lunedì 4 agosto 2014

Ciao Francesco, mi mancherai ! :'-( Articolo/ ricordo di Luca Bagatin in memoria di Francesco Uda (tratto da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)



Francesco Uda era un amico.

Era soprattutto un amico di Peter Boom, l'amico più caro che io abbia mai avuto.
Francesco aveva aperto e curato anche il sito ufficiale di Peter dopo la sua scomparsa - www.peterboom.it - nonché il gruppo ufficiale PETER BOOM su Facebook ed è a Francesco che Peter aveva affidato la sua eredità, pur ancora contestata.
Dopo la scomparsa di Peter sono diventato amico di Francesco. Ci sentivamo abbastanza spesso, al punto che dovevamo vederci un paio di settimane fa, a proposito della presentazione informale del mio ultimo saggio “Ritratti di Donna”, che Francesco aveva subito acquistato, come aveva acquistato ed apprezzato il mio primo saggio, “Universo Massonico”, appena uscì in libreria.
Purtroppo, il giorno della presentazione informale, Francesco non potè venire a Roma. Mi aveva detto che i figli lo reclamavano, per cui ci saremmo visti comunque un'altra volta. “Mi dispiace, Luca, comunque se ci fosse stato anche Peter sono certo che ci saremmo venuti insieme”. Alla fine, comunque, la presentazione non riuscii a farla - presso il parco sotto casa mia - causa pioggia torrenziale.
Francesco aveva anche realizzato, volontariamente, i manifestini della mia campagna elettorale alle amministrative di Roma dello scorso anno, quando proposi assieme ad Ilona Staller una campagna colorata e tutta incentrata sui diritti dei disabili, degli anziani, dei bambini e degli animali.
Francesco è stata la prima persona che mi ha chiamato il giorno in cui sono tornato a Roma, alla fine di maggio, quando ero ancora sul treno che da Pordenone mi avrebbe condotto nella Capitale.
Oggi, attraverso la comune amica Doriana Goracci, vengo a sapere che Francesco è volato via. Tragicamente.
Aveva 56 anni ed è morto contro la parete del monte Vettorre nei pressi di Norcia. Francesco era un appassionato scalatore, nonché un pilota esperto di parapendio. Ciò che è accaduto pare essere stata una tragica fatalità.
Non riesco a dire altro se non a riportare l'articolo che Doriana ha scritto sul suo sito www.reset-italia.net.
Ora, io non so dove si trovi Francesco in questo momento. So solo, come ha scritto Doriana, che, come Peter, è volato via.
In gergo massonico direi che è passato all'Oriente Eterno, per quanto Francesco non fosse massone, anche se di Massoneria, grazie a me e Peter, si interessava da tempo.
Mi fa piacere pensare e credere che, ovunque si trovi, si trovi assieme a Peter. Mi piace pensarli su una nuvoletta, lassù, vestiti da clown, che si burlano del mondo. Mi piace pensare che siano lassù, a salutarmi e sorridermi, ogni qual volta guardo il cielo.
Mi mancheranno le telefonate che ci scambiavamo ed i suoi commenti su Facebook, così come mi manca da morire la presenza di Peter.
Posso solo dire che entrambi hanno vissuto comunque sino infondo la loro avventura terrena, come due combattenti per le libertà.
Questo è ciò che conta davvero.
Ciao Francesco !

Luca Bagatin


Francesco Uda è volato via, ciao Amico caro scomparso come un angelo per un lungo viaggio
di Doriana Goracci

Francesco Uda con la moglie Anna ed i figli Stefano e Gianluca
Francesco Uda è volato via, a 56 anni, morendo contro una parete del monte Vettorre nei pressi di Norcia, in Umbria, in località Scoglio dell'Aquila, a quota 2.400 metri.
Dalla pagina facebook del diario di Francesco Uda: Il naso che è sul frigo di casa è di Anna; il mio è sempre con me specialmente se sono in viaggio, qualunque viaggio, da quando Lucia Caracol ce lo ha regalato come sanno alcuni amici, quando mi sento particolarmente triste lo indosso, sorrido immediatamente, penso a Lucia e alla sua vitalità e allegria, rivedo le mie stupide tristezze e lo rimetto a posto per paura di perderlo.
La notizia atroce e drammatica l’ho letta stamattina, prima domenica d’agosto malgrado scenda una pioggerellina come fosse autunno. Sì, Francesco Uda lo conoscevo bene, era un amico: Uda era considerato un pilota esperto, con una lunghissima serie di lanci alle spalle, inoltre, era anche appassionato di arrampicate sulle rocce.
La montagna era il suo ambiente, per questo i suoi amici ritengono impossibile che possa aver commesso una benché minima imprudenza. A ucciderlo, a loro dire, sarebbe stata una tragica fatalità.
L’allarme ai soccoritori è stato dato da altri piloti di parapendio in volo nella stessa area, che hanno assistito all’incidente. Sul posto sono intervenuti l’eliambulanza del 118, mentre una squadra di tecnici del soccorso alpino e spelelogico dell’Umbria ha raggiunto da terra il Pian Grande. Nonostante i tentativi di rianimazione, per il pilota del deltaplano non c'è stato nulla da fare.
Francesco era un carabiniere in pensione da quando era un ragazzino, lascia l’adorata moglie Anna, compagna di tutta la sua vita che era la sua ombra, e definiva con tanto orgoglio la spericolatissima la mia Anna non si ferma davanti a niente e lascia due figli di cui andava enormemente fiero, Stefano e Gianluca.
A lui, Peter Boom attore/scrittore/teorico pansessuale, aveva lasciato la sua eredità. C'è una causa ancora in corso per l’eredità, che spero sarà gestita dalla sua famiglia, perchè questo voleva Francesco, essere riconosciuto come l’amico, di cui ti puoi fidare, da avere come sostegno.
Lui l’aveva seguito nel corso di tutti questi anni e lui aveva costruito il sito in memoria di Peter Boom, per il quale avevamo creato un gruppo su Facebook e il 26 maggio del 2012 un incontro a Bagnaia per ricordarlo.
Scriverò di nuovo presto per far conoscere una lunga lettera che Francesco Uda, carabiniere (e lo sottolineo) mi ha lasciato ma ci tengo a rendere subito pubblici alcuni suoi brani di questo suo ricordo e testimonianza (avevo scritto un articolo per la morte di Giorgiana Masi, e lui non volle subito che io esponessi la sua memoria, oggi non devo mantenere nessun riserbo).
Ecco come iniziava e chiudeva la sua mail: “Il 12 maggio 1977 c'ero anch'io a Roma, stavo dall'altra parte, facevo il carabiniere, avevo anch'io 19 anni, anzi 18 e mezzo. Inizialmente non mi sembrava il caso di dirti come sono andate le cose viste dal mio punto di vista, potresti pensare che non sarei obiettivo, ma due cosette permettimi di dirle.
Come hai detto Tu, e ne sono convinto anch'io, la politica di alcuni personaggi di quel periodo, ha fatto molti danni manovrando, infiltrando, provocando, ecc. Mi sembra che lo facciano tutti quelli che hanno e vogliono mantenere il potere, non è cambiato nulla, guarda cosa combinano oggi. Ne avrei di cose da dirti ma tanto Giorgiana è morta e nulla la riporta indietro. Mi è sempre rimasta impressa dentro e davanti alla sua lapide ci ho portato sia mia moglie che i miei figli quando avevano un'età adeguata, perché ho sempre saputo cosa raccontare o almeno ci ho provato.
Chiudo con una mia riflessione: non dico che sia stato quel 12 maggio 1977 ad influenzare tutto il resto della mia vita da Carabiniere ma sicuramente ha rafforzato quello che era la mia idea di carabiniere. Mi ricorda sempre che io devo proteggere la gente e aiutarla, sono pagato per quello e quello ho sempre cercato di fare. Per me non esiste che un carabiniere possa fare violenza, quella gratuita poi. Scusa del messaggio privato ma non mi piace scrivere nei forum o simili”.
Su Facebook, Francesco aveva scelto per la sua copertina un bambino palestinese abbracciato ad un bambino ebreo. Le foto che allego a questo breve ricordo sono per la maggior parte scattate da Francesco che amava tra le tante cose anche la fotografia. Riporto anche una certa foto in cui Francesco Click Uda scriveva la frase che Peter diceva sempre quando ci salutava: “Comportatevi male!”.
Piaceva una canzone dei Led Zeppelin a Francesco, tanto che l’aveva messa su Facebook a giugno scorso-Una scala per il Paradiso: alla fine la melodia verrà da te quando tutti sono uno e uno è tutti per essere una roccia e non rotolare via e comprare una scala per il paradiso.
Mi avevi scritto una mail. "Mi sembri Peter, forse un po’ lo sei, e non è un’offesa. Un abbraccio". La conservo, con amore. Ciao amico caro scomparso come un angelo. Non perderò mai il tuo ricordo, i tuoi insegnamenti, la tua sincerità e ostinazione, il desidero di giustizia e verità.




La tomba di Peter Boom, esattamente così come avrebbe voluto che fosse - goliardicamente - allestita

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