sabato 22 settembre 2018

Manifestazione comunista in Russia contro l'aumento dell'età pensionabile e l'austerità liberal-capitalista. Articolo di Luca Bagatin

Ennesima manifestazione di protesta a Mosca, sabato 22 settembre, giudata dal Partito Comunista della Federazione Russa (KPFR) di Gennady Zjuganov, contro l'aumento dell'Iva (dal 18% al 20%) e dell'età pensionabile imposte dal governo Putin-Medvedev: da 55 a 60 anni per le donne e da 60 a 65 per gli uomini.
Ennesima manifestazione di cui la gran parte dei media europei sembra non parlare, in quanto forse occorrerebbe ammettere che, ciò che sta avvenendo in Russia, non è dissimile da quanto accaduto nei Paesi europei e nei liberisti USA in questi anni (attuate tanto da governi di destra quanto da governi di sinistra): misure di austerità, tagli ai servizi pubblici, aumento dell'Iva, innalzamento dell'età pensionabile, liberalizzazioni selvagge, tutto a scapito dei rispettivi popoli e tutto imposto dalle politiche liberal-capitaliste del Fondo Monetario Internazionale, non a caso rifiutate e contrastate in tutti questi anni dai Paesi socialisti dell'America Latina (Cuba, Nicaragua, Venezuela, Bolivia, Uruguay in primis), invisi agli USA.
Nella Federazione Russa, alle amministrative del 9 settembre scorso, il Partito Comunista di Zjuganov ha visto aumentare e finanche raddoppiare i suoi consensi, confermandosi il maggior partito di opposizione al liberal-capitalismo putiniano e l'unico in grado di sconfiggerlo e di contenere pericolose derive d'estrema destra.
Un grande insegnamento anche per l'Europa e forse anche per gli USA. Una Europa che deve decidere se proseguire nell'austerità imposta dal liberal-capitalismo - di destra e sinistra - oppure ricercare una via socialista autentica, che riporti al centro gli esseri umani, i precari, i disoccupati, gli anziani, i bambini, le donne. Emancipandoli e garantendo loro un presente e un futuro dignitoso e di pace sociale.

Luca Bagatin

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