mercoledì 18 luglio 2018

"Zona Industriale" di Eduard Limonov. Articolo di Luca Bagatin

Ho incontrato alcune settimane fa l'editore Sandro Teti nel suo studio romano e gli ho chiesto che cosa pensasse di Eduard Limonov, di cui ha editato nei mesi scorsi il romanzo "Zona Industriale".
Mi ha risposto così: "E' un uomo affascinante, sui generis. Mi ha colpito per il suo distacco dalle cose e dal danaro, per il suo comportamento ascetico, tranne che in ambito sessuale...".
Sandro Teti conobbe Limonov negli Anni '90, davanti al mausoleo di Lenin fatto chiudere da Eltsin, ove si erano riuniti diversi oppositori al nuovo regime pseudo democratico della Federazione Russa.
Proprio in quegli anni Limonov e un manipolo di giovani e giovanissimi "desperados" delle periferie russe, fonderanno il Partito Nazional Bolscevico, quello che diverrà il principale partito d'opposizione al governo di Putin e che da questi sarà - unico partito in Russia a subire tale destino - messo fuorilegge nel 2007.
Eduard Veniaminovich Savenko, più conosciuto con il nome di Eduard Limonov e divenuto popolare nel mondo grazie al romanzo biografico - nel quale però Limonov non si riconosce affatto - "Limonov" scritto da Emmanuel Carrére, è una via di mezzo fra Gabriele d'Annunzio, Pasolini e Giacomo Casanova. E' ed è stato, oltre che leader e dissidente politico: scrittore, poeta, giornalista, vagabondo, soldato.
Di lui ho parlato in diversi articoli - il principale dei quali potete leggere a questo link http://amoreeliberta.blogspot.com/2018/05/eduard-limonov-un-dissidente-dalla.html - e in un'intervista che ho fatto al curatore del sito web che raccoglie gran parte della sua attività, José Setien: http://amoreeliberta.blogspot.com/2018/06/eduard-limonov-un-dissidente-dalla.html.
Limonov ha scritto almeno sessanta libri, di cui pochissimi editi in Italia. Sono principalmente romanzi autobiografici ove, attraverso la sua avventurosa vita egli parla delle vicende della Russia sovietica e soprattutto post-sovietica.
Sandro Teti mi ha detto che vorrebbe editare prossimamente altri due suoi libri: "Vacanze americane" e "Palach il boia".
"Zona Industriale", che l'Autore definisce "romanzo moderno", narra delle sue vicende appena uscito dal carcere di Lefortovo, ove ha scontato la pena a due anni e mezzo con l'accusa di traffico d'armi e tentativo di colpo di stato in Kazakistan.
Il libro è dunque ambientato fra il 2004 ed il 2007, principalmente nella periferica zona industriale moscovita di Syry, ove Limonov andrà a vivere in un appartamento fatiscente e malmesso, affittato da due suoi amici.
Limonov è accompagnato sempre dalle sue guardie del corpo, i suoi fedeli nazbol, osannati anche dalla compianta giornalista Anna Politkovskaja, i quali sono divenuti celebri e per questo perseguitati in Russia per le loro azioni goliardiche di protesta contro il governo di Putin attraverso lanci di uova e pomodori alle autorità e occupazione di uffici del potere, ricordando per molti versi le imprese goliardiche dei legionari fiumani fedeli al Vate d'Annunzio.
All'uscita dal carcere Limonov è atteso dalla sua fedele compagna, la ventenne Nastja, militante nazionalbolscevica molto più giovane di lui e che soprannominerà "bambina bulterrierrina" in quanto sempre in compagna del suo enorme cane bulterrier, che andrà con loro a vivere nell'appartamento di Syry, almeno sino a quando le incomprensioni fra Limonov e Nastja non faranno loro prendere strade diverse.
Nastja regalerà a Limonov un simpatico ratto bianco femmina, che egli battezzerà Krys ed al quale in "Zona Industriale" sono dedicate pagine bellissime e commoventissime. Il rapporto fra l'apparentemente "cinico" e "duro" Limonov e Krys è davvero molto tenero. Krys ama il sapone da bucato e odora di quello. Ama saltare sulle gambe e sulle spalle del Nostro e correre per l'appartamento. Purtroppo Limonov apprende che i topi, a dispetto o proprio in quanto animali molto vispi e energici, vivono pochi anni. Quando vede la sua Krys indebolirsi si intristisce e non accetta il suo invecchiare e, quando Krys, il 10 marzo 2005 muore, Limonov le costruisce con una scatola un giaciglio, mettendovi dentro ovatta come cuscino e una ghirlanda che le pone attorno ai fianchi. E la fa seppellire dalle sue guardie del corpo nella cavità di un albero. Le voleva davvero bene.
Limonov si descrive come un cinico, ma in realtà è un uomo che ama. E che ha amato le sue numerose donne, tutte molto più giovani di lui, spesso "bad girl", ragazze alternative a tratti punk, un po' come lui, che sono state sue mogli e amanti. Per quanto i rapporti fra lui e l'altro sesso siano stati piuttosto burrascosi.
In "Zona Industriale" l'Autore descrive lungamente il suo rapporto con l'Attrice, la donna che gli darà due bellissimi figli: Bogdan e Aleksandra. L'Attrice è la sua ultima moglie, il cui rapporto descrive come quello di uno "sciamano" con la sua "Venere". Rapporto passionale ma anche burrascoso, fatto di incomprensioni, durato alcuni anni. Anni nei quali il Nostro non smette di fare politica e, assieme a Kasparov e a Kasyanov, organizza una coalizione antigovernativa - L'Altra Russia - composta da nazionalbolscevichi, liberali, comunisti e nazionalisti, la quale portroppo naufragherà a causa dei litigi interni alla componente liberale.
Nel libro Limonov esalta, fra le altre cose, il sesso, inteso non nella sua funzione riproduttiva ma di "love making", parlando della sua "teoria del superamento della solitudine cosmica", ovvero la solitudine umana - che rischia di far appassire l'essere umano - può essere superata solo attraverso il sesso, sia esso eterosessuale che omosessuale, ovvero unendosi a un altro essere umano, anch'egli avvolto in questo senso di solitudine cosmica. In questo senso Eduard Limonov si riconferma al contempo degno erede e compagno d'erotismo di Casanova e del già citato d'Annunzio.
Alcuni capitoli di "Zona Industriale" sono dedicati a riflessioni di ordine spirituale e metafisico, a interpretazioni personali della Bibbia, a interpretazioni attorno all'universo femminile, grande Mistero che affascina da sempre il Nostro e con il quale ha da sempre un rapporto alterno, di amore e conflittualità, persino con l'anziana madre il quale lo rimprovera al telefono affettuosamente di dover mettere "la testa a posto" e di smettere con le sue "stramberie".
Eduard Limonov non si è mai arricchito grazie al suo lavoro. E' un eterno giovane di 75 anni. Un dissidente integrale. Un erotico-eretico con i suoi occhiali, il suo pizzetto, i suoi capelli rasati ai lati e dietro in stile post-punk. Un personaggio da romanzo. Un "cinico" dal cuore tenero che ha affascinato e continuerà ad affascinare generazioni di giovani delle estreme periferie dell'Est e dell'Ovest del pianeta terra, che lottano dalla parte dei più deboli.

Luca Bagatin

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