Per un ritorno al socialismo delle origini: né a destra, né a sinistra. Per l'autogoverno e l'autogestione. Articolo di Luca Bagatin del 10 marzo 2016

Va peraltro detto che il socialismo non
è comunismo marxista, per quanto nella Prima Internazionale dei
Lavoratori si trovarono a dialogare tanto socialisti, quanto
marxisti, ma anche anarchici, mazziniani, repubblicani e garibaldini.
Pierre Leroux, ovvero l'ideatore del
termine “socialismo”, lungi dal proporre una dottrina economica
statalista o, peggio ancora, mercantilista, proponeva una società
fondata sull'autogoverno e l'autogestione. Una visione non dissimile
da quella degli anarchici Bakunin e Proudhon, oltre che per nulla
lontana dalla visione di Giuseppe Mazzini dell'associazionismo
repubblicano e operaio fondato sul concetto di “capitale e lavoro
nelle stesse mani”.
Concetti tutt'altro che antichi, ma che
si sono perduti in nome da una parte del trionfo del capitalismo
mercantilista e liberale ad Ovest e dall'altra dal trionfo, ad Est,
del capitalismo di Stato ovvero del comunismo stalinista e sovietico.
Una visione, quella socialista delle
origini, che filosofi contemporanei quali Jean-Claude Michéa e Alain
De Benoist, definiscono tutt'altro che di sinistra. E ciò in quanto
il concetto di “sinistra” trae origine dalla Rivoluzione
Francese, ovvero da una rivoluzione borghese e
illuministico/modernista, fatta dai borghesi e per i borghesi ed ove
il popolo, quello che definiremmo proletariato e/o sottoproletariato,
fu tenuto ai margini.
E così, infatti, né Pierre Leroux, né
Marx, Engels, Proudhon, Bakunin e Mazzini, mai si sono definiti di
sinistra e certamente non di destra, ma sempre dalla parte dei
lavoratori e degli oppressi.
Su queste basi, infatti, fu fondata la
Prima Internazionale dei Lavoratori nel 1864, ovvero il primo
tentativo ove ideali ed elaborazioni diverse, ma con un medesimo
fine, tentavano di coesistere.

Se escludiamo il caso di Bettino Craxi,
messo in croce proprio per essersi opposto più volte alle politiche
imperialiste e di ingerenza degli USA in Italia, oltre che per aver
finanziato movimenti di liberazione nazionale quali l'OLP e per
essersi opposto, in Italia, alle privatizzazioni selvagge, abbiamo
visto come, dagli Anni '90 in poi, da Blair sino a Hollande, Renzi e
Schulz, questi abbiano seguito pedissequamente gli ordini ed il
volere degli Stati Uniti d'America, del Fondo Monetario
Internazionale, della Banca Centrale Europea e delle élite
finanziarie a tutto scapito dei loro stessi popoli, oltre che del
popolo libico, iracheno e siriano, barbaramente bombardati in nome di
guerre di presunta esportazione della democrazia.

Il socialismo autentico e delle
origini, che per moltissimi versi fu seguito da statisti del calibro
di Bettino Craxi, Juan Domingo Peron, Hugo Chavez, Gamal Abdel
Nasser, Mu'Ammar Gheddafi, Bashar-Al-Assad e da tempo da pressoché
tutti i leader dell'America Latina degli ultimi quindici anni da Evo
Morales a José Mujica, è di fatto anticapitalismo e politica della
derescita. Visione al contempo nazionalista, sovranista, libertaria e
spiritual-sentimentale della società. Una visione di società o,
meglio, di civiltà, che punti e guardi all'autogestione, al dono
(come insegnò l'antropologo socialista Marcel Mauss) ed alla
condivisione e che, nell'insegnamento di Serge Latouche, liberi la
società occidentale dalla dimensione economicista, classista e
capitalista.

Luca Bagatin
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