venerdì 3 marzo 2023

Pensiamoci liberi, ma non lo siamo. Quindi, illudiamoci di essere liberi. Riflessioni di Luca Bagatin

 

Tutti pensano di avere la soluzione a tutto. E ti chiedono la tua opinione (come se contasse qualcosa), quasi sempre con l'intento di provocarti.

Io non so nemmeno che cazzo mi cucinerò questa sera (e in generale prendo cose a caso dal frigorifero). Figurati se ho voglia di farmi provocare da qualcuno che pretende una mia opinione sui massimi sistemi.

In generale sono uno che ama studiare e approfondire, per conto suo. E non ho opinioni precostituite, perché:

a) avere delle opinioni non serve a niente;

b) le analisi possono portare a dei risultati, che spesso vanno a scontrarsi con qualsiasi tipo di opinione. E ogni persona razionale dovrebbe basarsi su fatti e non su opinioni;

c) qualsiasi idiota può avere un'opinione. Chi non è idiota, invece, dovrebbe studiare e approfondire, prima di prendere qualsiasi tipo di posizione, a cazzo.

 

Una volta al governo, destra e sinistra, in Italia e nei Paesi liberal capitalisti in generale, mostrano il loro vero volto: la sinistra finisce per essere guerrafondaia e liberale e la destra per essere fluida e buonista.

Nei fatti, insomma, non c'è nessuna differenza.


Il politicamente corretto va di pari passo con l'ignoranza.

Più studi e approfondisci e più capisci la complessità del mondo e il fatto che niente può essere politicamente corretto. Ma tutto può essere politicamente corrotto.

Più studi e approfondisci, poi, e meno hai modo di offenderti per ciò che il prossimo pensa di te.

Perché hai la consapevolezza che, il prossimo che ti offende, è semplicemente uno stupido.


I bulletti si muovono sempre in branco.

Personalmente non sono mai riuscito ad essere un bulletto, né mi sono mai mosso in branco.

Ho sempre preferito: a) pensare con la mia testa; b) stare da solo; c) diffidare dei gruppi e del branco.


La democrazia la fanno i cittadini.

Che studiano, approfondiscono, mantengono spirito critico e soprattutto che si uniscono fra loro, in spirito di fratellanza.

La dittatura la fanno i governi, che si fanno eleggere menando per il naso cittadini ignoranti e divisi fra loro.

 

Chi si offende per qualcosa lo fa perché, in cuor suo, sa che chi offende ha toccato qualche nervo scoperto e quindi vi è sempre un fondo di verità in quell'offesa.

Chi è sicuro di sé va avanti per la sua strada, se ne frega del giudizio altrui e trova coloro i quali giudicano o offendono, profondamente stupidi, inetti e indegni di considerazione.

 

Non amo il conformismo, soprattutto quando questo si traveste di presunte "libertà".

Gratta il liberal progressista, magari anche keynesiano e troverai il liberticida fascista.

Chi mi chiede perché, per tutta la vita, pur essendo un libertario assoluto e un anarco socialista, io abbia preferito di più gli schieramenti conservatori, può comprenderne la ragione.

 
 

Pensiamoci liberi.
Ma non lo siamo.
Quindi, illudiamoci di essere liberi.


In generale non ho mai avuto simpatia per il MSI e per il PCI e per le stesse ragioni.

Dogmatismo di fondo, ma altrettanta incoerenza di fondo.

L'incoerenza, in particolare, che portò entrambi i partiti e le loro emanazioni successive (Fratelli Meloni o "Incoerentoni" e PD) a diventare servi del capitale e degli USA la si deve già ad Almirante e a Berlinguer.

Leader che non ho mai stimato, nemmeno in po'.

Per tutta la vita e sin da quando ero ragazzino, ho invece preferito sia la storia che le prospettive del Partito Socialista Italiano, da Turati a Nenni e Craxi.

Per ben due ragioni: il PSI si è sempre battuto contro ogni dogmatismo e totalitarismo e non ha mai ceduto nemmeno un po' al capitalismo e agli USA. Pur ribadendo la necessità di rimanere ancorati alla democrazia.

Questa l'abissale differenza fra i fascio-comunisti (o sedicenti tali) italiani e i socialisti.

E i socialisti, purtroppo, li hanno fatti fuori nel 1993. Anche grazie agli USA.

 

Amo molto tutte le culture del mondo e i miei migliori amici vengono dall'estero.

Ma, proprio per questo, sono convinto che le culture non si possano fondere e, quindi confondere, ma ciascuna vada valorizzata e supportata, nel suo habitat originario.

Solo un popolo senza una cultura PROPRIA e ORIGINARIA, come quello statunitense, può pensare a omologare le culture e rendere tutta un'unica cultura (o incultura) indistinta.

Il vero razzismo è l'omologazione delle culture, non la valorizzazione delle differenze e la ricerca delle proprie radici e della conservazione del proprio habitat naturale.


Il problema secondo me è che oggi si è più insicuri rispetto al passato e ci si offende per niente.

Personalmente sono nano e grasso e sono il primo a dirlo. È la verità e la verità non mi rende insicuro, perché non ho motivo per non accettarmi per come sono.

Semmai trovo stupido chi considera negativamente chi è basso di statura e ha un giro vita prominente.

La verità non è né buona né cattiva, ma a molti, troppi, non piace.

Perché si tiene troppo in conto il giudizio altrui.

Che, in realtà, non conta niente.

E allora si deve trovare il capro espiatorio.

Ma questo è molto sciocco e evidenzia solo profonda insicurezza, perché ci si lascia condizionare dallo stupido giudizio altrui.

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it


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