giovedì 6 maggio 2021

Non si può morire sul posto di lavoro, né di lavoro

Il Quinto Stato di Hernán Chavar

Non si piò morire sul posto di lavoro, né di lavoro.
Il lavoro rende schiavi. Solo i nazisti scrivevano – all'ingresso dei campi di concentramento – che “il lavoro rende liberi”.
Una autentica Repubblica non dovrebbe fondarsi sul lavoro, ma sui lavoratori, liberi dalla schiavitù del salario e dallo sfruttamento del capitalismo e del capitalista.
Ovvero liberi dal consumismo e dall'ideologia del produttivismo.
Sino a che non saremo liberi da tali ideologie (del lavoro, del consumo, del produttivismo), e dalla schiavitù del lavoro salariato e dipendente, non ne usciremo mai.
 
(Luca Bagatin)
 
La società borghese è un male e il borghese è fondamentalmente un malato inconsapevole.
Il fascismo fu un male dell'Italia e affondò le sue radici nella borghesia capitalista (esattamente come nazismo e franchismo, al netto di chi pensò di aderirvi vedendovi una forma di socialismo, mentre in realtà fu solo utilizzato ad uso e consumo della borghesia).
Anche ciò che accadde dopo il fascismo non fu che una nuova forma di nuovo fascismo, ovvero di società borghese, capitalista e consumista (la DC, la televisione commerciale, la pubblicità commerciale).
Pier Paolo Pasolini denunciò tutto ciò.
E siamo ancora al punto di partenza. Non è cambiato nulla. Anzi. Il processo si è drammaticamente accelerato (il precariato, il commercio online con conseguente sfruttamento di manodopera, le società di telecomunicazione private...)
 
(Luca Bagatin)
 

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