giovedì 17 aprile 2025

Il bonapartismo storico e moderno, una forma di emancipazione sociale e di sovranità nazionale. Articolo di Luca Bagatin

 

Come scrissi alcuni anni fa in un articolo (https://amoreeliberta.blogspot.com/2022/11/il-socialismo-di-napoleone-iii-articolo.html), peraltro pubblicato anche in Francia, sulla rivista storica del Secondo Impero - “Napoleon III” - il carattere progressista e socialista del già Presidente della Repubblica Francese e successivamente Imperatore dei Francesi, Luigi Napoleone Bonaparte, ovvero Napoleone III, è pressoché sconosciuto ai più, almeno nel nostro Paese.

Così scrissi – fra le altre cose - nel mio articolo: “Luigi Napoleone sviluppò, negli anni, grazie alla sua formazione, alle sue amicizie e alle sue letture, una coscienza socialista sansimoniana. Nella sua biblioteca, infatti, era possibile trovare – fra le altre - opere di Thomas More (1478 – 1535), Saint-Simon (1760 – 1825) e del socialista britannico Robert Owen (1771 - 1858).

Certo, si trattava di un socialismo pre-marxista, non ancora intriso di lotta di classe e di contrapposizioni fra borghesi e proletari.

Un socialismo sviluppato da pensatori della fine del XVIII secolo e dell'inizio del XIX, i quali si interrogavano sulla questione operaia e, dunque, sullo sfruttamento degli operai all'inizio della prima Rivoluzione industriale.

Il socialismo di Saint-Simon e di Owen, che farà proprio anche Luigi Napoleone, partiva da concezioni filantropiche, umanitarie, associazionistiche e comunitarie.

Il movimento delle forze produttive, l'intervento della comunità rappresentata dallo Stato, l'associazionismo-cooperativismo dei lavoratori-produttori, avrebbero potuto – secondo tali pensatori - alleviare la povertà e generare lo sviluppo della comunità stessa.

E' tale movimento che il filosofo, editore e scrittore francese Pierre Leroux (1797 – 1871) chiama, per la prima volta nella Storia, “socialismo”, coniando un termine all'epoca ancora sconosciuto. E lo fa in un articolo del 1833, che diverrà molto popolare all'epoca, dal titolo “De l'individualisme et du socialisme””

Luigi Napoleone Bonaparte, imprigionato nella fortezza di Ham, a seguito del secondo colpo di Stato bonapartista contro Re Luigi Filippo d'Orleans il 6 agosto 1840 (il primo è del 30 ottobre 1836), decide dunque di dare corpo alle sue aspirazioni e di spiegare al popolo francese dell'epoca come già suo zio, Napoleone il Grande, fu un socialista ante-litteram.

Nel 1839, in prigione, scrive dunque un'opera molto importante, ovvero “Le idee napoleoniche”, nella quale egli intende presentarsi quale erede diretto dell'autorevole zio e, quindi, aspirante al trono francese.

La sua sembra dunque essere una concezione imperiale-socialista-rivoluzionaria e giustifica tale concezione parlando, nel testo, delle riforme attuate da Napoleone Bonaparte. Un Imperatore che – come spiega Luigi Napoleone - ha difeso gli ideali democratici della Rivoluzione Francese, ma riconciliando le classi popolari con quelle aristocratiche, spogliando queste ultime di quell'assolutismo che tanto le aveva rese invise al popolo.

La concezione bonapartista, dunque, si pone quale trait-d'union fra classi popolari e aristocrazia, contrapponendosi al liberalismo, che rappresenta la borghesia e il nascente capitalismo industriale”.

Del resto, nel 1844, Luigi Napoleone Bonaparte, pubblicò “L'estinzione del pauperismo”, un saggio nel quale si intravede la sua coscienza sociale e autogestionaria, fondata sull'associazione dei lavoratori e l'organizzazione del lavoro, quali prime basi per l'emancipazione delle classi povere e sfruttate.

Del resto, Luigi Napoleone, fu e rimase sempre amico di massoni, carbonari, repubblicani e montagnardi, molti dei quali italiani. Ed egli stesso fu membro della Carboneria (e, non è escluso, anche della Libera Muratoria).

Fondamentale ricordare che, come sottolineai nel mio articolo, “Sotto i governi di Napoleone III viene, infatti, introdotto il suffragio universale; abolito il lavoro la domenica e i giorni festivi; vengono creati crediti per aiutare gli agricoltori; create società di mutuo soccorso; introdotti gli ispettori del lavoro; viene creato il pensionamento per i dipendenti pubblici; vengono concesse onorificenze a operai e donne; vengono istituiti ospedali e asili per disabili; vengono rimboschite le brughiere della Guascogna; viene attuata l'idea di associazione capitale/lavoro nel feudo di Solferino di proprietà di Napoleone III; i sindacati vengono autorizzati e viene introdotta una legge sulle società cooperative; vengono introdotte le scuole primarie gratuite anche per le ragazze”.

Riforme sociali avanzatissime per l'epoca nella quale furono introdotte, se pensiamo che molte di queste, in altri Paesi europei, furono introdotte grazie alle lotte dei nascenti movimenti socialisti.

Ancora oggi c'è chi porta avanti, in Francia, gli ideali bonapartisti ed è il caso del movimento “L'Appel au Peauple” (https://lappelaupeuple.fr), che ricorda che il bonapartismo non è né liberalismo, né orleanismo, né nazionalismo identitario, ma è la via francese che “coniuga uno Stato forte, un appello al popolo e la modernizzazione”, nel solco degli insegnamenti di Napoleone Primo e Terzo.

In tal senso, il bonapartismo, sia storico che moderno, coniuga sovranità popolare, organizzazione pubblica, riforme sociali avanzate e affermazione dell'indipendenza nazionale e si è sempre dichiarato “né reazionario, né liberale”. Ovvero si dichiara “repubblicano, sociale e nazionale”.

Guidato da David Saforcada e dal Principe Joachim Murat, “L'Appel au Peauple”, all'opposizione e profondamente critico nei confronti sia dell'attuale governo Macron, che dell'opposizione francese di destra e sinistra, si è presentato alle elezioni europee nella coalizione “Nous le Peuple”, con la lista di sinistra “République souveraine”.

Promuove un programma di riforme sociali anti-liberal capitaliste; l'uscita della Francia dalla NATO e una revisione dell'UE e sostiene il rafforzamento del ruolo dello Stato e la laicità dello stesso, contro ogni fondamentalismo religioso.

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

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