lunedì 9 dicembre 2019

Il Movimento per il Socialismo pronto a vincere nuovamente in Bolivia e a cacciare i golpisti. Articolo di Luca Bagatin

Il recente colpo di Stato in Bolivia, che ha portato al governo l'autoproclamata Jeanine Anez, ex senatrice appartenente a un partito minore dell'opposizione liberale; che ha causato numerosi scontri di piazza, con oltre 30 morti, centinaia di feriti e oltre mille arresti; oltre alla cacciata del Presidente legittimo Evo Morales, rifugiatosi in Messico, non fermato il Movimento per il Socialismo (MAS), che ha portato alla vittoria elettorale lo stesso Evo Morales negli ultimi quindici anni.
Nell'ultimo Congresso, tenutosi presso il Colosseo La Coronilla, a Cochabamba, gli esponenti del MAS hanno dichiarato di essere pronti a una nuova tornata elettorale e di assicurare, così, nuovamente la vittoria del socialismo in Bolivia.
E' stato altresì deciso che il leader della campagna sarà Evo Morales e che nei prossimi giorni il MAS nominerà i due candidati per la Presidenza e i candidati per l'Assemblea nazionale.
Evo Morales, nel suo esilio, oltre a ribadire l'importanza di proseguire il processo di liberazione del Paese, anche dalla nuova dittatura liberale, attraverso il modello socialista, ha ringraziato per il sostegno e la fiducia, affermando: “Vi ringrazio per la fiducia che riponete in me, nominandomi quale leader della campagna. Uniti vinceremo nuovamente le elezioni al primo turno. Grazie per non esservi arresi, sarò sempre con voi e insieme continueremo a fare la Storia che abbiamo fatto sino ad ora e vinceremo !”.
All'apertura del Congresso, il presidente del MAS, Rimer Agreda ha dichiarato: “Sanzioneremo ogni membro che ha tradito il partito” e ha dichiarato che non saranno accettati candidati che non faranno parte dei movimenti sociali boliviani.

Luca Bagatin

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