mercoledì 3 gennaio 2018

Per una alternativa Socialista Rivoluzionaria Europea. Intervista di Luca Bagatin a Louis Alexandre e Marie Chancel

Di fronte alla scomparsa del socialismo europeo, ormai passato nelle file liberal-capitaliste, ecco affacciarsi da alcuni anni, in Francia ed in Europa, l'OSRE, ovvero l'Organizzazione Socialista Rivoluzionaria Europea, sorta nel 2009 grazie al contributo dei redattori della rivista “Rébellion”, fondata a Tolosa nel 2002 ed animata principalmente da Louis Alexandre, Olivier Gnutti e Jean Galié.
L'OSRE è un'Organizzazione che, per la prima volta, andando oltre le contrappositioni borghesi Destra/Sinistra, riprende in mano gli ideali della Prima Internazionale dei Lavoratori del 1864 ed è erede del socialismo francese nelle sue diversità, ovvero quello di Proudhon, Pierre Leroux, Sorel, Blanqui, della Comune di Parigi e del Nazionalbolscevismo di Niekish. Un socialismo rivoluzionario che, come recita la descrizione presente nel sito ufficiale (scaricabile al link: http://rebellion-sre.fr/osre/) sia rispettoso delle identità di ciascun popolo; rigetti il burocraticismo statalista e sostenga, invece, la democrazia partecipativa all'interno di uno Stato di tipo federalista.
In questo senso l'OSRE si batte contro l'Europa tecnocratica di Bruxelles, che è semplicemente una forma di “parodia della sovranità” ed è agli antipodi di ogni tipo di principio di sussidiarietà e di democrazia sociale.
Scopo principale dell'OSRE è costituire una piattaforma anticapitalista e di critica alla società mercificata e mercantile che compra e vende ogni cosa – persino l'”amore” (sic !) attraverso i più svariati siti d'incontri online (sic !) - schiavizzando così i popoli ed i lavoratori.
Popoli e lavoratori che devono assolutamente riappropriarsi della loro sovranità nazionale, politica, sociale, ovvero di tutti quegli aspetti che la globalizzazione ha loro tolto negli ultimi decenni. In questo senso l'OSRE si propone quale interprete di una società che permetta a ciascuno di vivere dignitosamente, mettendo fine al profitto ed all'interesse egoistico ed individualistico.
L'OSRE – come peraltro indicato nel suo manifesto programmatico scaricabile al link http://rebellion-sre.fr/osre/manifeste/, propone la trasformazione delle forme di proprietà attraverso l'autogestione delle imprese da parte dei lavoratori medesimi e la trasformazione delle forme di produzione e di lavoro liberando i lavoratori dalla schiavitù del salario e proteggendo l'ambiente, inteso sia come luogo di lavoro che come ecosistema nel quale i cittadini si trovano a vivere.
In questo senso i rappresentanti dell'OSRE ritengono prioritarie forme di nazionalizzazione e contestuale socializzazione di tutti i settori industriali e finanziari del Paese, rivalorizzando così il sistema dei servizi pubblici alla comunità a cominciare dalla sanità e dal sistema scolastico.
L'OSRE, come dicevamo, si propone di restituire il potere al popolo, che è appunto il fondamento della democrazia in generale e della democrazia partecipativa in particolare. Nel Manifesto programmatico si esplica infatti chiaramente che l'obiettivo dell'OSRE è una democrazia partecipativa di tipo federalista, fondata su comitati ed assemblee popolari, dando particolare importanza ai Comuni ed ai consigli di fabbrica, permettendo così ai lavoratori di creare delle libere associazioni di produttori.
L'OSRE non ha un programma politico definitivo, bensì l'Organizzazione e la sua rivista “Rébellion” sono un luogo di discussione aperto a militanti e simpatizzanti di ogni età e nazionalità ed è possibile abbonarsi anche dall'Italia (cosa che ho personalmente fatto, aderendo anche all'OSRE) ad un prezzo davvero simbolico, seguendo le indicazioni al link: http://rebellion-sre.fr/boutique/abonnement-a-rebellion-6-numeros-2/
Louis Alexandre e Jean Galié hanno peraltro pubblicato un saggio - con prefazione di Alain De Benoist - dall'emblematico titolo “Rébellion, l'Alternative Socialiste Révolutionnaire Européenne” (Ribellione, l'Alternativa Socialista Rivoluzionaria Europea) nel quale è spiegata la prospettiva programmatico-ideale dell'OSRE e del Socialismo Rivoluzionazio europeo. Il saggio è acquistabile in formato e-book al link: http://alexipharmaque.eu/ebook/rebellion-l-alternative-socialiste-revolutionnaire-europeenne-de-louis-alexandre-et-jean-galie.
Oggi ho la possibilità di intervistare amichevolmente proprio l'amico e compagno Louis Alexandre e la giovane militante e compagna Marie Chancel, già da me intervistata in passato relativamente alle elezioni Presidenziali francesi (si veda al link: http://amoreeliberta.blogspot.it/2017/05/intervista-di-luca-bagatin-alla_61.html).

Luca Bagatin: Bene Loius, innanzitutto desidero chiederti come è nata - in un'epoca cosiddetta "post-ideologica" - l'idea di fondare la rivista "Rébellion", nel 2002 e, successivamente, l'OSRE nel 2009 ?
Louis Alexandre: Caro compagno, per prima cosa vorrei ringraziarti per questa intervista che ci offre l'opportunità di presentare il nostro approccio ai lettori italiani, uno dei pubblici più colti e aperti a nuove idee in Europa.
Nel 2002 eravamo un piccolo gruppo di giovani che non potevano accontentarsi delle sfaccettature ideologiche dei loro anziani. Iniziammo quindi un lavoro di inventario e ricostruzione di un pensiero che rompesse autenticamente con il mondo capitalista moderno.
Il nostro approccio è sempre lo stesso dall'inizio. Vogliamo essere un polo creativo e positivo al servizio della rinascita del nostro popolo europeo. Operiamo in modo collettivo, volontario e impegnato per mantenere la nostra indipendenza.
Non abbiamo mai capitolato di fronte alle difficoltà e ci siamo integrati nel nostro approccio di nuova generazione: questa è la nostra forza. Mentre alcuni membri del gruppo originario hanno passato la mano a causa di varie vicissitudini di vita, il nucleo editoriale è rimasto fedele al suo ideale e continua a svilupparsi.
In tale occasione desidero salutare il compagno Olivier Gnutti, membro fondatore di "Rébellion" e dell'OSRE, che è il nostro designer grafico fin dall'inizio. Lui è di origine italiana come te e ha dato la sua identità visiva alla nostra rivista per quanto riguarda la nostra organizzazione.

Luca Bagatin: "Rébellion", attraverso le Editions des livres noirs, sta pubblicando diverse interessanti brochure, di cui peraltro ho parlato io stesso in alcuni articoli (http://amoreeliberta.blogspot.it/2017/06/socialismi-asiatici-loriente-puo-dirsi.html - http://amoreeliberta.blogspot.it/2017/10/europa-e-africa-unite-nella-lotta-conto.html). Una sul socialismo asiatico, il cui autore è David L'Epée, e una recente sul panafricanismo, scritta da Dany Colin. Qual è il filo conduttore che lega queste brochure ? Intendete pubblicarne prossimamente delle altre ?
Louis Alexandre: Le Editions des livres noirs sono la prosecuzione della rivista "Rébellion". Sono nate per approfondire e far luce su temi importanti in un modo migliore rispetto ai media ufficiali. I progetti che seguiranno avranno per tema l'Europa, le turbolenze politiche nell'era digitale e la nostra visione di lotta in merito.

Luca Bagatin: Alain De Benoist, Jean-Claude Michéa, Alexandr Dugin, Eduard Limonov. Questi alcuni dei nomi di intellettuali contemporanei ai quali, per molti versi, l'OSRE si ispira, che sono peraltro punti di riferimento di gran parte delle persone che si contrappongono alla globalizzazione neo-liberale. Come spieghi il successo, in particolare fra i giovani europei, delle posizioni di questi pensatori oltre la destra e la sinistra ?
Louis Alexandre: Penso che nella loro diversità di sensibilità, gli autori citati rappresentino un modo per costruire un'alternativa al sistema. L'interesse di una giovane generazione per i loro scritti è un ottimo segno per me. È lo "spirito del tempo" di una gioventù ribelle. Spero solo che metterà in pratica, qui e ora, il loro insegnamento in azioni concrete.

Luca Bagatin: La posizione dell'OSRE è fortemente critica nei confronti dell'Unione Europa tecnocratica e capitalista e nei confronti dell'attuale governo Macron (così come lo era nei confronti del governo Hollande-Valls), al punto che ha condotto una campagna astensionista alle recenti elezioni Presidenziali francesi. Quali le prospettive imminenti e future dell'OSRE ?
Louis Alexandre: La nostra rivista e la nostra organizzazione devono lanciare una massiccia campagna nelle prossime settimane. Il suo tema sarà "Siamo ribelli Francia !". Questa campagna mira a creare un ampio fronte di resistenza popolare e trasversale per proporre un'uscita dal fatalismo e dalla rassegnazione. L'idea è di raggruppare su nuove basi coloro che rifiutano le regole del sistema.

Luca Bagatin: L'OSRE nasce in Francia, ma è un movimento di dimensione europea. Io stesso, come sai, ne sono iscritto dall'Italia. Secondo te è destinato a crescere ed espandersi ?
Louis Alexandre: L'OSRE è un'organizzazione con una vocazione europea. E' aperta a tutti i compagni europei, ma anche al cuore europeo degli altri continenti, penso ad esempio ai lettori canadesi, americani, brasiliani o australiani. La nostra rivista è già ampiamente distribuita nel mondo francofono.

Luca Bagatin: Ed ora qualche domanda alla compagna e, se posso permettermi, affascinante Marie Chancel. Da quanto tempo sei una militante dell'OSRE ?
Marie Chancel: Da cinque anni.
Marie Chancel

Luca Bagatin: Perché hai deciso di aderire all'OSRE ?
Marie Chancel: Ho deciso di aderire all'Orse perché la situazione che stiamo vivendo è tale che non possiamo semplicemente stare seduti a guardare. Con l'adesione all'OSRE, ho voluto partecipare alla lotta contro un sistema che cerca di distruggerci e trasformarci in semplici consumatori senza passato nè futuro. Voglio quindi combattere contro la disumanizzazione delle nostre vite e per il mio ideale: la difesa dell'identità dei popoli di fronte al capitalismo che vuole distruggerli, rigettando l'alienazione tecnologica. È aderendo all'OSRE che posso agire e seguire un'etica personale e collettiva.

Luca Bagatin: Che cosa rappresenta, per te, il socialismo rivoluzionario ?
Marie Chancel: Il socialismo rivoluzionario per me è la lotta di emancipazione dei lavoratori contro il dominio del sistema capitalista. Il socialismo rivoluzionario è rispettoso dell'identità dei popoli, tenendo conto delle loro specificità culturali e rifiuta l'omogeneizzazione culturale di cui gli Stati Uniti d'America sono il vettore principale. Il socialismo rivoluzionario lotta anche contro l'alienazione tecnologica e il sistema del dio-danaro e contro la distruzione della Natura in nome del profitto. Esso incarna perfettamente la società "libera, eguale e decente" difesa da George Orwell.
 
Luca Bagatin: Anche a te vorrei porre la stessa domanda che ho fatto a Louis e relativa alla popolarità, in particolare fra molti giovani europei, dei maggiori intellettuali che rifiutano la globalizzazione neoliberale, ovvero Alain De Benoist, Jean-Claude Michéa, Alexandr Dugin e Eduard Limonov, che sono peraltro anche i punti di riferimento politico-culturale dell'OSRE. Quale la ragione, a tuo parere, di tale popolarità ?
Marie Chancel: Tali pensatori hanno saputo vedere l'origine della situazione critica in cui versano i popoli e proporre un'analisi intelligente e adattata. Sono stati in grado di superare le cotrapposizioni sinistra/destra e comprendere la convergenza delle lotte contro la globalizzazione neoliberale. Non propongono un programma politico fisso, ma rifiutano qualsiasi forma di confessione settaria. Penso che questi siano gli elementi che spiegano il loro successo presso i giovani europei, costretti a combattere contro un sistema che li nega e vuole distruggerli.

Luca Bagatin

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