Il 20 giugno scorso, presso l'Auditorium del Museo dell'Ara Pacis, a Roma, si è tenuto un interessante seminario, al quale ho avuto l'onore di essere invitato, organizzato dalla Fondazione Studi Internazionali e Geopolitica, presieduta dall'amico prof. Giancarlo Elia Valori e dall'Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia.
Seminario relativo alle “Celebrazioni del 55esimo Anniversario delle Relazioni Diplomatiche tra Cina e Italia: Relazioni Sino-italiane e Ordine Internazionale in Prospettiva dell'80esimo Anniversario della Fondazione delle Nazioni Unite”.
Il convegno è stato moderato e presieduto dall'On. Oliviero Diliberto e ha visto protagonisti l'Ambasciatore cinese in Italia, Jia Guide; il prof. Giancarlo Elia Valori; l'Ambasciatore Umberto Vattani, già ex Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e il Sen. Pino Arlacchi, già Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite. Hanno peraltro portato i loro saluti e fatto un breve intervento, anche l'ex Presidente del Consiglio Massimo D'Alema e il Dr. Marco Tronchetti Provera, Amministratore delegato di Pirelli.
L'ottimo On. Diliberto, ha esordito salutando gli ospiti e ricordando come, quest'anno, si celebri anche l'80esimo anniversario della vittoria cinese contro il nazifascismo. Gli eroici combattenti dell'Armata Rossa cinese, infatti, hanno dato il loro decisivo contributo pagando un prezzo altissimo, con oltre 35 milioni di morti.
L'On. Diliberto ha altresì ricordato l'eroismo cinese a partire dal 1931 contro la barbarica invasione imperialista giapponese – con i suoi eccidi di massa contro la popolazione, gli esperimenti sugli esseri umani e la schiavitù del popolo cinese - e la Lunga Marcia guidata dal Grande Timoniere, Mao Tse-Tung, nel 1934 e la sua lotta di liberazione, che portò, nel 1949, alla nascita della Repubblica Popolare Cinese.
Egli ha altresì ricordato la nascita, 80 anni fa, dell'ONU, oggi drammaticamente in crisi profonda, come tutte le grandi organizzazioni internazionali, dal WTO alla Corte Penale Internazionale, fino a una UE ove ciascuno Stato nazionale fa il suo particolaristico interesse.
Oggi, ha spiegato l'On. Diliberto, la logica della forza, ha sostituito la logica del diritto. E' come se il periodo della pandemia non ci avesse insegnato nulla, mentre avrebbe dovuto insegnarci che, l'umanità, per sopravvivere e affrontare le sfide, dovrebbe imparare a cooperare.
In tutto ciò, la Cina svolge un ruolo di equilibrio e pace e lo fa anche attraverso i BRICS, mettendo al centro l'armonia e l'ordine internazionale.
L'On. Diliberto ha in particolare sottolineato come, in questo senso, la Cina acquisti circa il 90% del petrolio dall'Iran e, allo stesso tempo, sia il secondo partner commerciale di Israele.
Egli ha altresì sottolineato come occorra essere contro il riarmo dell'UE, perché, se ci si riarma, alla fine le armi si rischia sempre di usarle. In particolare, egli si è detto fortemente preoccupato per il riarmo massiccio di una Germania che rischia - sempre più - una svolta verso la più pericolosa estrema destra neonazista.
Successivamente è intervenuto l'Ambasciatore cinese Jia Guide, il quale ha ricordato come la cooperazione, sia in ambito economico che culturale, fra Cina e Italia, abbia radici profonde e come questa abbia sempre portato a risultati fruttuosi per entrambe.
Egli ha altresì sottolineato come vi siano ben 30.000 studenti cinesi che studiano in Italia e come la Cina accolga, ogni anno, numerosi studenti italiani.
Anche i rapporti in sede ONU, fra Cina e Italia e fra Cina e UE, si sono ulteriormente rafforzati, ha sottolineato l'Ambasciatore.
Egli ha ricordato la Guerra di Resistenza del Popolo Cinese contro il militarismo giapponese, facendo presente come essa rientri a pieno titolo nella lotta antifascista a livello mondiale e come la nascita dell'ONU sia frutto anche di tali lotte e rimanga, ancora oggi, fondamentale per il mantenimento della pace e dell'ordine internazionale.
L'Ambasciatore Guide ha rilevato come il mondo di oggi sia preda di fattori di instabilità e incertezza e di come l'unica soluzione a tale situazione sia il multilateralismo autentico; la cooperazione e un ritorno allo spirito originario dell'ONU.
Egli ha spiegato come occorra lavorare per la pace e la sicurezza internazionale, contro la legge della giungla, contro ogni egemonismo, contro ogni mentalità da Guerra Fredda e per la promozione del diritto internazionale.
Egli ha, inoltre, ricordato come il ritorno di Taiwan alla Cina sia parte integrante della lotta antifascista cinese, e come la rappresentanza cinese di Taiwan sia legittimamente riconosciuta dalla risoluzione 2758 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Egli ha concluso il suo intervento facendo presente come Cina e Italia dovrebbero essere unite contro i dazi, gli squilibri geopolitici e la lotta al cambiamento climatico, promuovendo la libera circolazione delle persone, delle idee, delle tecnologie e investendo nello sviluppo verde.
Egli ha ricordato come il Presidente cinese Xi Jinping abbia posto l'accento sul dialogo fra le civiltà, l'apprendimento reciproco e lo sviluppo di una governance più equa e volta a stabilità e pace.
Il prof. Giancarlo Elia Valori, intervenendo successivamente, si è detto molto orgoglioso di aver contribuito a organizzare tale convegno, volto a promuovere un nuovo ordine mondiale multilaterale.
Egli ha ricordato come la fonte della sua ispirazione e della sua azione sia sempre stata sua madre, Emilia Valori, Medaglia d'Oro al Merito Civile alla memoria, nel 2009, la quale rischiò la vita, nel piccolo paese di Meolo (Venezia), per salvare degli ebrei perseguitati.
Egli ha altresì ricordato l'opera di suo padre Marco Valori, il quale finanziò la causa partigiana antifascista e come suo fratello, Leo Valori, abbia combattuto come partigiano nei “battaglioni azzurri”.
Fu grazie all'esempio della sua famiglia se egli, dunque, sarà ispirato da valori di uguaglianza e libertà, che lo hanno portato, nel corso della sua carriera professionale, ad avere un forte senso dello Stato e un forte senso della cooperazione, in particolare fra Europa e Cina.
Il prof. Valori ha sottolineato come una parte del mondo stia frenando lo sviluppo dei Paesi del Sud del mondo, mentre la Cina li stia sostenendo e promuova valori comuni per tutta l'umanità, rafforzando la cooperazione internazionale, lavorando per la pace e la stabilità a lungo termine; promuovendo la sicurezza internazionale e l'inclusione culturale fra civiltà diverse.
Il Sud globale dovrebbe essere il nostro partner strategico principale – ha sottolineato il prof. Valori – non un nemico.
L'Ambasciatore Umberto Vattani ha sottolineato come sia molto importante tessere relazioni internazionali fra realtà diverse, come ha sempre fatto il prof. Giancarlo Elia Valori fin da giovane, cercando di costruire ponti e abbattendo muri.
Egli ha altresì ricordato i suoi viaggi in Cina, accanto agli allora Presidenti del Consiglio Arnaldo Forlani, nel 1978 e, successivamente, nel 1991, con Giulio Andreotti. Visite che furono poi ricambiate, nel 1992, dal Premier cinese Li Peng e, successivamente, dal Presidente cinese Jiang Zemin.
L'Ambasciatore Vattani ha peraltro ricordato di essere rimasto molto colpito dal fatto che il Presidente Jang Zemin conoscesse e fosse molto amico proprio del prof. Giancarlo Elia Valori, a dimostrazione di quanto quest'ultimo abbia sempre saputo farsi amare nella Repubblica Popolare Cinese, oltre che essendo sempre stato un anticipatore degli scenari globali futuri.
E' successivamente intervenuto il Sen. Pino Arlacchi, grande frequentatore della Cina, il quale ha spiegato come il successo di questo Paese si debba in particolare alla qualità della sua leadership, formatasi anche grazie alla sua cultura, sia confuciana che socialista autentica.
Una cultura che ha permesso al Paese di mantenere nelle mani pubbliche i settori chiave dell'economia, mettendo il settore bancario al servizio della comunità e non del profitto privato e usando l'Intelligenza Artificiale e la tecnologia al servizio della comunità stessa.
Pianificazione economica e socialismo di mercato, hanno dunque permesso, alla Cina, di diventare una potenza economica e di ottenere profitti molto più alti rispetto ai sistemi capitalisti occidentali, ha affermato il Sen. Arlacchi.
Egli ha altresì fatto presente come la Cina, a differenza degli USA, non ricerchi affatto l'egemonia mondiale, ma punti alla totale indipendenza economica dal resto del mondo.
L'On. Diliberto, prima di dare la parola, per i saluti conclusivi, all'On. Massimo D'Alema e al Dr. Marco Tronchetti Provera, ha affermato che, purtroppo, la gran parte della popolazione italiana, manipolata purtroppo da tanta mala informazione e da una classe dirigente china nei confronti degli USA e della NATO, non ha più, oggi, la possibilità di comprendere. E ciò ha determinato la messa a tacere del pensiero critico e del buonsenso.
L'On. Massimo D'Alema ha affermato che il mondo che verrà non sarà più guidato dall'Occidente, il quale dovrà necessariamente cedere lo scettro del comando. Per non essere travolti dovremo necessariamente metterci in comunicazione con le altre civiltà e misure come i dazi, i riarmi, la forza militare, finiranno per essere controproducenti.
Dobbiamo, in sostanza, smettere di ricercare una egemonia perduta e l'errore degli USA è quello di ritenere che la Cina sia una forma asiatica di comunismo sovietico. Mentre la Cina è un incontro fra confucianesimo e marxismo, ovvero fra armonia orientale e conflitto occidentale hegeliano.
In questo senso, i comunisti cinesi, ha sottolineato l'On. D'Alema, hanno saputo costruire una nuova armonia, imparando dagli errori del passato, promuovendo, così, un'evoluzione dialettica.
Il Dr. Tronchetti Provera ha successivamente portato i suoi saluti e riassunto il ruolo strategico di Pirelli in Cina e in tutti i Paesi ove produce e distribuisce i suoi prodotti.
Non è potuto intervenire, invece, l'Ambasciatore Alberto Bradanini, che ha portato comunque i suoi saluti.
Inutile sottolineare che il convegno è stato molto interessante e che, se di convegni come questo, fossero pieni i palinsesti televisivi, le pagine web e magari fossero fatti anche nelle scuole, molto probabilmente ci sarebbe molto materiale sul quale riflettere per aprire un po' la mente e sviluppare maggior buonsenso e pensiero critico.
Mi ha fatto molto piacere incontrare, oltre a Fabio Massimo Parenti, i cui libri sulla Cina ho spesso recensito, anche la carissima amica Paola Bergamo, nipote di uno fra i miei eroi preferiti e del quale ho molto scritto, ovvero Mario Bergamo (1892 - 1963), ultimo Segretario del Partito Repubblicano Italiano, prima dell'avvento del fascismo, che lo costrinse a un esilio dal quale volutamente mai tornò.
Paola mi ha peraltro raccontato un interessante aneddoto, ovvero il fatto che suo padre, Giorgio Mario, inviò a Mao Tse-Tung una copia del saggio di Mario Bergamo, “Nazionalcomunismo” e questi – rimastone colpito e affascinato - ricambiò inviandogli una copia del “Libretto Rosso”, con una preziosa dedica.
Un fil rouge, è il caso di dirlo, che unì due combattenti per la libertà e l'emancipazione, ciascuno nel suo ambito, ciascuno a suo modo, nel solco di un repubblicanesimo socialista che non dovrebbe mai rimanere solo sulla carta.
Luca Bagatin
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Paola Bergamo, Giancarlo Elia Valori e Luca Bagatin |
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Luca Bagatin e Oliviero Diliberto |
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Fabio Massimo Parenti, Paola Bergamo e Luca Bagatin |
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Paola Bergamo e Luca Bagatin |
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