A Natale tutti a ricercare l'ultimo 
regalo, ad accalcarsi nei centricommerciali, freneticamente, con la 
frenetica frenesia dei frenologi dell'Ottocento.
Perché, nell'800, i fenologi andavano di fretta? Chiederete voi.
E che ne so? Però suonava bene. Un po' come la campana per Heminguay che, pure, non era sordo come la suddetta.
"A
 Natale si può amare di più", ma a ricordarcelo c'è solo il jingle 
(bells, siamo a Natale!) dello spot pubblicitario del pandoro Bauli.
"A Natale puoi fare ciò che non puoi fare mai", ci ricorda il medesimo spot.
Ad esempio potremmo scassinare una gioielleria. Se non l'abbiamo mai fatto. Per dire. 
Ma, più prosaicamente, potrei mettermi a dieta.
Cosa
 che non ho mai fatto, sia detto per inciso, e l'ho evitato perché amo 
mangiare con gli incisivi in modo tutt'altro che conciso (e men che meno
 circonciso, eh!, sia BEN chiaro!).
Oggi
 ho mangiato al giapponese "all you can eat", che suona (come la campana
 di Heminguay) tipo "tutto quello che puoi mangiare". E, in effetti, ho 
svuotato la cucina giapponese, pagando poco più di una pizza. Che non ho
 mangiato. Ma non tanto perché ero pieno, quanto perché non era nel 
menù.
All'all you can eat, 
ad ogni modo, preferisco l'"all you need is love" dei Beatles. Perché ho
 nostalgia di Alberto Castagna. O, meglio, del suo cappello, detto, 
appunto "castagna".
Tutto ciò di cui hai bisogno è l'amore e a Natale si può amare di più. 
Anche
 se non compri il pandoro Bauli. Anche se non sei un frenologo e non 
svaligerai alcuna gioielleria e eviterai la dieta (molto meglio 
evitarla, infatti!).
A me, a
 Natale, piacerebbe amare Irene, ma, nell'impossibilità, le mando un 
bacio, un saluto e anche un augurio di buon duemilaecredici.
Luca Bagatin
Nessun commento:
Posta un commento