lunedì 14 marzo 2016

"Democrazia, decrescita, identità, comunità, amore e libertà": riflessioni di Luca Bagatin

Ho smesso da tempo di dichiararmi a una donna che mi piace.
E poi sono sempre stato un tipo ermetico. A dispetto delle apparenze.


Chi crede nella democrazia e nella libertà, in questo Paese, non può che essere un sovversivo, ovvero non deve andare a votare né leggere la grande stampa !

In un'altra vita sarei potuto essere un marito perfetto, con accanto una donna bellissima di quelle che mi piacciono tanto.
In questa vita sono destinato a fare lo scrittore, l'ideologo rivoluzionario, il sovversivo, l'autoemarginato, il giornalista undergound non convenzionale (né convenzionato).
Non mi cambierei di una virgola !

Penso che i temi ai quali oggi vada data assoluta priorità, ovvero i nuovi diritti civili e sociali siano: il rispetto delle biodiversità (con il relativo riconoscimento e valorizzazione delle differenze); la decrescita economica ed il conseguente trionfo dell'ecologia sulle macchine e sull'uomo/macchina; la democrazia rappresentativa e partecipativa diretta, in luogo dei partiti e dei politici; la lotta serrata alla globalizzazione, che tende ad omologarci e a renderci schiavi di un pensiero unico economicista e livellatore; la ricerca di un'economia del NON-profitto, ovvero del dono e dello scambio reciproco alla pari.

Non sono mai stato né di destra né di sinistra. Penso di potermi definire, al di là di eretico ed erotico, un socialista libertario, un comunista anarco-comunitarista, un repubblicano mazziniano. Non mi sento figlio dei Lumi né, quindi, della borghesia. Direi che sono piuttosto figlio dei boschi e di Thoreau.

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