sabato 22 agosto 2020

"Nazionalbolscevismo e giustizia sociale". Meditazioni brevi di Luca Bagatin

"Ma nazionalbolscevichi russi si ritrovarono sia fra i Bianchi (Ustrjalov, smeno-vekhovtsij, Eurasisti di sinistra) sia fra i Rossi (Lenin, Stalin, Radek, Lezhnev)" 
(da "Metafisica del nazionalbolscevismo, di Aleksandr Dugin, 1998)

"...ho sognato di essere un ladro onesto e di principio, come Robin Hood"
(Eduard Limonov, rivista "Power", 1997)
 
Il nazionalbolscevismo è il fondamento delle rivoluzioni russe e proletarie del 1905 e del 1917.
Opposte alla rivoluzione francese del 1789, tali rivoluzioni hanno edificato un nuovo sistema sociale, sovvertendo l'economia, annientando la borghesia e adattando il nuovo sistema alla mentalità russa.

Nell'occidente capitalista il termine "nazionalismo" ha assunto il carattere negativo di "sopraffazione di una nazione su un'altra".
Così fu ad esempio nella Prima e nella Seconda guerra mondiale, fra le nazioni europee.
In realtà non liberali né capitaliste, invece, il nazionalismo è semplicemente il riconoscimento dell'identità e unità nazionale di un popolo.
Così furono nazionalisti, per loro stessa ammissione, Fidel Castro e Ho Chi Min.
Il nazionalismo di sinistra (in Eurasia definito nazionalbolscevismo), come può essere quello della rivoluzione cubana, non è altro che un internazionalismo che difende la propria identità e quella altrui, unita all'affermazione della giustizia sociale. 

Tartassare i ricchi; controllare le loro attività economiche; fornire stipendi dignitisi a tutti, ma non oltre una certa cifra; mettere i prezzi sotto il controllo della comunità.
Solo questo servirebbe. 
Senza dimenticare che giustizia è vivere con lo stretto necessario. Con dignità, senso di fratellanza e amicizia. In armonia con la Natura e tutti gli esseri.
Il resto – l'opulenza, l'accumulo, l'arricchimento, la prevaricazione - è decadenza e disonore.

I nuovi nazionalboscevichi, quelli venuti dopo l'antinazista Ernst Niekisch e Karl Otto Paetel, ovvero Limonov, Dugin, Letov, Rayabinov e Kuryokhin furono prima di tutto degli artisti.
Del pensiero, della musica, della filosofia, della poesia.
Un'avanguardia intellettuale e controculturale pari solo alla Beat Generation di Kerouac, Ginsberg e Burroughs.
L'Est controculturale incontrò l'Ovest e viceversa.

Luca Bagatin


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