sabato 24 agosto 2024

Ottaviano Del Turco ci ha lasciati. Un ricordo. Articolo di Luca Bagatin


Ci lascia un altro esponente del socialismo italiano, Ottaviano Del Turco.

Abruzzese, sindacalista, classe 1944, socialista di lungo corso sin dal dagli Anni '50 – '60, Deputato, Senatore, ex Ministro delle Finanze, ex Presidente della Regione Abruzzo.

I giornali di oggi ripercorrono ampiamente la sua storia e carriera politica e non vorrei qui riportare cose già scritte.

Vorrei ricordare Ottaviano Del Turco per un confronto che abbiamo avuto, via email, 21 anni fa.

Conservo, infatti, ancora un'email che mi inviò, a commento di un mio articolo che, se non erro, scrissi all'epoca per una rivista socialista.

Parole che ancora mi commuovono, pur nella diversità di alcune vedute.

Questo mi scrisse l'allora Senatore Del Turco:

Molte delle sue riflessioni mi trovano d'accordo. Altre meno.

Alla mancanza di un'area laico-liberal-socialista attribuisco anche un certo inaridimento del clima culturale, in particolare nei piccoli centri di provincia. Sono anche persuaso che le sue considerazioni sui Poli siano pertinenti e per nulla settarie. Mi convince meno l'attribuire ad una “lotta per le poltrone” le nostre divisioni.

Le ragioni (parlo per me) sono più profonde e nobili. Almeno spero. D'altro canto non c'è settarismo nel mio giudizio. Quando si litiga e ci si divide per ragioni nobili, questo aggettivo va diviso per ciascuno dei contendenti.

Scriva ogni volta che ha da fare osservazioni acute come quella di oggi.

Un saluto cordiale socialista e riformista.

Ottaviano Del Turco”

Era il 2003. Lui aveva scelto di collocarsi nello schieramento dell'Ulivo e, diversamente da me, era abbastanza lontano dall'area craxiana, così come nel 1968 fu contrario all'alleanza del PSI con il PSDI. Alleanza che, invece, ho sempre considerato importantissima (e, infatti, ritengo che la corrente socialista democratica guidata dall'On. Pietro Longo fece benissimo ad aderire al PSI di Bettino Craxi, nel 1989).

Politicamente, pur socialisti entrambi, ci collocavamo su posizioni un po' distanti.

Io senza tessera e raramente votante (del resto iniziai a fare politica quando il PSI non esisteva più), teorizzavo, nei giornali e nelle riviste di area socialista e non solo, la creazione non già di un terzo polo, ma di un primo polo laico-socialista alternativo al centrodestra berlusconiano e al finto centrosinistra ulivista.

Probabilmente ero giovane, ma ancora oggi penso che quella fosse la collocazione giusta.

Ottaviano Del Turco invece, dal 1994 in poi, aveva scelto di allearsi al PDS e poi di entrare nel PD.

Una scelta che, a mio parere, non aveva nulla di socialista né di sinistra, ma, come ho sempre scritto, ritengo che Ottaviano Del Turco fosse una persona intellettualmente onesta e degna di rispetto.

Lo ricordo con quella stima e quel rispetto e con una punta di malinconia e scoramento per qualcosa che, in Italia e in Europa, non esiste più da molti decenni. 

Il socialismo, che è la base della democrazia e della libertà di pensiero. Un socialismo che, purtuttavia, vive ancora, altrove, nonostante i tentativi, da parte dell'egoismo liberal-capitalista, di annientarlo con ogni mezzo.

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

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