Lo
 feci perché Ilona era un'amica che stimavo da sempre e mi intrigava 
l'idea di rilanciare l'area laica con un programma "radicale" e di "estrema sinistra", che solo 
Ernesto Nathan avrebbe potuto portare avanti e mi intrigava farlo con 
un'icona hippie e fricchettona come Cicciolina, così simile al mio modo 
di vedere la vita e la politica.
Con Ilona, per tutta la campagna elettorale, dicemmo e scrivemmo: "Dobbiamo impedire a Marino ed Alemanno - ovvero i riferimenti romani 
dell'inciucio nazionale - di vincere queste elezioni comunali (...). All'antipolitica dell'inciucio 
destra-sinistra, contrapponiamo le politiche in favore di disabili, 
degli anziani, dei bambini, degli omosessuali, delle prostitute, delle 
donne sole, dei senzatetto e degli animali. All'antipolitica 
dell'inciucio, contrapponiamo gli ultimi, i più bisognosi, che 
necessitano di strutture socialmente utili, parchi, asili nido sempre 
più insufficienti, reddito di cittadinanza, trasporti efficienti e meno 
costosi. Tutte cose che potrebbero essere attuate abbattendo del 50% gli
 stipendi di Sindaco, Assessori, consulenti e funzionari pubblici".
Lo dicemmo, pur inascoltati anche dagli stessi compagni di lista.
Oggi assistiamo alle dimissioni di Marino, che, secondo noi, non avrebbe dovuto nemmeno essere eletto.
Così come non doveva essere eletto, a suo tempo, Gianni Alemanno.
I romani facciano ammenda. La causa del loro mal sono i politici, certo, ma anche loro stessi che li hanno eletti.
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| Ilona Staller e Luca Bagatin | 
Si
 diano da fare, cambino mentalità. Siano più solidali, puntino 
all'autogestione delle imprese pubbliche ATAC e ACEA. Siano 
rivoluzionari, così come cercammo di fare noi nell'ambito di quella 
folle campagna elettorale.
Non ci illudiamo, certo.
La
 Roma di oggi è e rimane una città servile, lontanissima dai fasti 
dell'Impero Romano e dai tempi di Ernesto Nathan. Occorrono spiriti 
liberi e coraggiosi. Altrimenti continuerà ad essere la Capitale, sì, ma
 dello sfacelo di questo Paese.
Luca Bagatin


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