giovedì 1 aprile 2021

Contro il riformismo. Per il socialismo originario.


Da tempo capisco perché il cosiddetto "riformismo" fu contrastato storicamente, dai socialisti originari e massimalisti e dai comunisti.
Lo capisco in particolare quando leggo sedicenti "socialisti" di oggi osannare Draghi.
Il "riformismo" non è altro che l'anticamera della borghesia. Non è altro che il compromesso al ribasso con le classi produttiviste, più abbienti, moderniste e sfruttatrici.
Il "riformismo" è una forma di compromesso funzionale a quel totalitarismo liberale che imprigiona l'essere umano, l'ecosistema, la società. 
Che imprigiona tutto ciò in una gabbia fondata sul consumo, sullo sfruttamento del lavoro, delle risorse e sulla totale messa in vendita di ogni cosa, di ogni valore, di ogni mente e di ogni corpo.
Riformismo e liberalismo sono i nemici di una società fondata sulla comunità, sulla decenza comune, sull'emancipazione sociale e sugli autentici diritti di libertà, fondati sui doveri verso il prossimo.
Aspetti che solo il socialismo originario, autentico, democratico diretto, anticapitalista e antimoderno, possono promuovere e garantire.
 
(Luca Bagatin)

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