venerdì 2 dicembre 2022

Dieci anni fa usciva "Universo Massonico" di Luca Bagatin

Dieci anni fa, nel dicembre 2012, usciva il primo saggio di Luca Bagatin - "Universo Massonico" - edito da Bastogi, con prefazione dell'allora Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro della Gran Loggia d'Italia degli ALAM, prof. Luigi Pruneti (successivamente fondatore e guida dell'Ordine Massonico Tradizionale Italiano).

Quello che segue è un estratto della prefazione del prof. Pruneti.

Universo massonico di Luca Bagatin è un’opera interessante e avvincente che esplora il variegato della galassia liberomuratoria considerandone aspetti, personaggi, tradizione e storia.

“Nella parte iniziale del volume sono vagliati aspetti caratterizzanti della libera muratoria, fra i quali l’anelito di conoscenza, il “vento gnostico”, che pervade tutta la sua complessa articolazione; segue l’esame del processo iniziatico, analizzato come se si trattasse di un percorso all’interno di un evolversi rigenerante, di morte e rinascita […].
Dopo aver navigato nel vasto pelago del rito di passaggio il discorso si sposta su alcuni soggetti celebri del vissuto iniziatico ed ecco uscire dalla “gerla” Cagliostro, il Conte di San Germain, Helena Petrovna Blavatsky e alcuni personaggi chiave della massoneria: Albert Pike, Ernesto Nathan, Saverio Fera, Giordano Gamberini, Lino Salvini, Giovanni Ghinazzi, uomini che, pur fra vittorie e sconfitte, segnarono la storia di questa istituzione che sta per compiere tre secoli di vita.
La massoneria è stata ed è il pernio intorno al quale ruota una cultura d’ispirazione esoterica e simbolica che si è articolata anche in pagine notevoli di letteratura. Luca Bagatin ricorda vari narratori fra i quali Sir Edwuard Bulwer-Lytton, barone di Knebworth, pari d’Inghilterra e esponente di spicco dei circoli iniziati inglesi, fra i quali la Societas Rosacruciana in Anglia e la Fratres Lucis di cui fu fondatore […].
L’esame di Bagatin non s’interrompe con il XIX secolo ma prosegue fino ad oggi, approdando a Dan Brown e al suo best-seller d’ispirazione massonica, Il simbolo perduto, opera che sicuramente ha il pregio di offrire una visione positiva della massoneria: “tutta la filosofia massonica – egli scrive – si fonda sull’onestà e sull’integrità. I massoni sono tra gli uomini più degni di fiducia che uno possa sperare d’incontrare [… pur tuttavia] la massoneria [è] sempre stata una delle organizzazioni più ingiustamente diffamate e incomprese del mondo. Accusati di ogni nefandezza, dall’adorare il diavolo al cospirare per un unico governo mondiale, i massoni seguivano la politica di non reagire mai alle critiche, e questo faceva di loro un facile bersaglio”.
I giudizi dell’autore americano suonano in modo strano in Italia ove “l’ostilità nei confronti della massoneria è un macro-fenomeno, evidente e ricorrente, che l’autore affronta esaminando il caso della loggia “Propaganda massonica” del Grande Oriente d’Italia; per siffatta analisi egli si avvale dell’opera di uno dei più importanti storici contemporanei Aldo Alessandro Mola che sull’argomento ha scritto un importante saggio.

Dalle pagine di Universo massonico fuoriesce, di conseguenza, un’effigie della massoneria diversa da quella recepita dall’immaginario collettivo”, giacché vulnerata da “una campagna stampa tanto violenta quanto miope […].
Dopo il partecipato esame della persecuzione ricorrente nella Penisola, l’opera di Luca Bagatin si chiude con una serie d’interviste che l’autore, nel corso degli ultimi anni, ha ottenuto da studiosi della massoneria o da esponenti di spicco della stessa. Insomma “la gerla” riesce a garantire, fino in fondo, sorprese; svelando con un linguaggio semplice e piacevole d’impronta giornalistica, tanti aspetti poco conosciuti o del tutto ignorati del vasto e articolato universo massonico”.

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