mercoledì 29 settembre 2021

Elezioni Russia. Il Partito Comunista denuncia brogli elettorali. Articolo di Luca Bagatin

E' passata oltre una settimana dai risultati delle elezioni parlamentari russe e le polemiche non si placano.

Se, da una parte, sono stati arrestati attivisti nazionalbolscevichi de “L'Altra Russia di Eduard Limonov” per aver esposto – fuori dal Parlamento - uno striscione con la scritta “Non ti abbiamo scelto!”, contro il partito di Putin e denunciando l'illegalità delle elezioni, dall'altra anche il Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF), maggior partito di opposizione alla Duma e che pur ha visto aumentare i suoi consensi, continua a denunciare irregolarità nell'esito del voto.

Il Comitato Centrale del KPRF ha dichiarato in una nota che: “Le elezioni parlamentari del 2021 si sono concluse domenica e hanno dimostrato un convincente successo del KPRF, avendo evidenziato il suo schiacciante sostegno da parte della società russa.

Il Partito Comunista della Federazione Russa, essendo la principale opposizione al partito di governo e ampiamente sostenuto da tutti gli strati della popolazione, insieme alle forze patriottiche di sinistra, ha ottenuto un risultato ufficiale vicino al 19% dei voti complessivi.
Siamo stati supportati da quasi 10 milioni e 661 mila persone. Questo è il miglior risultato del Partito Comunista del secolo presente. (…).

Oltre a evidenziare l'aumento dei suoi consensi, il KPRF ha ad ogni modo sottolineato che: “Nonostante la dichiarazione rilasciata alla stampa dal portavoce del governo Dmitry Peskov sulla trasparenza e l'onestà delle elezioni, il KPRF ha incontrato una sostanziale resistenza da parte del partito di governo e delle autorità locali al fine di ottenere risultati equi.
Alla ricerca del dominio politico in Parlamento, il “partito al potere” ha modificato la legge relativa alle procedure elettorali.
È abbastanza ovvio che la campagna elettorale e il voto stesso siano stati artificialmente prolungati dal 17 al 19 settembre (…).
L'innovativa estensione del voto fino a tre giorni è stata ufficialmente spiegata dalla necessità di fermare la diffusione della pandemia di Covid 19, ma in realtà è stata utilizzata per costringere i dipendenti del settore pubblico ad “aumentare” in modo massiccio i numeri dei sondaggi del partito di governo.
Contro i dati degli exit poll e il buon senso, “Russia Unita” (il partito di governo) si è assicurata la vittoria con “altri” metodi, ottenendo circa il 50% dei voti complessivi e la cosiddetta “maggioranza costituzionale”, che le ha permesso di controllare il Parlamento. (…).
Dopo i radicali emendamenti alla Costituzione russa dello scorso luglio, il regime al potere ha lanciato continui attacchi volti all'eliminazione dei forti concorrenti dalle fila dell'opposizione guidata dal KPRF.
Così, cinque candidati del KPRF sono stati esclusi dalla lista di voto con un falso pretesto e uno di loro, l'ex candidato presidenziale Pavel Grudinin, che si stava candidando contro Vladimir Putin, con circa 9 milioni di sostenitori, è stato escluso senza alcun fondamento.
I media mainstream hanno solo seguito le attività dei candidati di “Russia Unita” ignorando deliberatamente l'opposizione.
Oltre alla manipolazione con le liste elettorali, gli omonimi dei candidati del KPRF sono stati deliberatamente inclusi nelle liste del partito di governo, con l'obiettivo di confondere gli elettori.
Un altro trucco inventato dalla borghesia dominante è stato il voto elettronico nelle regioni maggiormente popolate, di cruciale importanza per il partito di governo.. (…).
“Alle 19.00 del 19 settembre, i risultati medi del Partito Comunista di Mosca erano paragonabili a quelli di “Russia Unita”, ma la mattina dopo i numeri erano magicamente scesi di un terzo o addirittura della metà. È impossibile crescere così tanto in un'ora !
All'annuncio ufficiale dei risultati delle votazioni sono seguite numerose proteste e denunce per violazione della normativa elettorale.
Il KPRF e migliaia di sostenitori del Partito in tutto il Paese si sono riuniti per manifestare contro l'illegalità elettorale delle autorità.
Il regime borghese, spaventato dall'indignazione della gente, ha tentato di intimidire membri e sostenitori del KPRF, bloccando i locali del Partito in alcune regioni, arrestando alcuni attivisti del Partito e minacciando di bloccare il sito web del KPRF.
Il KPRF richiede l'annullamento dei risultati del voto elettronico, consiuderandolo una frode !

Il KPRF richiede un'indagine equa e aperta su ogni caso di violazione !
Il KPRF chiede l'immediato arresto della persecuzione dei membri e dei sostenitori del Partito!”.

Fra gli arrestati nelle manifestazioni di denuncia dei brogli, anche attivisti del Fronte di Sinistra e de “L'Altra Russia di Eduard Limonov”.

Luca Bagatin

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domenica 26 settembre 2021

Contro il mondo moderno e la società tecno-industriale

  
 
Da più parti, sia di destra che di sinistra, sembrano andare per la maggiore idee che, a parole, raccontano di voler andare "contro il mondo moderno".
Si tratta perlopiù di idee portate avanti da giovani borghesi, spesso europei o comunque di origine europea, che, riempiendosi la bocca - spesso a sproposito - di autori quali Evola e Junger, almeno a parole, si dicono contrari al liberalismo nei costimi e alle varie "rivoluzioni sessuali". Peraltro aspetti già in voga da decenni nella società capitalista tecno-industriale e tutt'altro che fenomeni recenti. 
E' il loro modo per essere e sentirsi "trasgressivi" in un mondo in cui l'omologazione, fondata sulla società dei consumi tecnologico-industriale, ha livellato e addormentato ogni pensiero e azione.
Ciò che mi chiedo sempre è se costoro sarebbero disposti a vivere, anche solo in parte, come un secolo fa o anche prima.
Ben venga se lo fossero ! 
Ma ho non pochi dubbi sulle loro idee che, infondo, rimangono borghesi, para o cripto-fasciste, capitaliste e comunque sempre legate alla società tecno-industriale. Società che, lungi dal volerla distruggere, in realtà costoro continuano ad alimentare e a sostenere.
Perché essere antimoderni significa disprezzare il progresso tecnologico, la ricchezza materiale e vivere del necessario.
Significa che il contadino deve tornare a zappa e aratro e non ai macchinari tecnologici di oggi.
Significa che l'intellettuale deve tornare a scrivere con carta e penna e non con il PC.
Significa che le risorse devono essere messe in comune, all'interno di una società autogestita, autosufficiente, istintuale, omogenea e non globalizzata.
Significa edificare una società fondata sull'onore, lo sforzo di ciascuno e il rispetto di tutti e non sul "diritto", la legge scritta e il mercato.
Significa che la classe borghese e media sarebbe estinta.
L'antimoderno è un anarchico primitivista, che combatte la società industriale, borghese, sovrastrutturale, quella dello spettacolo, tecnologica e industriale.
Chi fosse disposto a seguirci sarebbe il benvenuto.
Ma dovrebbe essere completamente disposto a rinunciare al suo stile di vita odierno e ad ogni moda, anche del pensiero.
 
Luca Bagatin

venerdì 24 settembre 2021

Russia. Attivisti nazionalbolscevichi arrestati dopo protesta anti-governativa. Articolo di Luca Bagatin

Il 22 settembre scorso, cinque attivisti di Mosca del partito nazionalbolscevico “L'Altra Russia di Eduard Limonov”, hanno intrapreso un'azione di protesta denunciando il partito di governo liberal-conservatore “Russia Unita”, espressione di Vladimir Putin.

Gli attivisti, vicino all'edificio della Duma di Stato (parlamento russo), hanno infatti appeso uno striscione con la scritta “Non ti abbiamo scelto!”, per ribadire che, le elezioni del 17 -18 e 19 settembre scorso, sono state una farsa, tutta a vantaggio del potere putiniano, che era già stato stabilito che avrebbe vinto.

Gli attivisti - Timothy Filin, Ivan Rybin, Maria Pastushkova, Sergey Semenov e Yegor Feshchyshyn – sono stati tutti arrestati dalle forze speciali.

Il tribunale ha oggi emesso la sentenza di condanna per gli attivisti.

Maria Pastushkova e Yegor Feshchyshyn sono stati condannati a 10 giorni di carcere, con l'accusa di disobbedienza agli agenti di polizia.

Timothy Filin è stato condannato a 14 giorni di carcere, con l'accusa di teppismo.

Ivan Rybin e Sergei Semenov sono stati condannati a 25 giorni di carcere, con l'accusa di ripetuta violazione della legge sul diritto alla riunione e alla manifestazione (diritto praticamente inesistente nel Paese, nonostante sia sancito dall'articolo 31 della Costituzione della Federazione Russa).

I cinque imputati sono difesi dall'avvocato Leonid Solovyov e il partito di Limonov sta raccogliendo fondi in sostegno della liberazione degli attivisti.

“L'Altra Russia di Eduard Limonov”, partito di sinistra patriottica al quale, assieme al partito di Navalny e al Partito Libertario, è stato impedito di partecipare alle elezioni, ha tenuto, in tutti gli scorsi giorni, picchetti di protesta, denunciando l'illegalità delle elezioni parlamentari russe ed il clima di intimidazione nel quale si sono svolte.

Nessun grande organo della stampa Occidentale si è mai degnato di parlare del partito fondato dallo scrittore Eduard Limonov e del suo attivismo anti-governativo.

Luca Bagatin

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giovedì 23 settembre 2021

Onestà intellettuale

L'onestà intellettuale non paga mai.
Non viene capita.
Se sei onesto intellettualmente o non ti capiranno, oppure ti calpesteranno.
E soprattutto non diventerai mai nessuno.
Il mondo è dei disonesti e degli ipocriti.
È un fatto che non dovrebbe stupire.
Al massimo dovrebbe indignare.
Ma raramente ci si rende indigna, perché tutto ciò, ormai, rientra nella "normalità" quotidiana.
 
(Luca Bagatin)

mercoledì 22 settembre 2021

Elezioni Russia. Ilya Kleimenov ("Comunisti di Russia"): "Alleanze a sinistra decisive per il ritorno del socialismo". Intervista di Luca Bagatin

Le elezioni per il rinnovo della Duma, parlamento russo, tenutesi dal 17 al 19 settembre scorsi, ha visto aumentare i consensi del Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF), guidato da Gennady Zjuganov. A tali elezioni era altresì presente anche il partito “Comunisti di Russia” (CPKR) – fondato nel 2012 e guidato da Maxim Suraykin - che, pur essendo meno conosciuto in Italia, si è sempre caratterizzato per una maggiora intransigenza e per rappresentare lo zoccolo duro dell'elettorato marxista-leninista.

Abbiamo pertanto voluto intervistare uno dei suoi esponenti, ovvero Ilya Kleimenov, membro del Politburo del Comitato Centrale del partito e candidato alla carica di governatore della regione di Tver, per raccontarci il suo punto di vista in merito.

Innanzitutto mi piacerebbe illustrassi ai lettori italiani che cosa caratterizza il vostro partito, a differenza del Partito Comunista della Federazione Russa.

Siamo un partito relativamente nuovo e la maggior parte della nostra leadership proviene dal Partito Comunista della Federazione Russa. Molti anni fa le nostre strade si sono divise, abbiamo tentato di creare un partito comunista classico, non revisionista e di costruire il lavoro sulla base degli insegnamenti di Marx, Lenin e Stalin. Questo è un lavoro molto difficile, ma non smetteremo di portarlo avanti.

Qual è, essenzialmente, il vostro progetto politico?

Il nostro è un programma di cambiamenti decisivi per la società, ovvero per una nuova vita sotto il socialismo. In questo senso il nostro Paese ha una vasta esperienza in materia. Consideriamo infatti il capitalismo inaccettabile per la nostra società.

Alle ultime elezioni regionali, nell'autunno scorso, se non sbaglio, il vostro partito ha ottenuto, in diverse realtà locali, importanti consensi. Anche del 5%-6%, portando via voti al partito di Zjuganov. A queste recenti elezioni legislative, invece, il partito di Zjuganov - che ha ottenuto 6 punti percentuali in più rispetto al 2016 - sembra avere portato via voti al vostro partito, che ha ottenuto l'1,28%, predendo un punto percentuale rispetto al 2016. Se non erro, il vostro Primo Segretario, Maxim Suraykin, ha recentemente dichiarato che, pur non essendoci stata un'alleanza formale con Zjuganov, avete voluto evitare di farvi concorrenza nei collegi uninominali. Cosa puoi dirci in merito?

Nel processo elettorale tutti i partecipanti prendono i voti l'uno dall'altro e non c'è motivo di essere offesi da questo aspetto. Altrimenti non varrebbe la pena partecipare alle elezioni. La concorrenza “a sinistra” è positiva e non fa che aumentare l'interesse della gente per le idee socialiste.

Cosa ne pensi del nuovo partito socialista patriottico “Russia Giusta – Patrioti - Per la Verità” di Prilepin e Mironov? Pensi possa essere un interlocutore politico?

Il partito non è nuovo, ma il risultato della fusione di tre partiti, ovvero di Russia Giusta, Patrioti di Russia e Per la Vierità. Ora, tale partito si sta posizionando come socialista e conosciamo molti membri di questo partito da diverso tempo. Ovviamente riteniamo che tutte le forze di sinistra e patriottiche di Russia dovrebbero condurre un dialogo, poiché, alla fine, abbiamo lo stesso obiettivo politico: la fine del capitalismo e la rinascita del socialismo.

Pensi che in Russia ci siano state – il 19 settembre - elezioni libere e senza brogli? Pensi ci sarà la possibilità, in Russia, di un ritorno del socialismo al governo? Di una forte coalizione di sinistra patriottica anticapitalista?

Non ci sono state violazioni significative nelle elezioni passate che potrebbero influenzare i risultati dell'espressione della volontà, ma quando parliamo di elezioni dobbiamo sempre capire che queste sono elezioni borghesi, in cui tutti hanno il diritto di parteciparvi o meno, ma non tutti hanno candidati e partiti con le stesse opportunità finanziarie, informative e di altro tipo. Questo aspetto è tipico di tutti i sistemi elettorali capitalistici. Ma le forze di sinistra non dovrebbero, a mio avviso, escludere questa forma di lotta dalle loro attività e la creazione di coalizioni e di ampie alleanze delle forze socialiste del Paese possono svolgere un ruolo significativo nel rapido ritorno del socialismo in Russia.

Luca Bagatin

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martedì 21 settembre 2021

Socialismo e anticapitalismo contro liberalismo e riformismo

 
Ciò che ha messo in vendita ogni aspetto del vivere; che ha deregolamentato l'economia; che ha creato le basi per la distruzione dello stato sociale, la promozione del consumismo e dello sfruttamento lavorativo, sono aspetti come il liberalismo e il riformismo. Aspetti che, lungi dall'essere positivi, sono stati i peggiori totalitarismi e i cani da guardia dei nazifascismi novecenteschi e dei globalismi degli anni successivi.
Liberalismo e riformismo andavano e andrebbero combattuti con il socialismo e l'anticapitalismo, senza alcun compromesso.
 
(Luca Bagatin)

“Il giorno in cui i contadini saranno educati nel vero, i tiranni e gli schiavi saranno impossibilitati sulla terra”.

(Giuseppe Garibaldi)

"Le elezioni oneste ci saranno solo dopo la rivoluzione"

(L'Altra Russia di Eduard Limonov)

lunedì 20 settembre 2021

Elezioni Russia. Crolla il partito di Putin, crescono i comunisti, stabili i social-patriottici. Disfatta di Zhirinovsky. Articolo di Luca Bagatin

Si è votato dal 17 al 19 settembre, per il rinnovo della Duma di Stato, ovvero il Parlamento russo.

Il primo dato è l'affluenza: 45,15%. Più bassa rispetto a quella del 2016, che è stata del 47,88%.

Al momento in cui scriviamo, lo spoglio delle schede ha superato il 98% e i risultati possono dirsi pressoché definitivi.

Il primo dato è il crollo del partito di governo, il liberal-conservatore putiniano “Russia Unita”, fermo al 49,8%, registrando quasi il 4,5% in meno rispetto alla scorsa tornata elettorale legislativa.

Il secondo dato è la crescita del Partito Comunista della Federazione Russa di Gennady Zjuganov che, con il 19,05%, cresce di quasi 6 punti percentuali rispetto al 2016.

Tali dati individuano nelle politiche di macelleria sociale attuate dal governo Putin il crollo dei voti di “Russia Unita” e l'aumento dei voti comunisti, nonostante ai comunisti di Zjuganov siano spesso stati messi i bastoni fra le ruote, con arresti di deputati, vessazioni e impedimento di candidare loro esponenti di punta (come ad esempio Pavel Grudinin).

Ha pagato anche la strategia di Zjuganov di raggruppare ben 56 partiti di sinistra patriottica e di farne confluire i voti.

A seguire, la formazione nazional-centrista Partito LiberalDemocratico di Vladimir Zhirinovsky, che ottiene il 7,48%, subendo un tracollo che le ha fatto perdere oltre il 5,5% dei voti rispetto al 2016.

Si mantiene stabile, ma senza sfondare, il partito socialista patriottico “Russia Giusta – Patrioti – Per la Verità”, che, con il 7,4% guadagna mezzo punto percentuale rispetto alla sola “Russia Giusta” presentatasi nel 2016. Non improbabile, peraltro, che in Parlamento, tale raggruppamento possa formare un gruppo parlamentare unito al Partito Comunista della Federazione Russa, costituendo così il più grande partito di opposizione alla Duma.

Ultimo fra i partiti che saranno rappresentati alla Duma, avendo superato lo sbarramento del 5% previsto dalla legge, è la nuova formazione “Nuovo Popolo”, partito liberale di centrodestra pro-Putin, che pare essere stato costituito dal governo per attirare voti da parte dei sostenitori di Aleksei Navalny. Tale nuova formazione ha ottenuto il 5,36% dei consensi.

Il Partito dei Pensionati ottiene invece il 2,48%; il liberale di centrosinistra Yabloko l'1,31%; i Comunisti di Russia di Maxim Suraykin l'1,28%; i Verdi lo 0,91%; il partito patriottico “Rodina” lo 0,77%; il Partito Russo per la Libertà e la Giustizia lo 0,76%; Alternativa Verde lo 0,63; il Partito della Crescita lo 0,47% e Piattaforma Civica lo 0,15%.

Nel collegi uninominali, il partito “Russia Unita” sta conquistando l'88% dei seggi (199 seggi); il Partito Comunista della Federazione Russa il 4,45% (9 seggi); “Russia Giusta – Patrioti – Per la Verità” il 3,56% (8 seggi); il Partito LiberalDemocratico; Rodina; il Partito della Crescita e Piattafotma Civica, stanno invece conquistando 1 seggio ciascuno. Mentre i candidati indipendenti stanno ottenendo 5 seggi.

I militanti del partito nazionalbolscevico “L'Altra Russia di Eduard Limonov”, ai quali è stato impedito, per l'ennesima volta, di partecipare alle elezioni, hanno manifestato fuori da numerosi seggi elettorali, con cartelli di protesta, proclamando l'illegittimità delle elezioni e dichiarando che “le uniche elezioni oneste ci saranno solo dopo la rivoluzione”. Avevano invitato, così, all'astensione di massa.

Le autorità hanno altresì impedito la partecipazione alle elezioni anche del partito di centrodestra di Aleksei Navalny e del Partito Libertario.

Luca Bagatin

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giovedì 16 settembre 2021

PARADISO. Poesia di Luca Bagatin

PARADISO

Poesia di Luca Bagatin

Musa nella foto: Fifì

Un'isola

Lontana

Una spiaggia

Assolata

Una ragazza

Dalla Russia profonda

Volta le spalle al mare.

Sdraiata e sbarazzina

Il suo sguardo,

Celato dagli occhiali da sole,

Mi ha colpito.

La sua posa,

Elegante e selvaggia,

Mi ha colpito.

E fatto battere il cuore.

Trecce lunghe

Colorate

Corpo sinuoso

Portamento forte

E ricercato.

Labbra rosse

Da baciare.

Un'isola

Lontana

Una spiaggia

Assolata

Una ragazza

Dalla Russia profonda...

È questo il Paradiso?

Il Paradiso

È laddove

Un'animo perduto,

Inaridito dalla vita,

Trova ristoro.

Anche solamente

Per pochi attimi.

Ti ringrazio

Per questi attimi

Ragazza dalla Russia profonda.

Luca Bagatin

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Non c'è (più alcuna) speranza

Pier Paolo Pasolini aveva visto tutto già negli Anni '70.
L'avvento della società omologante dei consumi, l'industrializzazione di massa, un benessere che ha reso tutti degli automi inconsapevoli della propria identità e personalità.
L'avvento di un sistema totalitario clerico fascista, con altri nomi e in altre forme ("liberali" , "democratici"...).
La criminalità e la disonestà intellettuale dilagante.
C'è una alternativa?
No.
C'è una via d'uscita?
No.
C'è una speranza?
No.
Pier Paolo Pasolini aveva detto anche questo.
 
Luca Bagatin

mercoledì 15 settembre 2021

Vietare il Partito NazionalBolscevico è stata violazione dei diritti umani. Lo stabilisce la Corte di Strasburgo. Articolo di Luca Bagatin

Ci sono voluti circa 15 anni, ma alla fine la Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU), con sede a Strasburgo, ha dichiarato che lo scioglimento – in Russia - del Partito NazionalBolscevico (PNB), fondato e guidato dallo scrittore Eduard Limonov (1943 – 2020), da parte della Corte Suprema russa, nel 2007, è da considerarsi una violazione dei diritti umani.

La CEDU ha infatti stabilito che vietare il PNB fu un atto “sproporzionato e non necessario in una società democratica” e ha fatto cadere ogni accusa attribuita al partito dalla giustizia russa, ovvero le accuse di “estremismo”, “incitamento all'odio” e “appelli a disordini di massa”.

La CEDU ha dunque stabilito un risarcimento di 10.000 euro da corrispondere ai militanti anziani del Partito NazionalBolscevico, ovvero all'ex addetto stampa Aleksandr Averin (peraltro ex prigioniero politico, da poco uscito dal carcere), agli ex membri del Comitato Centrale Andrei Dmitriev e Fomchenkov, a Aleksey Volynets, ex direttore della pubblicazione ufficiale del partito e ai due figli adolescenti del defunto fondatore, Eduard Limonov, Alexandra e Bogdan.

Aleksandr Averin e Andrei Dmitriev, nel ringraziare i loro avvocati per tale vittoria (per quanto i componenti del partito avessero richiesto un risarcimento di 100.000 euro), ovvero Dmitry Agranovsky, Jalil Sirozhidinov e Vitaly Varivodu, hanno dichiarato che cederanno parte del loro risarcimento alle famiglie dei nazionalbolscevichi Evgenij Pavlenko e Ilja Guryev, morti in guerra in Donbass.

Il Partito NazionalBolscevico fu fondato nel 1993 dallo scrittore Eduard Limonov, dal cantante rock Egor Letov e dal filosofo Aleksandr Dugin. Al partito si affiliarono immediatamente giovani e giovanissimi delle periferie post-sovietiche delusi dalla caduta dell'URSS, dall'avvento del totalitarismo liberale di Eltsin e dell'oligarchia.

Del PNB fecero parte anche il musicista jazz Sergey Kurhyokin e lo scrittore Zakhar Prilepin, oltre che la migliore controcultura artistica e musicale russa. Ricevette inoltre, più volte, il sostegno e il plauso della compianta giornalista Anna Politkovskaja, la quale, fra le altre cose scrisse: “Mi sono ritrovata a pensare di essere completamente d'accordo con ciò che dicono i Nazbol. L'unica differenza è che a causa della mia età, della mia istruzione e della mia salute, non posso invadere i ministeri e lanciare sedie.

(...) I Nazbol sono soprattutto giovani idealisti che vedono che gli oppositori storici non stanno facendo nulla di serio contro l'attuale regime. Questo è il motivo per cui si stanno radicalizzando.

(...) I Nazbol sono probabilmente il gruppo di sinistra più attivo, ma il loro nucleo si è ridotto da quando molti sono stati arrestati e imprigionati.

(...) I Nazbol sono giovani coraggiosi, puliti, gli unici o quasi che permettono di guardare con fiducia all'avvenire morale del Paese”.

Alcune delle manifestazioni pubbliche dei nazionalbolscevichi si sostanziarono in attività provocatorie, ma sempre nonviolente, quali lanci di uova contro le autorità governative o l'occupazione dell'edificio del Ministero della Salute, nel 2004, per protestate contro i tagli alla sanità, lanciando dalle finestre un ritratto del Presidente Vladimir Putin.

Accusato dall'autorità e dai tribunali russi di “estremismo” e persino di “fascismo” (quando in realtà il PNB fu sempre partito di estrema sinistra, antifascista e antirazzista), fu vietato nel 2005 dal tribunale regionale di Mosca e tale divieto fu confermato nel 2007 dalla Corte Suprema.

Nel 2006 il partito partecipò alla coalizione “Altra Russia” (nome tratto da un saggio politico di Limonov), comprendente anche i liberali di Kasparov e Kasyanov e comunisti come Anpilov.

Dal 2010 si ricostituì come partito nazionalbolscevico “L'Altra Russia” e, dopo la morte di Eduard Limonov, nel 2020, come “L'Altra Russia di Eduard Limonov”.

Ancora oggi è impedito a tale partito di candidarsi alle elezioni e i suoi militanti sono costantemente perseguitati dalle autorità con le accuse più pretesuose e infondate.

E' l'unico partito russo che, oltra a promuovere l'anticapitalismo e il socialismo popolare, lotta in tutte le repubbliche post-sovietiche per tutelare le minoranze russe perseguitate e auspica la ricostituzione dell'Unione Sovietica, depurata da burocrazia e autoritarismo.

Alle elezioni del 19 settembre, “L'Altra Russia di Eduard Limonov”, non essendo presente e ritenendo non libere tali elezioni, promuove l'astensionismo consapevole, ricordando una frase di Limonov in tal senso: “Per partecipare alle libere elezioni bisogna smettere di partecipare a elezioni non libere”.

Luca Bagatin

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lunedì 13 settembre 2021

Democrazia è socialismo, non parlamentarismo

Democrazia non è eleggere politici nelle istituzioni, per essere mantenuti dalla collettività per vessare e danneggiare i cittadini.
Democrazia è abolizione dello Stato, delle istituzioni e della proprietà privata dei mezzi di produzione.
Democrazia è socialismo.
 
(Luca Bagatin)

venerdì 10 settembre 2021

Russia. A pochi giorni dalle elezioni legislative l'opposizione di sinistra mostra i muscoli. Articolo di Luca Bagatin

Manca circa una settimana alla data delle elezioni per il rinnovo del parlamento russo, che si terranno dal 17 al 19 settembre.

14 i partiti in corsa. Due partiti comunisti; il partito liberal-conservatore putiniano “Russia Giusta”; il partito liberaldemocratico di Zhirinovsky; due partiti ambientalisti; quello dei pensionati; un partito socialista patriottico e altri partiti minori.

Esclusi, fra accuse di estermismo e presunti vizi di forma, il partito nazionalbolscevico “L'Altra Russia di Eduard Limonov”, il Partito Libertario e la formazione di destra liberale di Alexei Navalny.

L'opposizione di sinistra, intanto, scalda i muscoli, forte della caduta libera di popolarità di Putin, in particolare dopo i suoi piani di liberalizzazioni selvagge, distruzione dello stato sociale e la riforma delle pensioni.

Tutte riforme che lo pongono praticamente in linea con le politiche imposte dal Fondo Monetario Internazionale e che già sono da tempo state attuate nei Paesi UE, peraltro senza battere ciglio e in mancanza di un qualsiasi tipo di opposizione di sinistra credibile.

Il Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF) guidato da Gennady Zjuganov è riuscito a coalizzare ben 56 partiti d'area anticapitalista, fra i quali “Per un Nuovo Socialismo (del politologo Nikolay Platoshkin, recentemente condannato dalla giustizia russa con infondate accuse di “estremismo” e di “incitazione a rivolte di massa), il Fronte di Sinistra (il partito di Zjuganov candida infatti Anastasia Udaltsova, moglie del suo leader, Sergey Udaltsov, al quale viene impedito di candidarsi con accuse di “estermismo”) e Russia Lavoratrice. E' stato ad ogni modo impedita, con un pretesto, dalle autorità, la candidatura di Pavel Grudinin, candidato di punta del partito e direttore dell'azienda agricola autogestita “Fattoria Lenin”.

Nonostante il KPRF prometta un piano di nazionalizzazioni dei settori chiave dell'economia, l'abolizione della riforma delle pensioni ed un serio rafforzamento di sanità, istruzione e stato sociale, non è ritenuto credibile del tutto da parte del partito “Comunisti di Russia” (CPKR), guidato da Maxim Suraykin che, infatti, pur avendo deciso di appoggiare in alcuni collegi elettorali i candidati del Partito Comunista della Federazione Russa, hanno presentato una loro lista.

I “Comunisti di Russia”, il cui slogan è “Abbasso il capitalismo, avanti con il socialismo !”, infatti, ritengono la leadership del KPRF eccessivamente riformista e poco comunista e rilanciano un programma marxista-leninista puro, fatto di lotta all'oligarchia e alla corruzione e rimanendo disposti a dialogare unicamente con chiunque voglia rappresentare la vera sinistra patriottica russa. Nelle file dei “Comunisti di Russia” saranno peraltro candidati anche alcuni esponenti del partito nazionalbolscevico “L'Altra Russia di Eduard Limonov”, ma unicamente a titolo personale.

Altro partito che ha mostrato i muscoli nella campagna elettorale russa è il partito socialista patriottico “Russia Giusta – Patrioti – Per la Verità”, guidato dall'ex nazionalbolscevico Zakhar Prilepin, dal socialdemocratico Sergey Mironov e dall'ex comunista Gennady Semigin. Tale partito ha peraltro ricevuto il sostegno e l'iscrizione da parte dell'attore statunitense Steven Seagal, con cittadinanza russa.

“Russia Giusta – Patrioti – Per la Verità”, in più occasioni ha ribadito la sua volontà di costituire un gruppo unitario socialista e anticapitalista con il Partito Comunista della Federazione Russa dopo le elezioni.

Il partito fondato dallo scrittore Eduard Limonov, ovvero “L'Altra Russia di Eduard Limonov”, escluso dalle elezioni, ha invece scelto l'astensionismo consapevole, denunciando l'illegalità di tali elezioni e l'inutilità del voto ai partiti di opposizione (con particolare riferimento al partito di Zjuganov, Prilepin e Zhirinovsky, in quanto considerati dai nazionalbolscevichi una finta opposizione).

“L'Altra Russia di Eduard Limonov” ha organizzato e sta organizzando spesso picchetti dimostrativi in tal senso, i cui militanti e partecipanti vengono regolarmente e ingiustamente arrestati.

Oltre a ciò, il partito di Limonov sta organizzando volantinaggi per denunciare la persecuzione delle minoranze russe nei Paesi ex sovietici, in particolare nel nord del Kazakistan, aspetto che non viene preso minimamente in considerazione dal governo Putin.

Luca Bagatin

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Buon compleanno Egor Letov (Omsk, 10 settembre 1964 – Omsk, 19 febbraio 2008) !

Oggi è il compleanno di Egor Letov, musicista rock, anarchico, fondatore del Partito NazionalBolscevico con Limonov e Dugin negli Anni '90.
Fu rinchiuso in manicomio in quanto considerato "sovversivo", successivamente recupererà l'idea di socialismo popolare antiburocratico.
Le sue canzoni sono un inno alla rivoluzione e alla protesta, in un mondo di figli di puttana ricchi e liberali fottipopoli.
A lui ho dedicato il mio ultimo saggio sul nazionalbolscevismo, "Il partito dei giovani proletari".
 
Luca Bagatin

Sono un nazionalista sovietico. La mia terra è l'URSS. L'URSS è il primo e grande passo lontano, guarda avanti, verso nuovi tempi, verso nuovi orizzonti. L 'URSS non è uno Stato, è un'idea, una mano allungata per dare una stretta di mano. E la gloria e la grandezza della Russia è che per la prima volta nella Storia umana ha assunto l'amara e giusta missione, al fine di superare mille anni di feroce buio. La solitudine dell'uomo nell'umanità.

Credo nel mondo, nella Rivoluzione Universale e sono pronto a lottare per questo, sia attraverso le parole che con i fatti. Come hanno fatto i miei valorosi predecessori, insegnanti e mentori da Dostoevskij a Majakovskij, tutti quelli che sono sempre stati contro bugie, indifferenza, declino, morte. Nel 1917 il nostro Paese ha fatto il primo passo verso la verità, per non essere mai l'ultimo!

(Egor Letov)


lunedì 6 settembre 2021

Socialismo, comunismo, abolizione dello Stato e della proprietà privata dei mezzi di produzione

Lo Stato tanto ti da e tanto ti chiede.
Non bisognerebbe mai chiedere o pretendere nulla allo e dallo Stato.
Bisognerebbe avere a che fare il meno possibile con lo Stato.
Che rappresenta burocrati e politicanti pagati dalla collettività.
L'esistenza di uno Stato non c'entra nulla con il socialismo, che è estinzione dello Stato e primato della comunità.
Ricordando che, senza il comunismo, non può esistere alcuna comunità.
E comunismo è abolizione dello Stato e della proprietà privata dei mezzi di produzione. 
Che devono necessariamente essere di proprietà della comunità stessa.
 
(Luca Bagatin)

venerdì 3 settembre 2021

Magick

Il Mago è colui il quale piega le energie della materia e sovverte l'ordine naturale delle cose.
Il Mago del Caos combatte l'ordine della materia.
 
(Luca Bagatin)