sabato 20 gennaio 2018

Non andrò a votare, ma, in Italia, invito a votare per il Partito Comunista. Articolo di Luca Bagatin

Di fronte ai soliti sbarramenti elettorali ed a raccolte firme "a discrezione", ovvero ove a doverle raccoglierle sono unicamente le liste che non fanno parte di gruppi parlamentari o non hanno ottenuto accordi con nessuno di tali gruppi, c'è da chiedersi davvero dove sia la democrazia in Italia.
La democrazia è rappresentanza di tutti e personalmente da tempo credo nella democrazia diretta, in apposite assemblee popolari ove chiunque possa dire la sua e dare il suo contributo civile e civico alla vita pubblica. Senza necessità di partiti elettoralistici o di poteri centralizzati.
I partiti, come dico da tempo, dovrebbero e potrebbero, molto più utilmente, tornare alla loro funzione originaria di scuole di pensiero e di formazione intellettuale e politica. Che è quanto manca alla società mercantilistica, consumistica e modernista di oggi e, dunque, al corpo politico ed elettorale odierno in generale.
Detto questo, auspicando e credendo nella democrazia diretta e nell'autogestione politica ed economica, nemmeno a questa tornata elettorale andrò a votare.
Ad ogni modo, a tutti coloro i quali decideranno o stanno decidendo di andare alle urne, sto consigliando di dare il loro sostegno ed il loro voto ad un partito che mai avrei pensato in passato di sostenere, ovvero il Partito Comunista guidato da Marco Rizzo.
Questo per diverse ragioni, che di seguito sintetizzerò ed elencherò brevemente.
La prima è il coraggio dei comunisti di aver raccolto le firme necessarie alla presentazione della lista, senza apparentamenti o accordi con nessuno, senza lamentele e senza clamori mediatici.
La seconda è il coraggio di presentare un simbolo storico, quello con la falce ed il martello e di dichiararsi orgogliosamente una lista socialista, oltre che comunista.
La terza è appunto la coerenza di essere socialisti autentici nel 2018, ovvero parlare di superamento del sistema capitalista, di socializzazione dei mezzi di produzione, di libertà dal bisogno.
La quarta è il voler proporre, coerentemente, l'uscita da una Unione Europea oligarchica, autoreferenziale ed austera e, contestualmente, il proporre l'uscita dalla NATO, criticandone le politiche imperialiste e destabilizzatrici: dalla guerra nell'ex Jugoslavia alla guerra in Libia contro il governo laico e socialista di Mu'Ammar Gheddafi sino alla guerra in Iraq e alla guerra in Siria (per fortuna l'intervento della Russia a fianco del governo legittimo è stato determinante nella lotta all'Isis). Tutte guerre che hanno, alla fine dei conti, favorito il fondamentalismo in quanto volte a combattere, assurdamente, i governi di matrice laica.
La quinta è l'aver capito che lo Ius soli è una battaglia ideologica e che, come ha dichiarato Marco Rizzo in un suo intervento, "il flusso immigratorio serve solo a creare un esercito industriale di riserva". Creando, dunque, guerre fra poveri. E ricordando che: "Se vogliamo risolvere il problema dell'immigrazione dobbiamo innanzitutto non far la guerra in quei Paesi" e, dunque, evitare le operazioni imperialistiche. E, aggiungerei, favorendo politiche panafricane in quei Paesi.
La sesta è il sostegno incondizionato del Partito Comunista alle politiche di emancipazione portate avanti dal Socialismo del XXI secolo in America latina e a tutti i movimenti di emancipazione nel mondo.
La settima, ma certamente non ultima, è l'opposizione politica alla sinistra borghese e capitalista ed al liberalismo in generale, ovvero ad una visione unipolare del mondo fatta di accumulo, crescita economica, perdita di sovranità e di identità degli Stati e degli esseri umani.
Ad una politica e ad una economia che mette in vendita tutto, persino i sentimenti e la "verginità delle persone" io non ci sto proprio e mi schiero dalla parte di coloro i quali vogliono contrastarle in modo civile e democratico con un programma rivoluzionario.
E ciò al di là delle divisioni ideologiche destra/sinistra, che non credo siano affatto interessanti.
E proprio per questo ritengo che ogni persona intellettualmente onesta dovrebbe dare il suo sostegno, in Italia, oggi, al Partito Comunista. E lo dico anche e proprio da garibaldino, mazziniano, socialista rivoluzionario e libertario.

Luca Bagatin

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