Fra le varie Internazionali socialiste, quella in cui mi sono sempre riconosciuto è la Prima Internazionale del 1864, che vide dialogare socialisti, anarchici, mazziniani, garibaldini e marxisti.
Purtroppo fu sciolta nel 1876, ma a mio avviso rimane l'unica seria base per la costituzione di un socialismo al contempo nazionale (non nazionalista, ovvero non sciovinista) e internazionale (non internazionalista, ovvero non per l'omologazione universalista), ancorato a valori egualitari, libertari e democratici.
La Seconda Internazionale fu interessante in particolare alla sua fondazione, nel 1889, e univa socialisti e marxisti, in una sorta di centro marxista, orientato alle riforme.
La Terza Internazionale del 1919, marxista-leninista, invece, mi è abbastanza estranea, ma la comprendo se attuata e adattata alla realtà dei Paesi in Via di Sviluppo o del Terzo Mondo ed è stata molto utile all'emancipazione di molti di quei Paesi, in particolare in Asia.
La Quarta Internazionale del 1938, invece, per me rimane una assurdità confusa, dogmatica e poco degna di nota.
Negli Anni 2000 si è iniziato a parlare, in particolare grazie a Hugo Chavez, di Quinta Internazionale. Se questa guardasse a una sintesi fra le prime tre, se ne potrebbe anche discutere.
Luca Bagatin
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