Finalità del progetto Il progetto «La rosa di
Anita» si propone di divulgare e valorizzare in Italia e nel mondo
l’immagine di Ana Maria de Jesus Ribeiro (1821- 1849), più nota come
Anita, la inseparabile compagna del Generale Giuseppe Garibaldi nel
corso di molte delle sue avventurose peripezie. Lo strumento per mettere
in atto questa suggestiva quanto ardita iniziativa proviene da un
ibrido di rosa molto particolare e suggestivo quale emblema femminile di
amore, fedeltà e integrità morale. Proprietario di questa rosa molto
particolare è l’Istituto Tecnico “Garibaldi-Da Vinci” di Cesena, che il
28 maggio 2016 ha presentato una intera collezione di rose donata da
Giulio Pantoli, esperto ibridatore di rose, tra le quali si distingue
quella importantissima dedicata ad Anita Garibaldi.
La rosa “Anita Garibaldi”
La scienza ha ormai attestato la capacità dei fiori di influenzare
positivamente la psiche attraverso la loro bellezza e il loro colore e
sotto il profilo simbolico la rosa rientra più ampiamente
nell’ancestrale culto dei fiori di cui è l’assoluta regina. È
soprattutto a partire dal Medioevo che la rosa si diffonde in Europa
come simbolo dell’amore, della fede o dell’ideale. Nel Roman de la Rose,
una delle più celebri opere letterarie ispirate all’Amor cortese ideato
da Guillame de Lorris intorno al 1229, l’autore identifica la Rosa con
l’ideale femmineo di bellezza spirituale che spinge l’uomo al
perfezionamento interiore. Sempre nel Medioevo si indicano talvolta come
“Rose” tutti i fiori in analogia al ricevimento della grazia, alla
bellezza spirituale o alla fede. Ai vassalli più fedeli era concessa la
Rosa d’Oro, simbolo di fedeltà e onorificenza e una rosa a cinque petali
era posta sul confessionale quale simbolo della riservatezza e del
segreto: l’iscrizione “sub rosae” significava “sotto il sigillo del
silenzio e della discrezione”.
La rosa “Anita Garibaldi”, a
prescindere dalle considerazioni scientifiche, letterarie o religiose,
riveste un significato altamente simbolico che, accostato alla
personalità e alla determinazione di Anita Garibaldi, assume connotati
intrinseci che rispecchiano valori genuini di generosità e grande
integrità La rosa “Anita Garibaldi” donata da Giulio Pantoli
all’Istituto Tecnico “Garibaldi-Da Vinci” di Cesena. Giuseppe e Anita
Garibaldi cavalcano alla volta di San Marino e sconfinano in Romagna.
morale come ad esempio la purezza d’animo, il rispetto verso il prossimo
e il senso del dovere, nonché l’amore per la Patria e per i Popoli. Si
tratta di un tema importante: l’eroina che mai volle abbandonare il suo
uomo anche nei momenti più duri e rischiosi, a costo di correre persino
incontro alla morte; un mito, il suo, rimasto sempre molto vivo e
sentito in Romagna – fin dalla sua morte avvenuta il 4 agosto 1849 – più
che in ogni altro luogo al mondo. Per lunghi decenni la sua figura era
stata quasi dimenticata, poi fu riesumata dopo la morte del marito,
forse perché quest’ultimo ebbe altre compagne e anche perché vietò che
si scrivessero sue biografie finché lui fosse rimasto in vita e anche
per il fatto che il dolore per la perdita della compagna perfetta non lo
aveva mai lasciato.
Ecco il motivo per cui potrebbe essere
piantata in tutti i parchi e giardini intitolati ad Anita e, per
estensione, anche in quelli dedicati al Generale Garibaldi. Partendo da
una rosa “unica”, come “unica fu lei”, la Romagna può ambire a farsi
vanto della donna da considerare come la sua principale eroina. La
divulgazione potrebbe culminare con l’esposizione e la vendita della
rosa durante le ricorrenze e le celebrazioni delle Associazioni
Garibaldine sotto il diretto coordinamento dell’Associazione Nazionale
Veterani e Reduci Garibaldini.
Borghi, 19 marzo 2016:
il Convegno svoltosi presso il Museo e Biblioteca Renzi di San Giovanni
in Galilea (al centro anche il Sindaco Piero Mussoni). Sogliano al R.,
19 marzo 2016: il Sindaco Sabattini e il Presidente A.N.V.R.G. Annita
Garibaldi Jallet inaugurano il parco intitolato ad Anita. Un’altra
occasione giusta per presentare e divulgare a più riprese e in maniera
ufficiale la rosa e quindi valorizzare la figura di Anita è l’annuale
raduno che si svolge a Cesenatico, ma potrebbe essere fatto anche nel
corso dell’annuale appuntamento delle celebrazioni della Festa della
Repubblica che si svolge il 2 giugno e della rievocazione dell’Unità
d’Italia che cade il 17 marzo di ogni anno, quando le Autorità militari e
civili s’incontrano in maniera solenne.
In tali occasioni potrà
anche essere dato spazio al volume già stampato Garibaldi nelle Terre
del Rubicone sulla Trafila, che ben si inserisce nel contesto storico e
cerimoniale di queste ricorrenze e, se occorre, procedere alla sua
ristampa. Tra l’altro il volume è già stato depositato presso il
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ed è stato
inviato al Presidente del Consiglio assieme a una lettera del Presidente
dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini, la Prof.ssa
Annita Garibaldi Jallet, discendente diretta di Anita.
Realizzazione del Progetto
Il progetto è ideato e realizzato dall’Ente Morale Museo e Biblioteca
Renzi di Borghi che cura anche l’aspetto divulgativo e organizzativo
(opuscolo “La Rosa di Anita”, gadget, preparazione del materiale
didattico-conoscitivo, conferenza stampa, incontri e giornate
cerimoniali). Coordinatore del progetto è il Direttore del Museo Dott.
Andrea Antonioli, che è anche curatore assieme ai suoi stretti
collaboratori, il Prof. Alessandro Ricci e il Dott. Giampaolo Grilli
(che fanno parte della Commissione di ricerca storica dell’Ente Morale
Museo e Biblioteca Renzi) con la collaborazione del Museo della Linea
Christa e il sostegno dei Comuni di Sogliano al Rubicone e di Borghi.
Verranno
coinvolti anche tutti gli altri Comuni nei quali ricade la Trafila,
quali la Repubblica di San Marino e i Comuni di Roncofreddo, Longiano,
Savignano sul Rubicone, Gatteo, Cesenatico, Comacchio, Ravenna,
Modigliana (dove cioè Garibaldi è transitato), per cui verrà creato un
logo con l’effige della rosa “Anita Garibaldi” che costituirà l’emblema
della figura di Anita.
Il progetto vedrà inoltre la collaborazione
e il patrocinio dell’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali
dell’Emilia-Romagna, dell’Istituto Tecnico “Garibaldi-Da Vinci” di
Cesena, dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini e
della Società Conservatrice Capanno Garibaldi. Per quanto riguarda la
produzione delle piante di rosa, sarà l’Istituto Tecnico Statale
“GaribaldiDa Vinci” di Cesena a incaricare un vivaista.
Inizialmente
verranno prodotte un numero limitato di piante da destinare come prima
volta a una cerchia limitata di persone e su prenotazione. La rosa
“Anita Garibaldi” potrà essere disponibile solo dopo due anni
dall’innesto a un prezzo orientativo di 15-20 euro. Le prenotazioni
saranno raccolte dallo stesso Istituto Tecnico “Garibaldi-Da Vinci” e
dall’Ente Morale Museo e Biblioteca Renzi.
La divulgazione
relativa alla possibilità di acquistare le piante potrebbe essere svolta
tramite l’inserimento dell’avviso nella rivista garibaldina “Camicia
Rossa” e tramite i media e altri giornali e riviste, le mailing-list e i
contatti resi disponibili da parte dei Comuni di volta in volta
interessati agli eventi che si svolgeranno in Romagna e che possono
essere estesi ad ogni parte d’Italia e all’estero, cioè dove ci sarà la
volontà di organizzare eventi simili.
L’iniziativa prevede infine
la pubblicazione di un opuscolo dal titolo “La Rosa di Anita” che
illustra sotto diversi profili e discipline le caratteristiche
dell’ibrido donato dal botanico ravennate Giulio Pantoli all’Istituto
Tecnico “Garibaldi-Da Vinci” di Cesena, con testi e contributi da
tradurre anche in altre lingue. L’opuscolo sarà sostanziale per una
efficace divulgazione della rosa, ma soprattutto per illustrare la
figura di Anita Garibaldi.
Tale strumento accompagnerà durante
ogni evento la rosa, alla quale verrà appeso un cartellino pieghevole
quale marchio di qualità con le caratteristiche della pianta, i loghi
delle istituzioni coinvolte e sintetiche informazioni ai fini di una
adeguata ed efficace divulgazione. Nel corso degli eventi possono essere
distribuiti e/o venduti altri oggetti simbolici e/o gadget inerenti la
rosa “Anita Garibaldi”, ma anche oggetti attinenti alla Trafila
romagnola e, come già accennato, anche il volume Garibaldi nelle Terre
del Rubicone, che potrebbe in tal modo essere divulgato in maniera
efficace.
COORDINAMENTO GENERALE Andrea Antonioli
COMITATO
SCIENTIFICO Andrea Antonioli – Direttore Ente Morale Museo e Biblioteca
Renzi di Borghi Giampaolo Grilli – Collaboratore Ente Morale Museo e
Biblioteca Renzi di Borghi Alessandro Ricci – Docente Istituto Tecnico
“Garibaldi-Da Vinci” di Cesena Annita Garibaldi Jallet – Presidente Ass.
Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini Fiamma Lenzi – Istituto Beni
Culturali della Regione Emilia-Romagna
COMITATO
TECNICO-ORGANIZZATIVO Quintino Sabattini – Sindaco del Comune di
Sogliano al Rubicone Piero Mussoni – Sindaco del Comune di Borghi Dante
Orlandi – Assessore alla Cultura del Comune di Sogliano al Rubicone
Marina Tosi – Assessore alla Cultura del Comune di Borghi Nevio Magnani –
Presidente Ente Morale Museo e Biblioteca Renzi di Borghi Andrea
Antonioli – Direttore Ente Morale Museo e Biblioteca Renzi di Borghi
Michele Benvenuti – Direttore Museo della Linea Christa di Sogliano al
Rubicone Camillo Giorgi – Dirigente Scolastico Istituto Tecnico
“Garibaldi-Da Vinci” di Cesena Fiamma Lenzi – Istituto Beni Culturali
della Regione Emilia-Romagna Silvio Monticelli – Presidente A.N.V.R.G.
Sezione di Cesenatico Maurizio Mari – Segretario della Società
Conservatrice Capanno Garibaldi di Ravenna
Vedi brochure Brochure Una Rosa per Anita
tratto da: https://anvrg.org/una-rosa-per-anita/
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