sabato 9 ottobre 2021

Perché dobbiamo essere antifascisti

Un conto sono le avanguardie.
Quelle che, ad esempio, hanno dato vita al primo fascismo.
Ma non erano in realtà fasciste, se non di nome. Erano, semmai, formate da anarchici, futuristi, socialisti.
Ma, tali avanguardie, si dissero fasciste solo perché distinte dal liberalismo e dal marxismo che, allora, rappresentavano due "moloch" all'interno dei quali, il libero pensiero, difficilmente avrebbe potuto sopravvivere.
Il fascismo storico, purtuttavia, fu un'altra cosa.
E fu un ulteriore "moloch". Un'ulteriore terribile "divinità" politica.
Dalla quale molte di quelle avanguardie prese, infatti e giustamente, le distanze.
Il fascismo storico fu, in sostanza, il mussolinismo.
E il mussolinismo fu: colonialismo, industrialismo, capitalismo, razzismo, opportunismo e ipocrisia.
I peggiori fra i vizi italici (con il senno di poi sarebbe bene se l'Italia non fosse mai stata unita, ma ogni realtà locale si fosse sviluppata autonomamente. E così in Francia, Germania, Gran Bretagna e via discorrendo). E, per questo, dopo la guerra, non ci siamo liberati dal fascismo, ma esso ha proseguito a fare danni attraverso un partito spesso criminale, ovvero la Democrazia Cristiana.
E così fu in tutta Europa.
Nazifascismi ormai riciclatisi in "cristianodemocraticismi".
Sarebbe bene ricordarlo, spiegarlo e insegnarlo.
Essere antifascisti, ovvero antimussoliniani, significa essere per la libertà dal colonialismo, dalla società tacno-industriale, dal razzismo, dal capitalismo, dall'opportunismo e dall'ipocrisia.
Veri mali del mondo moderno e post-moderno.

Luca Bagatin

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