
Un'impresa profondamente libertaria, che fece di Fiume - anche se solo per un brevissimo periodo - una città dai liberi costumi (anche sessuali, al punto che nella Fiume dannunziana fu tollerata l'omosessualità) e che produsse un documento avanzatissimo per l'epoca: libertà di associazione, libertà di divorziare, libertà religiosa e di coscienza (al punto che si proibirono i discriminarori crocifissi nelle scuole), assistenza ai disoccupati ed ai non abbienti, promozione di referendum, promozione della scuola pubblica, risarcimento dei danni in caso di errore giudiziario, inviolabilità del domicilio ed altro ancora che nemmeno la Repubblica italiana partitocratica del 1948 garantirà mai.
Un'impresa che non va dimenticata e, unitamente a quella della Repubblica Romana del 1849, andrebbe onorata e ricordata da tutti i liberi pensatori.
Un'impresa che sarebbe stata sostenuta certamente anche da noi di Amore e Libertà, che qui ne rechiamo testimonianza e memoria.
Luca Bagatin
www.lucabagatin.ilcannocchiale.it
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