astenuti, ha condannato la detenzione della Añez, invitando le autorità boliviane a rilasciarla, assieme ai suoi ex Ministri. Ritirando, oltretutto, le accuse a loro carico.

La mozione è stata presentata e sostenuta dall'estrema destra, ovvero dal Partito Popolare, dai liberali e dai conservatori. Fra i principali promotori, il partito di estrema destra spagnolo, VOX (fondato da ex aderenti al Partito Popolare).

La Añez fu arrestata, nel marzo scorso, con mandato di cattura del Procuratore del Dipertimento di La Paz, assieme ai suoi ex Ministri Arturo Murillo, Luis Fernando Lopez, Alvaro Coimbra e Rodrigo Guzman.

Medesimo ordine di cattura fu spiccato contro numerosi militari all'epoca in carica, fra i quali, in particolare, l'ex comandante in capo delle forze armate Williams Kaliman, per la sua partecipazione al golpe.

Il golpe militare della Añez aveva provocato un'escalation di violenza nel Paese e l'avvento al governo di elementi razzisti e fondamentalisti religiosi.

In ambito economico, l'autoproclamato governo della Añez, aveva distrutto tutte le conquiste sociali ed economiche portate avanti dai governi socialisti di Evo Morales, il quale, a seguito del golpe, fu costretto all'esilio.

Solo la vittoria del socialista Luis Arce, con il 55% dei voti, alle presidenziali dell'ottobre 2020, ha permesso a Morales di rientrare in patria e alla Bolivia di tornare alla democrazia.

Luca Bagatin

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La democrazia o è diretta, partecipativa e socialista o è altro

Per Sindaci e Assessori ogni loro atto, ordinanza, opera, è un'"opera di pubblica utilità".
Occorrerà poi vedere se i cittadini, nel loro insieme, la pensano allo stesso modo.
Certo, se i Sindaci e gli Assessori fossero obbligati - per legge - a pagare di tasca loro le loro cosiddette "opere di pubblica utilità", sarebbero meno sicuri di loro stessi.
E' facile fare le cose con i soldi altrui.
Per mia fortuna, sebbene mi sia candidato in elezioni amministrative (ma solo per tentare di sovvertire le regole del gioco), non ho MAI votato a nessuna elezione amministrativa.
Non accetterei MAI di votare qualcuno che prenda decisioni al posto mio (o dei cittadini, in generale) e che, PERALTRO, per farlo, venisse pagato dalla collettività!
Non sono così matto, né così stupido. 

(Luca Bagatin)
 
L'Italia, dopo il 1945, passò da un fascismo a un altro.
Passò dal mussolinismo alla DC, ovvero un partito che perpetrò il male sapendo di perpetrarlo.
Il resto è mera retorica.
Il problema è che, da quel nuovo fascismo, non siamo mai usciti.
 
(Luca Bagatin) 
 
Allo Stato di diritto individualistico preferisco lo Stato di dovere verso la comunità.
Per questo riconosco superiorità morale a Paesi come Cina, Cuba, Corea del Nord, Vietnam e Laos e inferiorità a UE e USA (la cui molle mentalità, fondata sul danaro e il profitto, oltre ad avere distrutto ogni valore, non ha saputo gestire al meglio la pandemia).
 
(Luca Bagatin) 
 
La retorica dell'antifascismo, in Italia, mi ha sempre lasciato indifferente.
Questo perché vi è assenza di antifascisti autentici, ovvero che critichino e lottino per sovvertire: capitalismo, europeismo e liberalismo.
I totalitarismi di oggi, di cui il fascismo fu semplicemente una costola.
 
(Luca Bagatin)

giovedì 29 aprile 2021

Videogame. “Freud's Bones The Game”: un gioco per indagare l'animo umano (con intervista alla creatrice). Articolo di Luca Bagatin

Forse per la prima volta, un videogioco, cerca di esplorare l'animo umano.

E lo fa permettendo al giocatore di entrare nella coscienza nientemeno che di Sigmund Freud, il padre della psicanalisi.

“Freud's Bones The Game” è un progetto tutto italiano nato dall'ingegno di Axel Fox, al secolo Fortuna Imperatore, giovane ragazza campana laureata in filosofia che, investendo i suoi stipendi di addetta alle pulizie, ha realizzato un innovativo quanto elegante e intelligente “serious game”.

Al momento, su Steam, è disponibile solo la demo gratuita, ma avendola testata, possiamo dire che preannuncia un videogame completo veramente profondo e insolito e che dovrebbe uscire ufficialmente nel luglio prossimo.

Ci troviamo a Vienna, nel 1925. Sono le 3 di notte e Sigmund Freud passeggia nervoso nel suo studio. Fuma il suo sigaro ed è particolarmente pensieroso a causa delle critiche che gli riservano i gornali, dei suoi rapporti famigliari tesi e dall'arrivo di misteroise lettere anonime...

E' in questo momento che fa capolino una voce interiore...ovvero noi giocatori, che avremo a tutti gli effetti la possibilità di guidare Freud e la sua coscienza.

Gestiremo così le sue finanze, leggeremo e risponderemo alle lettere che riceverà, compileremo le cartelle cliniche dei pazienti che ci faranno visita dopo che avremo iniziato con loro le sedute terapeutiche. Porremmo domande mirate e, attraverso l'ascolto della loro coscienza, tenteremo di giungere al nucleo del loro dolore, al fine di curarli e liberarli dal malessere psichico.

Consulteremo i testi originali del dottor. Freud e tenteremo di approcciare allo stile terapeutico che più si adatterà a noi.

Ascolteremo i pazienti, li consoleremo, tenteremo di estorcere i loro segreti più inconfessabili e penetreremo nel loro animo. Potremo così costruire le nostre ipotesi e verificare le nostre teorie psicanalitiche in merito.

“Freud's Bones The Game” si presenta con una grafica piuttosto elegante, stile libro illustrato o film d'animazione di particolare pregio artistico e una musica di sottofondo che aiuta il gocatore a immedesimarsi nello stile stesso di gioco.

Sarà disponibile sia per la console Nintendo Switch che in versione per pc, scaricabile da Steam.

La demo gratuita, per testarlo, è scaricabile su Steam al seguente link: https://store.steampowered.com/app/1477980/Freuds_Bonesthe_game/

Abbiamo inoltre avuto la possibilità di intervistare la sviluppatrice e editrice del gioco, Axel Fox, per saperne di più del suo progetto.

Luca Bagatin: Come è nata l'idea di “Freud's Bones The Game” e perché hai pensato a Freud quale protagonista del gioco?

Axel Fox: L'idea mi è nata guardando un documentario su Freud, anni fa. Ho immaginato, quasi fosse una visione, un intero videogioco sulla psicoanalisi e mi sono chiesta perché nessuno avesse pensato di realizzarne uno. Freud è un personaggio estremamente accattivante, moderno, cinico, un anti-eroe ideale dotato di un fascino sherlockiano e di un carattere da fiction. In quel momento della mia vita avevo terminato l'Università. Ero in analisi e mi ci approcciavo con una sete di conoscenza e un tormento tale da spingermi a studiare me stessa e provare a decodificarmi utilizzando la sua visione materiale e cruda. Ho riflettuto su quanto lo stigma circa la psicanalisi possa persistere nei giovani, su quanto la psicologia sia diventata un prodotto da frase preconfezionata e motivazionale. E mi ha infastidito molto pensare che molti concetti freudiani siano entrati a far parte del linguaggio comune, ma senza che le persone conoscano la loro origine. Ho deciso di dismettere i panni della fruitrice e di diventare, così, una creatrice. Non conoscevo assolutamente nulla sul processo tramite cui si genera un videogioco, ma ho fatto tutto da totale autodidatta.

Luca Bagatin: Quando e come è nata questa tua passione e come hai imparato a realizzare videogame?

Axel Fox: Mi affascinano i processi creativi. Ho un'ossessione per la decostruzione e ho voluto capire come e perché i videogiochi riuscissero ad avere un impatto così profondo nella costruzione della mia personalità. Ho letto manuali di Game Design online in inglese, scaricato engines, tentato il 3d, poi RPG maker. Ho collezionato vari tentativi grezzi prima di capire che dovevo caratterizzare Freud e creare un gameplay inedito. Ho volutamente ignorato i consigli classici: "gioca e ruba" mi dicevano molti. Io non volevo fare uno sterile copia e incolla di meccaniche ormai trite e ritrite da avventura grafica. Così ho creato un ibrido, mescolando meccaniche gdr con quelle gestionali.

Luca Bagatin: Qual è la filosofia di fondo di “Freud's Bones The Game”? Che tipo di pubblico potrebbe attrarre?

Axel Fox: Ho provato a targettizzare un mio pubblico, ma – con il tempo - ho capito che, essendo un gioco ibrido, attrae inevitabilmente un pubblico ibrido. Questo gioco e la demo su Steam attraggono i curiosi in generale, gli appassionati di enigmi, quelli che si fanno domande esistenziali. Le persone che vogliono non solo che gli si racconti una storia, ma che vogliono essere parte attiva del processo di decodifica dei casi clinici. La sua filosofia potrei racchiuderla in una frase concettualmente strana: l'archeologia dell'umano. I pazienti protagonisti dei casi clinici sono presi dalla Storia (in parte) e non sono simboli di malattie anomale o grottesche. Soffrono di turbamenti che sono incredibilmente attuali: ansie, isteria, repressione emotiva, conflitti famigliari. Freud aveva uno sguardo talmente tagliente da portare il giocatore a diventare il suo braccio destro, abile nel governare strumenti retorici e cognitivi.

Luca Bagatin: Sei laureata in filosofia, ma lavori come addetta alle pulizie. Uno spaccato delle generazioni rese precarie negli ultimi venti anni, in Italia e Europa. Pensi che quello della sviluppatrice di videogame possa diventare, per te, a tutti gli effetti un lavoro?

Axel Fox: Penso che possa diventare un lavoro, miro a quello. Ho sempre lottato contro lo spreco del potenziale umano e intellettuale delle persone che ho incrociato nella mia vita e ho capito d'essere anch'io un potenziale tendente allo spreco e all'alienazione. Per questo ho scelto di realizzare un prodotto in condizioni di estrema difficoltà e privazione. Ci insegnano ad accontentarci e ad aspirare a lavori banali, ma sicuri. Nessuno spiega che sono le chimere di una generazione passata, perché la mia generazione ha la lucidità e la complessità inadatte a desiderare una vita banale e monotona. Bisogna essere seriamente tenaci e folli! Prima o poi si fa breccia nel muro che ci separa da ciò che dovremmo diventare.

Luca Bagatin: Pensi di realizzare, prossimamente, altri videogame e, soprattutto, altri “serious game”?

Axel Fox: Assolutamente! Vorrei fare un'intera serie sulle "Ossa di..". Omaggiare i miei miti, i miei salvatori, gli scrittori, i poeti, gli artisti. Non sarei in grado di realizzare nient'altro che “serious games”.

Luca Bagatin: Un'ultima cosa...puoi dirci quando uscirà, ufficialmente, “Freud's Bones The Game”?

Axel Fox: Lavorando a ritmi folli come quelli attuali, credo di riuscire a rilasciarlo in autunno, su Steam e su Nintendo Switch.

Luca Bagatin

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Axel Fox

Russia. Il Partito Comunista Operaio Russo elegge il suo nuovo Primo Segretario. Articolo di Luca Bagatin

Tempo di Congressi, in Russia, per i partiti della sinistra patriottica, in opposizione al governo liberal conservatore autoritario di Putin, anche in vista delle elezioni dell'autunno prossimo.

Dopo i Congressi dei Comunisti di Russia (CPKR), del Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF) e dei nazionalbolscevichi de L'Altra Russia di Eduard Limonov, anche il Partito Comunista Operaio Russo (RCWP-PCUS) ha tenuto il suo XII Congresso, a Mosca.

Primo Segretario del partito è stato eletto Stepan S. Malentsov, che va a sostituire Viktor Tyulkin.

Malentsov, classe 1962, è ingegnere meccanico, oltre che sindacalista di lunga data.

Al Congresso, che si è tenuto il 24 e 25 aprile, presso il museo Gorki Leninskye di Mosca, hanno preso parte 102 delegati di 47 realtà territoriali del partito e non sono mancate discussioni accese.

Il Partito Comunista Operaio Russo, fondato nel 1999 ha, come obiettivo, quello di ristabilire il socialismo e ricostituire l'URSS. E' di stretta ortodossia marxista-leninista ed è critico sia nei confronti delle elezioni borghesi, sia nei confronti del Partito Comunista della Federazione Russa, che considera revisionista, moderato e riformista.

Conta, in Russia, oltre 50.000 iscritti e pubblica due organi d'informazione: “Russia dei Lavoratori” e “Unione Sovietica”.

Nel 2010 prese parte alla fondazione della coalizione Fronte Unito del Lavoro, assieme all'Avanguardia della Gioventù Rossa e al Fronte di Sinistra. La coalizione, ad ogni modo, è stata dissolta dalla Corte Suprema russa su richiesta del Ministero della Giustizia, nel 2020, nonostante non le sia mai stato permesso – con vari pretesti - di essere presente alle elezioni (esattamente come accaduto ai nazionalbolscevichi di Limonov).

Luca Bagatin

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Bolivia. Sesto capo d'accusa contro l'ex senatrice liberale Jeanine Anez, per golpe e associazione a delinquere. Articolo di Luca Bagatin

Il Presidente del Senato della Bolivia, Adronico Rodriguez, ha presentato, nei giorni scorsi, una formale denuncia contro Jeanine Anez, ex senatrice liberale e auto proclamatasi Presidente a seguito del golpe militare contro il Presidente eletto Evo Morales, nell'autunno 2019.

Ho formalmente presentato questa denuncia contro l'ex senatrice Jeanine Anez a causa degli atti commessi dagli imputati l'8, 9, 10, 11 e 12 novembre 2019”, ha affermato il socialista Adronico Rodriguez in conferenza stampa.

Secondo le indagini effettuate, la Anez, attualmente agli arresti, sarebbe accusata di “sedizione delle truppe”, di aver represso le manifestazioni anti-golpiste, oltre che di cospirazione e di associazione a delinquere. Ciò assieme ad ex parlamentari e a rappresentanti internazionali. Oltre, naturalmente, essersi arrogata il diritto di autoproclamarsi Presidente del Paese, senza averne alcun legale titolo o diritto.

La denuncia del Presidente del Senato Rodriguez sarebbe il sesto atto d'accusa contro la Anez, agli arresti dal marzo scorso e in attesa del processo per il golpe del novembre 2019.

Oltre a ciò, l'ex senatrice Jeanine Anez, dovrà affrontare ben quattro cause legali – promosse dall'attuale governo socialista, regolarmente eletto nel'autunno 2020 e presieduto da Luis Arce - per i crimini commessi durante la sua autoproclamata presidenza.

Luca Bagatin

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lunedì 26 aprile 2021

Lo Spirito di Eduard Limonov vive nei giovani proletari dell'Altra Russia

Lo Spirito di Eduard Limonov, scrittore, poeta, artista e leader politico rivoluzionario e controculturale, accompagna i giovani proletari nazionalbolscevichi, affinché costruiscano un'Altra Russia.
Libera dagli autocrati come Putin, dall'oligarchia, dal capitalismo.
Per il socialismo popolare.
Perché il nazionalbolscevico è una sorta di Cavaliere Templare moderno. Un Templare Proletario, come scrisse Dugin. Un monaco guerriero che, dicono i giovani di “Altra Russia”, “lotta contro la nomenclatura di Putin, ma, la prossima generazione post-rivoluzionaria di nazionalbolscevichi, dovrebbe divenire una generazione di cavalieri-crociati in grado di purificare l’Europa e il mondo intero dell’eresia del capitalismo””.
 

domenica 25 aprile 2021

Al via, a Mosca, il Congresso del partito nazionalbolscevico "L'Altra Russia di Eduard Limonov". Articolo di Luca Bagatin

Nonostante i numerosi tentativi di boicottaggio da parte delle autorità, si è tenuto, il 25 aprile - presso l'hotel Izmailovo di Mosca - il Congresso del partito nazionalbolscevico "L'Altra Russia di Eduard Limonov", principale partito extraparlamentare d'opposizione al governo liberal conservatore e autoritario di Vladimir Putin.

Il partito presenterà, a Congresso concluso, i documenti necessari alla registrazione alle elezioni del prossimo autunno, presso il Ministero della Giustizia. Sarebbe la prima volta che il partito di Eduard Limonov, fra i più perseguitati dalle autorità, riuscirebbe a presentarsi ad una competizione elettorale.

Fra i punti programmatici del partito: risarcire i cittadini per i costi sostenuti nel periodo della quarantena relativi ai servizi di pubblica utilità (elettricità, acqua, gas); introduzione di un reddito incondizionato per tutti i cittadini; nazionalizzazione dei settori strategici dell’economia a iniziare dall’estrazione e lavorazione delle risorse naturali; introduzione di prezzi fissi per i prodotti alimentari di base e i beni essenziali; introduzione di una carta sociale per i più bisognosi; cancellazione dei debiti per interessi dell’intera popolazione; creazione di un sistema di assistenza ai disoccupati e organizzazione di opere pubbliche su larga scala a iniziare dallo spegimento degli incendi in Siberia; riduzione del numero dei dipendenti pubblici e delle forze dell’ordine; equiparazione dello stipendio dei deputati a quello di tutti i cittadini; blocco dell’esportazione di capitali, valuta e oro all’estero; riduzione drastica delle quote di immigrati; semplificazione delle procedure per ottenere la cittadinanza russa per i cittadini russi delle Repubbliche dell’ex URSS; abolizione dell’IVA; introduzione di una tassa sul lusso e di una tassazione progressiva (oggi assente in Russia).

In politica estera propongono il ritorno alla Russia di tutti i territori che un tempo appartenevano all'URSS, oggi spesso governati da autocrati o da leader anticomunisti e di estrema destra.

I nazionalbolscevichi di Limonov propongono, in sostanza, l'introduzione di una economia socialista popolare, che sostituisca il capitalismo liberale. Un'economia fondata sulla giustizia sociale e il lavoro, che superi l'arricchimento dei pochi a scapito dei molti. L'introduzione, quindi, di tasse di lusso per i più ricchi e pene severissime – sino alla pena di morte - per i corrotti all'interno dello Stato, oltre a istruzione gratuita, alloggi gratuiti, controllo dei prezzi, ovvero prezzi uguali in tutto il Paese e pianificazione economica.

Oltre a ciò, il partito di Limonov, propone l'abbassamento della maggiore età a 14 anni, considerato anche il livello di maturità e cultura dei giovani russi, introducendo il diritto di voto ai 14enni, la loro partecipazione attiva alla vita politica, oltre che la possibilità di formarsi una famiglia e il diritto al lavoro.

Eduard Limonov è fisicamente morto il 17 marzo 2020, ma continua a vivere nei giovani proletari che guidano il partito a lui intitolato.

Per saperne di più sul partito "L'Altra Russia di Eduard Limonov", il mese prossimo, uscirà il mio saggio "Il Partito dei Giovani Proletari - Il nazionalbolscevismo e l'Altra Russia di Eduard Limonov", edito da NovaEuropa: http://www.novaeuropa.it/prodotto/il-partito-dei-giovani-proletari-il-nazionalbolscevismo-e-laltra-russia-di-eduard-limonov/

Luca Bagatin

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sabato 24 aprile 2021

Elezioni Perù. In testa il candidato socialista populista Castillo, sostenuto anche dall'ex Presidente Boliviano Evo Morales. Articolo di Luca Bagatin

Al primo turno delle elezioni presidenziali del Perù, tenutesi l'11 aprile scorso, il maestro elementare di orientamento socialista e populista Pedro Castillo, si è posizionato al primo posto, conquistando il 19% dei consensi.

Castillo, che guida il partito Perù Libre, dovrà vedersela al ballottaggio del 6 giugno prossimo con la candidata liberal conservatrice di Forza Popolare, Keiko Fujimori, figlia dell'ex dittatore Alberto Fujimori, che ha conquistato il 13% dei consensi. Sia lei che il padre, peraltro, sono stati più volte accusati e condannati per reati di corruzione.

Nei giorni scorsi, in favore della candidatura di Castillo, si è speso anche l'ex Presidente socialista boliviano Evo Morales, il quale ha dichiarato: “Salutiamo ed esprimiamo rispetto e ammirazione per Pedro Castillo dal Perù, che ha un programma simile al nostro: rivoluzione pacifica, democratica e culturale, difesa delle risorse naturali e promozione di un'Assemblea Costituente, a beneficio del popolo in modo che ci sia giustizia sociale”.

Il programma di Castillo – che si ispira sia a valori marxisti-leninisti che socialisti populisti - comprende, fra le altre cose, la costituzione di un'Assemblea Costituente e la redazione di una nuova Costituzione democratica; un piano anticorruzione; maggiore intervento pubblico in economia; rafforamento del sistema sanitario pubblico e gratuito; forte politica di ispirazione ambientalista e lotta al precariato ed allo sfruttamento lavorativo.

Un recente sondaggio lo darebbe vincente, al secondo turno, con il 42% dei consensi, mentre la Fujimori si fermerebbe al 31%. Il 16% degli elettori voterebbe scheda bianca e l'11% non ha voluto dichiarare per chi voterebbe.

Luca Bagatin

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venerdì 23 aprile 2021

Russia. Al via i Congressi dei partiti della sinistra patriottica in opposizione a Putin. Articolo di Luca Bagatin

In vista delle elezioni del 19 settembre, per il rinnovo della Duma, ovvero il parlamento russo, si stanno svolgendo, in questi giorni, i Congressi dei principali partiti della sinistra patriottica russa, maggiori oppositori al regime liberal conservatore di Putin.

Il 24 aprile si terrà, a Mosca, il 18esimo congresso del Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF), guidato da Gennady Zjuganov, maggior partito di opposizione alla Duma e, il giorno successivo, ovvero il 25 aprile, si terrà – sempre a Mosca e nonostante i tentativi di boicottaggio da parte delle autorità - il Congresso del partito nazionalbolscevico “L'Altra Russia di Eduard Limonov”, i cui sostenitori continuano ad essere arrestati e imprigionati, nel silenzio del mass media nazionali e internazionali.

Il Congresso di Altra Russia sarà particolarmente importante in quanto, i rappresentanti del partito, hanno intenzione di presentare i documenti necessari al Ministero della Giustizia per la registrazione alle elezioni di settembre, considerando che – ad oggi – è sempre stato proibito ai nazionalbolscevichi di Limonov – con ragioni pretestuose - di candidarsi a qualsivoglia competizione elettorale.

Il 22 aprile si è aperto invece il VI Congresso dei Comunisti di Russia (CPKR), guidati da Maksim Suraykin, i quali hanno omaggiato – deponendo mazzi di garofani rossi presso il suo Mausoleo - il 151esimo anniversario della nascita di Vladimir Lenin, eroe della Rivoluzione bolscevica dell'Ottobre 1917.

Al Congresso hanno preso parte, oltre ai delegati, i rappresentanti dei partiti fratelli dei Comunisti di Russia nelle Repubbliche ex Sovietiche, ovvero: il Partito della Sinistra Bielorusso Mondo Giusto (partito comunista oppositore di Lukashenko); il Partito Comunista Unito Progressista dell'Armenia; l'Unione dei Comunisti dell'Azerbaigian; l'Unione delle Forze di Sinistra del Donbass e il Komsomol (movimento giovanile comunista) di Lugansk.

I Comunisti di Russia – che pur non hanno al momento seggi alla Duma, ma hanno ottenuto significativi risultati elettorali alle più recenti amministrative - si differenziano dal Partito Comunista della Federazione Russa, in quanto decisamente più radicali e meno riformisti. Accusano infatti Zjuganov e il suo partito di essere troppo transigenti con il governo e di essere troppo borghesi.

Obiettivo dei Comunisti di Russia è ricostituire l'URSS (definiscono la Perestroika di Gorbaciov “un colpo di Stato borghese”), attraverso un socialismo rinnovato, ovvero, come recita il loro programma, sostengono “la ricostituzione di una società dove non ci sarà più sfruttamento dell'uomo sull'uomo”.

Denunciano la Russia attuale quale “Paese borghese che sta vivendo da tempo secondo le leggi del capitalismo” in cui le riforme di mercato hanno portato a concentrare la ricchezza nelle mani dell'1% della popolazione.

I Comunisti di Russia sono, in sostanza, per l'applicazione dei principi marxisti-leninisti storici, ove i mezzi di produzione divengano proprietà comune e il popolo sfruttato, unito, torni a lottare per i propri diritti.

Combattono, inoltre, ogni forma di sciovinismo e xenofobia, promuovendo il principio di uguaglianza delle nazioni e dei popoli e propongono, oltre ad un sistema di istruzione, sociale e sanitario efficiente e gratuito per tutti, anche la nazionalizzazione di: risorse naturali, terreni, industrie estrattive, settore energetico e dei trasporti, complesso militare-industriale, sistema bancario, settore farmaceutico e commercio estero.

In politica estera, i Comunisti di Russia si contrappongono alle forze della NATO e promuovono l'ONU quale strumento per la risoluzione pacifica delle controversie internazionali.

Guardano, inoltre, con grande ammirazione ai successi dei Paesi socialisti quali la Cina Popolare, Cuba, il Vietnam, il Laos Popolare e la Corea del Nord, rispettando le diversità di modelli socialisti applicati in quei Paesi.

Si dichiarano solidali con tutti i movimenti antimperialisti di ispirazione comunista e proletaria di tutto il mondo, in particolare con i partiti comunisti delle ex Repubbliche Socialiste Sovietiche.

I Comunisti di Russia hanno decisamente più punti in comune con il programma de “L'Altra Russia di Eduard Limonov”, rispetto che con il partito di Zjuganov e, negli ultimi tempi, i due partiti hanno spesso organizzato manifestazioni ed eventi comuni.

A legarli, in particolare, le idee economiche fondate sul socialismo popolare anticapitalista e la riunificazione delle ex Repubbliche Socialiste Sovietiche in seno a una Russia socialista, oltre che la critica agli attuali autocrati al potere quali Putin in Russia e Lukashenko in Bielorussia (quest'ultimo è invece sostenuto dal partito di Zjuganov).

Che i Comunisti di Russia e i nazionalbolscevichi di Limonov possano presentare liste comuni è prematuro dirlo, ma non impossibile pensarlo.

Luca Bagatin

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Simbolo dei Comunisti di Russia

Simbolo de L'Altra Russia di Eduard Limonov

Simbolo del Partito Comunista della Federazione Russa

giovedì 22 aprile 2021

Oggi, Vladimir Lenin, eroe della Rivoluzione proletaria d'Ottobre, compie 151 anni

QUANDO C'È LO STATO NON C'È LA LIBERTÀ.
CI SARÀ LIBERTÀ QUANDO SCOMPARIRÀ LO STATO (LENIN)

"Soltanto nella società comunista, quando la resistenza dei capitalisti è definitivamente spezzata, quando i capitalisti sono scomparsi e non esistono piú classi (non v'è cioè piú distinzione fra i membri della società secondo i loro rapporti coi mezzi sociali di produzione), soltanto allora «lo Stato cessa di esistere e diventa possibile parlare di libertà». Soltanto allora diventa possibile e si attua una democrazia realmente completa, realmente senza alcuna eccezione. Soltanto allora la democrazia comincia a estinguersi, per la semplice ragione che, liberati dalla schiavitù capitalistica, dagli innumerevoli orrori, barbarie, assurdità, ignominie dello sfruttamento capitalistico, gli uomini si abituano a poco a poco a osservare le regole elementari della convivenza sociale, da tutti conosciute da secoli, ripetute da millenni in tutti i comandamenti, a osservarle senza violenza, senza costrizione, senza quello speciale apparato di costrizione che si chiama Stato.
L'espressione: «lo Stato si estingue» è molto felice in quanto esprime al tempo stesso la gradualità del processo e la sua spontaneità. Soltanto l'abitudine può esercitare, ed eserciterà certamente, una tale azione, poiché noi osserviamo attorno a noi milioni di volte con quale facilità gli uomini si abituano a osservare le regole per loro indispensabili della convivenza sociale, quando non vi è sfruttamento e quando nulla provoca l'indignazione, la protesta, la rivolta e rende necessaria la repressione.
La società capitalistica non ci offre dunque che una democrazia tronca, miserabile, falsificata, una democrazia per i soli ricchi, per la sola minoranza. La dittatura del proletariato, periodo di transizione verso il comunismo, istituirà per la prima volta una democrazia per il popolo, per la maggioranza, accanto alla repressione necessaria della minoranza, degli sfruttatori. Solo il comunismo è in grado di dare una democrazia realmente completa: e quanto piú sarà completa, tanto piú presto diventerà superflua e si estinguerà da sé."

(Vladimir Lenin, da "Stato e Rivoluzione")

Omaggio a Lenin nei manifesti della sinistra patriottica russa contemporanea: L'Altra Russia di Eduard Limonov; Comunisti di Russia e Partito Comunista della Federazione Russa:

"Nell’Himalaya, sappiamo ciò che tu stai compiendo. Hai abolito la chiesa, che è diventata una fucina di menzogne e di superstizione. Hai distrutto la borghesia, che è diventata agente di pregiudizi. Hai distrutto le scuole che erano diventate delle carceri. Hai condannato l’ipocrisia della famiglia. Hai eliminato l’esercito, che guida degli schiavi. Hai schiacciato i guadagni degli avidi speculatori. Hai chiuso le case di tolleranza. Tu hai liberato il paese dal potere del denaro. Hai riconosciuto che la religione è l’insegnamento della materia universale. Hai riconosciuto l’irrilevanza della proprietà privata. Hai previsto l’evoluzione della comunità. Hai posto l’accento sull’importanza della conoscenza. Ti sei prostrato davanti alla bellezza. Hai riservato tutto il potere del Cosmo per i bambini. Hai aperto le finestre dei palazzi. Hai visto l’urgenza di costruire case per il Bene Comune. Hai fermato la rivolta in India, perché era prematura, ma abbiamo riconosciuto la tempestività del tuo intervento, e vi mandiamo tutto il nostro aiuto, affermando l’Unità dell’Asia"

(Mahatma Morya, Maestro dell'Himalaya, dalla lettera consegnata a Nikolaj Konstantinovič Rerich per Lenin ai ministri Lunacharsky e Tchitcherin della neonata Repubblica Sovietica)

mercoledì 21 aprile 2021

Spiritualità politica


Gli esseri originari erano androgini. Il principio maschile Solare e quello femminile Lunare non sono separati (il principio Shiva-Shakti, secondo i Veda). L'Uomo Cosmico ha in sé l'Eterno Mascolino e l'Eterno Femminino. Tutto è UNO. Tutto è Divino.
È il legame con la materia che ha fatto sì che si sviluppasse ego e separazione psichica all'interno dell'essere umano. Il cui principio originario è Divino, ma il suo attaccamento alla materia lo ha allontanato dalla sua natura, facendolo sprofondare nell'illusione.
Poi sono arrivate le religioni monoteiste, intrise di materialismo, di sessuofobia e di modernità, ad alimentare tale illusione e separazione. E così il danaro e la corruzione materiale hanno totalmente sprofondato l'essere umano negli abissi del vizio e della sofferenza.
Emanciparsi significa anche e soprattutto liberarsi dalla schiavitù della materia e tornare alle origini Divine primordiali.

(Luca Bagatin)

Ciò che manca in Italia, ma non è mancato - ad esempio - in Francia, con i Gilet Gialli, è un fronte popolare (e autenticamente populista, ovvero socialista e democratico), oltre la destra e la sinistra, capace di raccogliere tutti i settori anti-liberali, anticapitalisti, antimaterialisti, anticlericali e antimoderni.
Un fronte in grado di superare gli "antifascismi" e gli "anticomunismi", riconoscendo che il nemico vero è altrove.
Il nemico vero è nell'economia borghese della "crescita", nella modernità, nel liberalismo, nel fondamentalismo religioso.
Aspetti che riducono l'essere umano a merce, a consumatore inconsapevole e sfruttato e distruggono l'ecosistema, oltre che alimentano schizofrenia e seperazione fra i popoli.
Ma tutto ciò è assolutamente inutile e illusorio senza dei fondamenti spirituali, liberati dalla religione e dal materialismo, che permettano all'essere umano di riscoprire la propria natura Divina. 
Senza un socialismo depurato dal materialismo si finisce per percorrere la medesima strada del liberalismo, del fondamentalismo e del fascismo. 
Ovvero, anziché giungere all'emancipazione, si arriva dritti dritti a nuove forme di schiavitù.
 
(Luca Bagatin)
 

lunedì 19 aprile 2021

Partito Comunista di Cuba: eletto Primo Segretario l'attuale Presidente della Repubblica Miguel Diaz-Canel. Articolo di Luca Bagatin

Eletto alla carica di Primo Segretario del Comitato Centrale Partito Comunista di Cuba (PCC) l'attuale Presidente della Repubblica dell'Isola craibica, Miguel Diaz-Canel, al Congresso del Partito che si è concluso lunedì 19 aprile.

Diaz-Canel, 60 anni, ingegnere elettronico, riceve così il testimone da Raul Castro, Generale dell'Esercito, il quale, raggiunta l'età di 89 anni, aveva annunciato - negli scorsi giorni - le sue dimissioni dalla carica.

Il neo-Primo Segretario ha, come primo atto, presentato i membri della nuova Segreteria:

Roberto Morales Ojeda, Segretario Organizzazione e Politica dei Quadri;

Rogelio Polanco Fuentes, Capo del dipartimento ideologico;

Joel Queipo Ruiz, capo del dipartimento economico;

José Ramón Monteagudo Ruiz, capo del dipartimento agroalimentare;

Félix Duarte Ortega, capo del dipartimento Industria, edilizia, turismo, trasporti e servizi;

Jorge Luis Broche Lorenzo, Capo del Dipartimento di educazione, sport e scienza.

Tutti i componenti sono stati eletti dai delegati al Congresso con il 99,32% dei voti.

I lavori del Congresso sono stati peraltro documentati, oltre che sul sito del PCC (https://www.pcc.cu), anche sulla sua pagina Twitter.

Luca Bagatin

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Solo il socialismo è in grado di arginare la mentalità borghese e lo sfruttamento del lavoro e delle risorse

L'attuale governo italiano, sostenuto praticamente da tutti i partiti in Parlamento, sembra il diretto rappresentante della cultura e della mentalità dei più ricchi e dei borghesi.
Ovvero di coloro i quali sostengono la crescita economica a discapito di chi vorrebbe emanciparsi dal lavoro sfruttato e sottopagato e salariato, a discapito della conservazione dell'ambiente e degli investimenti nella sanità e nei servizi pubblici. Superando ogni interesse economicistico privato.
L'avvento di governi come questo - che fondono liberalcapitalismo classico e liberalismo keynesiano - sembrano a completamento di un disegno euro-atlantico già avviato negli anni '90, quando fu defenestrato Craxi, il socialismo e si avviarono le privatizzazioni selvagge e si gettarono le basi di quella patologia chiamata Unione Europea.
Gli elettori e i cittadini italiani hanno permesso tutto ciò, credendo ai vari governi di destra, sinistra e Cinque Stelle. Altrimenti, forse, tale disegno sarebbe stato arginato e, magari, come in molte realtà dell'America Latina, il socialismo popolare avrebbe trionfato.

(Luca Bagatin)

In una società egualitaria e autogestita si dovrebbe superare il concetto stesso di lavoro salariato.
Ovvero si dovrebbe lavorare solo per il benessere della comunità e sin tanto da soddisfare le sue necessità. Non oltre e non per un profitto, un salario o un tornaconto egoistico privato.
Ciò significa che si potrebbe decidere quanto tempo e come lavorare. Superando malsane teorie della "crescita" e della conseguente distruzione delle risorse e dell'ecosistema.
 
(Luca Bagatin) 
 

domenica 18 aprile 2021

Al Congresso del Partito Comunista di Cuba, Raul Castro, annuncia le sue dimissioni da Primo Segretario. Articolo di Luca Bagatin

A 89 anni, Raul Castro, fratello dell'eroe della Rivoluzione Cubana Fidel Castro e generale dell'esercito, annuncia, all'VIII Congresso del Partito Comunista di Cuba (PCC), le sue dimissioni da Primo Segretario del Partito.

L'incarico sarà dunque assunto dall'attuale Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Diaz-Canel.

L'VIII Congresso del PCC, si è aperto venerdì 16 aprile, proprio con la dichiarazione di Raul Castro, il quale, fra le altre cose, ha ricordato il 60esimo anniversario della proclamazione del carattere socialista della Rivoluzione Cubana e i martiri della Rivoluzione stessa, che hanno lottato contro “l'invasione mercenaria di Playa Giron, organizzata a finanziata dal Governo degli USA”.

Il PCC, attualmente, conta circa ben 700.000 militanti e Raul Castro, nella sua relazione introduttiva, ha fatto presente come negli ultimi anni si siano iscritti al partito altri 27.000 cittadini cubani, molti dei quali militanti dell'Unione dei Giovani Comunisti.

Il Primo Segretario ancora in carica, ha poi illustrato i piani attuati per arginare l'epidemia Covid 19, facendo presente che “La risposta del Paese al Covid 19 è stata caratterizzata dal contributo di scienziati ed esperti nello sviluppo di ricerche e innovazioni, con l'immediata introduzione dei suoi risultati finalizzati alla prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei pazienti. È in corso un intenso lavoro sulle sperimentazioni cliniche di cinque vaccini candidati che potrebbero servire a immunizzare l'intera popolazione cubana e contribuire alla salute di altre nazioni” e che “I risultati raggiunti sono possibili solo in una società socialista, con un sistema sanitario universale libero e accessibile con professionisti competenti e impegnati”.

I lavori del Congresso sono poi proseguiti in apposite commissioni di lavoro, che hanno affrontato le questioni economica e sociale, il funzionamento del Partito e il rinnovamento dei quadri politici.

Il Presidente della Repubblica, Miguel Diaz-Canel, in particolare, ha affermato che nei quadri del Partito deve “Prima di tutto prevalere un approccio ideologico, politico, sociale e ambientalista”. E ha esortato i quadri del Partito stessi a lavorare collettivamente e aggiornarsi costantemente “perché qui nessuno ha la verità assoluta e non si finisce mai di imparare”.

Luca Bagatin

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sabato 17 aprile 2021

Valori arcaici, leggi morali (non moraliste) interiorizzate, spiritualità applicata alla politica

Come poeta coltivo i valori più arcaici che ci siano. Risalgono al tardo Paleolitico: la fertilità della terra, la magia degli animali, la visione di potere nella solitudine, l'iniziazione terrificante e la rinascita, l'amore e l'estasi della danza, il lavoro comune della tribù.
 
(Gary Snyder)
 
Per principio non ho mai disciminato nessuno e mi sono sempre schierato dalla parte di chi era disciminato.
Non perché sono buono, ma perché non sono né un romipalle, né un bigotto o un moralista.
Non ho necessità di una legge per questo e, anzi, mi preoccupano sempre eventuali normative.
Che certamente finiranno per discriminare qualcuno.
Sono perplesso di fronte a ogni norma scritta e, allo stesso tempo, sono per la cultura del buonsenso (privo di moralismo) e delle norme interiorizzate.
Anche sull'eutanasia e il suicidio assistito, che mi hanno sempre visto più che favorevole, sono sempre stato perplesso sulle normative scritte.
Che, temo, finirebbero per mettere assurdi paletti.
 
(Luca Bagatin)
 
Sin da quando ero alle scuole elementari ho sempre rispettato le regole, ma non perché mi erano state imposte.
Ad esempio, non facevo casino e rispondevo solo se interrogato e in modo educato.
Sin da allora, però, non ho mai amato le regole scritte e imposte (nemmeno dagli adulti, mia madre compresa). Così come non ho mai amato le "verità rivelate" delle religioni e tutte le assurdità inventate dagli esseri umani (che ho sempre ritenuto i più imperfetti fra gli esseri).
Questo perché le regole imposte creano confusione, alienazione, controllo, umiliazione.
Mentre quelle interiorizzate sono frutto dell'elevazione. Morale, intellettuale e spirituale.
Una condizione alla quale l'essere umano dovrebbe tendere, sin dalla sua (ri)nascita.
Di qui il mio interesse per la spiritualità applicata alla politica e il mio disprezzo per la politica in sé.
 
(Luca Bagatin)

venerdì 16 aprile 2021

Il Partito Comunista di Cuba a Congresso per il rilancio del Paese dopo la pandemia. Articolo di Luca Bagatin

Il 16 aprile si è aperto, a L'Avana, l'VIII Congresso del Partito Comunsita di Cuba (PCC).

Il Congresso del PCC, che si concluderà il 19 aprile, concentrerà la sua attenzione in particolare sull'aggiornamento del modello economico e sociale cubano, sullo sviluppo socialista e sull'attuazione degli orientamenti di politica economica e sociale del Partito e della Rivoluzione.

I delegati del Congresso, in particolare, esamineranno i documenti e le relazioni relative a cinque tematiche principali, ovvero:

- Breve sintesi dell'economia nel periodo 2016-2020.

- Valutazione integrale del modello economico dal VI Congresso ai giorni nostri: linee guida e politiche.

- Aggiornamento della Concettualizzazione del Modello Sociale ed Economico.

- Piano nazionale per lo sviluppo economico e sociale fino al 2030.

- Aggiornamento delle linee guida per il prossimo periodo.

Per quanto concerne l'economia cubana, nel documento relativo, si fa presente che essa ha attraversato diverse difficoltà nell'ultimo quinquennio. In particolare ciò è stato causato dall'embargo commerciale e finanziario imposto dagli USA, soprattutto in questi ultimi anni.

Nonostante ciò, si fa presente che Cuba ha resistito, mantenendo inalterate le conquiste sociali e proseguendo nell'attuazione degli obiettivi di sviluppo fissati nei precedenti Congressi.

Dal 2016 al 2019 il PIL è aumentato a un tasso dell'1% all'anno, mentre, per quanto concerne il 2020, è stata stimata una contrazione dell'11%, causata tanto dall'embargo USA che dalla pandemia di Covid 19.

Per far fronte a tale scenario – si fa sempre presente nel documento di analisi economica del PCC – è stata approvata la Strategia Sociale ed Economica per il Progresso dell'Economia e la Gestione della Causa di Crisi Mondiale di Covid 19 e si sta attualmente lavorando alla loro attuazione.

Ai delegati dell'VIII Congresso verrà presentato, altresì, un rapporto sulle politiche adottate dal VI Congresso del PCC ad oggi.

Fra le linee guida aggiornate, che il PCC intende adottare e sottopporre ai suoi delegati a Congresso:

- Rafforzare l'impresa statale socialista come agente fondamentale all'interno dell'economia nazionale.

- Migliorare e sviluppare le cooperative e altri nuovi attori economici.

- Dare continuità al compito di ristrutturazione, mantenendo il principio di giustizia sociale della Rivoluzione.

- Ampliare e diversificare le fonti finanziarie e l'uso efficiente di meccanismi decentralizzati di finanziamento in valuta forte, in corrispondenza della domanda di sviluppo.

-Rafforzare il lavoro di prevenzione sociale, assistenza e lavoro e implementare nuovi programmi e servizi sociali, rivolti alle persone e alle famiglie più vulnerabili.

- Migliorare il modello di gestione del settore agricolo e trasformare l'impresa statale per aumentare in modo sostenibile la produzione agricola e migliorare le condizioni per lo sviluppo delle restanti forme di gestione alla base produttiva.

- Consolidare i settori produttivi e il loro collegamento con l'industria, il turismo e il sistema di approvvigionamento delle grandi città.

- Continuare ad attuare le misure per la trasformazione della matrice energetica del Paese, il risparmio energetico, l'efficienza e la riduzione dei consumi energetici nei periodi di massima richiesta.

- Avanzamento nell'informatizzazione della società e automazione dei processi.

- Consolidare i risultati nello sviluppo sociale e aumentare la qualità dei servizi di base alla popolazione e migliorare i consumi e gli standard di vita.

Fra i primi ad inviare i suoi saluti al Congresso del PCC, il Presidente del Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF), Gennady Zjuganov, leader del maggior partito di opposizione russo in in Parlamento.

Zjuganov, rinnovando il sentimento di amicizia fraterna fra il KPRF e il PCC, ha fatto presente – fra le altre cose - che, nonostante l'embargo economico USA e l'epidemia di Covid 19, “il Partito Comunista di Cuba ha dimostrato ancora una volta il suo ruolo di avanguardia combattente del Popolo cubano, quale esempio di servizio disinteressato ai lavoratori”, affermando che “Seguendo le orme del leader della Rivoluzione Cubana Fidel Castro, il Partito porta ancora alto il vessillo della lotta per il socialismo, rimanendo la forza guida della società, dimostrando al mondo la giustizia delle idee di Lenin e il trionfo dell'idea socialista”.

Luca Bagatin

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mercoledì 14 aprile 2021

Oltre e contro la destra e la sinistra borghesi. Per la sovversione spirituale e proletaria

Non amo né la cosiddetta cultura della destra politica, né quella della sinistra.
Entrambe sono nate dalla borghese e materialista Rivoluzione Francese, che ha escluso del tutto il Quarto Stato.
Nei secoli successivi, poi, la sinistra ha finito per assumere le difese della borghesia produttivista e imprenditrice e la destra quella delle élite al potere, delle gerarchie e la difesa delle "razze".
Rimanendo ancorato sia ai valori del Quarto Stato (e della Prima Internazionale), che a quelli delle più Antiche Civiltà, ovvero a valori di emancipazione, a valori legati alla Madre Terra e alla Magia del Chaos, mi sono sempre schierato dalla parte di coloro i quali hanno sovvertito ogni forma di Potere, di economia, di ordine costituito (più spesso prostituito), oltre che ogni forma di religione istituzionalizzata e, quindi, ogni forma di destra e sinistra.
Ponendosi/ponendomi oltre. Verso l'Infinito.

martedì 13 aprile 2021

Elogio della Natura selvaggia


Amo la Natura selvaggia.
Che non è buona né pacifica, come vorrebbero gli esseri umani "civilizzati".
Essa semplicemente È.
Con i suoi uragani, gli animali selvaggi, le sue piogge e le sue nevicate incessanti, ma anche i suoi microrganismi.
L'essere umano non è che un insignificante essere al suo cospetto.
Tenta stupidamente di dominarla e distruggerla.
Ma ciò che gli manca è la forza.
Soprattutto interiore.
Per fondersi e scomparire in Essa.
 
(Luca Bagatin)

lunedì 12 aprile 2021

Contro l'ideologia del lavoro (che non rende né liberi, né da dignità) e il produttivismo


"Adesso ci rendiamo perfettamente conto, per quello che riguarda il lavoro, cioè questo duro impegno da mattino a sera, che costituisce la migliore delle misure di polizia, che tiene tutti imbrigliati e ostacola pesantemente lo sviluppo della ragione, dei desideri, e il gusto dell’indipendenza, perché consuma una straordinaria quantità di forza nervosa e la sottrae alla riflessione, alla meditazione, al sogno, ai pensieri, all’amore e all’odio. Mette sempre davanti agli occhi un meschino fine e assicura soddisfazioni facili e regolari. Così una società in cui si lavora sempre e duramente godrà di una grande sicurezza: e al giorno d’oggi adoriamo la sicurezza come divinità suprema"
 
(Friedrich Nietzsche)
 
"Non amo i ricchi borghesi (oltre che i loro "valori" fra i quali l'ideologia del lavoro, del consumo e del produttivismo), non tanto per la loro condizione, quanto per la mentalità che creano e finiscono per diffondere.
La mentalità dell'accumulo di risorse, della crescita economica illimitata e della modernità, che distrugge ogni valore arcaico, ogni senso di comunità, ogni senso di identità collettiva, ogni aspetto Sacro, oltre che l'ecosistema e la Natura.
Penso che non si dovrebbe mai permettere a nessuno di arricchirsi, oltre un certo limite, proprio per evitare degenerazioni capaci di guastare la società intera e di corromperla nella sua essenza più profonda"
 
(Luca Bagatin) 
 

sabato 10 aprile 2021

Il sito fiammingo Zannekinbond pubblica un mio articolo sulle vie nazionali al socialismo

De nationale wegen naar het socialisme. Een artikel door Luca Bagatin (http://zannekinbond.org/de-nationale-wegen-naar-het-socialisme-een-artikel-door-luca-bagatin)

De Volksrepubliek China volgt, zoals elke socialistische geopolitieke realiteit, haar eigen “nationale weg naar het socialisme”. Geen enkel socialistisch land heeft ooit uitgevoerd wat Marx en Engels propageerden, en zou dat ook nooit volledig hebben kunnen doen, te beginnen met het feit dat de socialistische landen niet de westerse geïndustrialiseerde landen zijn geworden, zoals zij hadden voorspeld, maar landen met eerder verschillende, zo niet tegengestelde, kenmerken. Elk van deze landen was vaak sociaal en economisch achtergebleven en heeft, eenmaal bevrijd van de feodale en koloniale onderdrukking, in feite zijn eigen socialistische weg gevolgd, zeker geïnspireerd door de marxistische leer, maar onvermijdelijk aangepast aan de mentaliteit, de geschiedenis, de cultuur en de beschaving van de plaats waar het socialisme toen werd ingevoerd.

Zo hebben we bijvoorbeeld Leninisme, Castroïsme en Maoïsme gekend. Zij interpreteerden en implementeerden het marxistische gedachtegoed aan de hand van het gedachtegoed van de revolutionairen die de sociale en nationale revoluties leidden, en die vervolgens leidden tot de vestiging van het socialisme in die landen. In Rusland (tenminste tot het begin van de jaren negentig), in Cuba, in China, enzovoort. In China bijvoorbeeld ontwikkelde zich aan het eind van de jaren zeventig een socialisme met Chinese kenmerken (gepropageerd door Deng Xiaoping) dat, in plaats van het kapitalisme te overwinnen, het onderwierp aan de wil van de gemeenschap: door de particuliere economische activiteit te onderwerpen en te controleren, Niet door deze af te schaffen. Want communisme is gemeenschap. Geen dogmatische en ideologische fetisj.

U kunt het leuk vinden of niet, maar door dit te doen is China, in de loop der decennia, ‘s werelds leidende macht geworden. En ook vrij van absolute armoede. Dit nationale pad is, net zoals iedere nationale weg, verre van exporteerbaar. Maar zij is evenmin te bekritiseren, vooral niet door hen die geen Chinezen zijn en/of in een westers, kapitalistisch en liberaal land wonen. Integendeel, deze weg verdient studie, verdieping en erkenning, zoals elke nationale weg naar het socialisme.

Elke proletarische revolutie was in de eerste plaats een gebeurtenis die ontstond en geboren werd in de schoot van het volk dat haar ten uitvoer bracht. Denk bijvoorbeeld aan de Parijse Commune van 1870 (waarvan dit jaar de 150e verjaardag wordt gevierd), of de Russische revoluties van 1905 en 1917. Ver verwijderd van de burgerlijke Franse revolutie van 1789 legden deze revoluties – in het bijzonder – eerst de grondslagen en bouwden daarna letterlijk een nieuw sociaal systeem op, waarbij de economie werd ondermijnd, niet alleen het tsarisme, maar ook en vooral de bourgeoisie werd vernietigd, en het nieuwe sociale en politieke systeem werd aangepast aan de Russische mentaliteit en cultuur. Het Sovjetsysteem was niets anders dan dit.

In het kapitalistische, burgerlijke en liberale (maar niet noodzakelijk democratische) Westen heeft de term “nationalisme” het negatieve karakter gekregen van “het ene volk overheersen op het andere”. Zo was het bijvoorbeeld in de Eerste en Tweede Wereldoorlog onder Europese naties. In de niet-liberale en niet-kapitalistische werkelijkheid is nationalisme echter gewoon de erkenning van de nationale identiteit en de eenheid van een volk. Zo waren bijvoorbeeld Fidel Castro en Ho Chi Minh, zoals ze zelf aangaven, nationalisten.

Hun “linkse nationalisme”, zoals gedefinieerd in diezelfde landen, is niets anders dan een internationalisme dat de eigen identiteit en die van anderen verdedigt, gecombineerd met de bevestiging van sociale rechtvaardigheid. Dat wil zeggen, het zoeken naar de eigen “nationale weg naar het socialisme”, zonder hetwelk er geen vestiging van het socialisme kan zijn, maar louter dogmatische ideologie voor intellectuelen die niets weten van het volk en de volkeren.

Luca Bagatin

Oorspronkelijk gepubliceerd op: Amore e Liberta

Le vie nazionali al socialismo. Articolo di Luca Bagatin (http://amoreeliberta.blogspot.com/2021/03/le-vie-nazionali-al-socialismo-articolo.html)

La Repubblica Popolare Cinese, come ogni realtà geopolitica socialista, segue una sua propria “via nazionale al socialismo”.

Nessun Paese socialista ha mai attuato, né avrebbe infatti potuto attuare totalmente, ciò che affermavano Marx ed Engels, a partire dal fatto che socialisti non sono diventati i Paesi occidentali industrializzati, come da loro previsto, bensì Paesi con caratteristiche piuttosto diverse, se non addirittura opposte.

Ciascuno di tali Paesi, spesso arretrati socialmente e economicamente, una volta liberatisi dall'oppressione feudale e coloniale, ha infatti seguito una sua propria via socialista, ispirata anche certamente agli insegnamenti marxisti, ma inevitabilmente adattata alla mentalità, storia, cultura, civiltà del luogo nel quale il socialismo è stato poi attuato.

Abbiamo avuto così il leninismo, il castrismo, il maoismo, ad esempio. Che hanno interpretato e implementato il pensiero marxista con il pensiero dei rivoluzionari che hanno guidato le rivoluzioni sociali e nazionali, le quali hanno portato poi all'instaurazione del socialismo in quei Paesi. In Russia (almeno sino ai primi Anni '90), a Cuba, in Cina e così via.

Ecco, in Cina, ad esempio, con la fine degli Anni '70, si è sviluppato un socialismo con caratteristiche cinesi (promosso da Deng Xiaoping), che, lungi dal superare il capitalismo, lo ha sottomesso alla volontà della comunità.

Sottomettendo e controllando l'attività economica privata. Non abolendola.

Perché comunismo è comunità. Non feticcio dogmatico e ideologico.

Può piacere o meno, ma così facendo la Cina è diventata, con i decenni, la prima potenza al mondo. Oltre che libera dalla povertà assoluta.

Tale via nazionale, come ogni via nazionale, è lungi dal poter essere esportata. Ma è altrettanto lungi dal dover essere criticata, in particolare da chi non è cinese e/o vive in un Paese occidentale, capitalista e liberale.

Tale via merita invece studio, approfondimento e riconoscimento, così come ogni via nazionale al socialismo.

Ogni rivoluzione proletaria è stata prima di tutto un evento partorito e sorto nel grembo del popolo che la ha attuata. Pensiamo ad esempio alla Comune di Parigi del 1870 (di cui quest'anno si celebrano i 150 anni), oppure alle rivoluzioni russe del 1905 e del 1917.

Ben lontane dalla borghese rivoluzione francese del 1789, tali rivoluzioni – in particolare - hanno prima gettato le basi e poi letteralmente edificato un nuovo sistema sociale, sovvertendo l'economia, annientando non solo lo zarismo, ma anche e soprattutto la borghesia, adattando il nuovo sistema sociale e politico alla mentalità e cultura russa.

Il sistema sovietico non era altro che questo.

Nell'Occidente capitalista, borghese e liberale (ma non necessariamente democratico), il termine “nazionalismo” ha assunto il carattere negativo di “sopraffazione di una nazione su un'altra”.
Così fu ad esempio nella Prima e nella Seconda guerra mondiale, fra le nazioni europee.
In realtà non liberali né capitaliste, invece, il nazionalismo è semplicemente il riconoscimento dell'identità e unità nazionale di un popolo.
Così furono nazionalisti, per loro stessa ammissione, Fidel Castro e Ho Chi Min, ad esempio.
Il loro “nazionalismo di sinistra”, come peraltro definito in quegli stessi Paesi, non è altro che un internazionalismo che difende la propria identità e quella altrui, unita all'affermazione della giustizia sociale.

Ovvero la ricerca di una propria “via nazionale al socialismo”, senza la quale non vi potrà essere alcuna instaurazione del socialismo, ma mera ideologia dogmatica per intellettuali, che del popolo e dei popoli non conoscono nulla.

Luca Bagatin

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