lunedì 28 marzo 2022

Comunisti per la pace e contro i governi capitalisti guerrafondai. Articolo di Luca Bagatin

L'Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai (IMCWP o Solidnet), rete di solidarietà internazionale, alla quale aderiscono partiti comunisti e operai di tutto il mondo, ha esposto – già da alcune settimane - la sua posizione, in merito al conflitto russo-ucraino.

E lo ha fatto attraverso una dichiarazione congiunta – dal titolo “No alla guerra imperialista in Ucraina!” - pubblicata in varie lingue, sul suo sito ufficiale: http://solidnet.org/article/Urgent-Joint-Statement-of-Communist-and-Workers-Parties-No-to-the-imperialist-war-in-Ukraine.

I Partiti Comunisti e Operai” - si legge nel testo della dichiarazione - “si oppongono al conflitto imperialista in Ucraina, che costituisce una delle conseguenze della tragica situazione per i popoli formatisi dopo il rovesciamento del socialismo e la dissoluzione dell'Unione Sovietica. (…) la restaurazione del capitalismo ha significato lo smantellamento delle conquiste storiche degli operai e del popolo e ha portato i popoli dell'URSS all'era dello sfruttamento di classe e delle guerre imperialiste”.

Gli sviluppi in Ucraina che hanno luogo nel quadro del capitalismo monopolistico” – prosegue la dichiarazione - “sono legati ai piani di USA, NATO e UE e al loro intervento nella regione nel contesto della loro feroce competizione con la Russia capitalista per il controllo dei mercati, delle materie prime e delle reti di trasporto del Paese. Questi propositi sono nascosti dalle potenze imperialiste, che sono in conflitto promuovendo i propri pretesti come la “difesa della democrazia”, l'”autodifesa”, e il diritto di “scegliere le proprie alleanze”, il rispetto dei principi dell’ONU o dell’OSCE, o il presunto “fascismo”, mentre separano deliberatamente il fascismo dal sistema capitalista che lo genera e lo utilizza”.

Nella dichiarazione vengono altresì denunciate le persecuzioni contro i dissidenti, i cittadini di lingua russa e i comunisti, in Ucraina: “Denunciamo l’attività delle forze fasciste e nazionaliste in Ucraina, l’anticomunismo e la persecuzione dei comunisti, la discriminazione della popolazione di lingua russa, gli attacchi armati del governo ucraino contro la popolazione del Donbass. Condanniamo l’utilizzo delle forze politiche reazionarie dell’Ucraina, compresi i gruppi fascisti, da parte delle potenze euro-atlantiche per la realizzazione dei loro piani (…)”.

Nella dichiarazione comunista viene inoltre espressamente condannato il governo capitalista di Putin: “La decisione della Federazione Russa di riconoscere inizialmente l'”indipendenza” delle cosiddette “Repubbliche popolari” nel Donbass e poi di procedere a un intervento militare, che si sta svolgendo con il pretesto dell'”autodifesa” della Russia, della “smilitarizzazione” e della “defascistizzazione” dell’Ucraina, non è stata presa per proteggere il popolo della regione o la pace, ma per promuovere gli interessi dei monopoli russi nel territorio ucraino e la loro feroce concorrenza con i monopoli occidentali”.

Viene dunque espressa solidarietà sia ai comunisti che ai popoli fratelli di Russia e Ucraina, invitandoli a prendere le distanze dai rispettivi governi e ad allearsi in nome del socialismo: “Esprimiamo la nostra solidarietà ai comunisti e ai popoli della Russia e dell’Ucraina e siamo al loro fianco per rafforzare la lotta contro il nazionalismo, che è favorito da ogni borghesia. I popoli di entrambi i Paesi, che vivevano in pace e prosperavano insieme nel quadro dell’URSS, così come tutti gli altri popoli non hanno alcun interesse a schierarsi con l’uno o l’altro imperialista o alleanza che serve gli interessi dei monopoli”

Ferma condanna viene espressa anche contro UE e NATO: “(…) la verità è che la NATO e l’UE, come ogni unione transnazionale capitalista, sono alleanze predatorie di natura profondamente reazionaria che non possono diventare a favore dei popoli e continueranno ad agire contro i diritti dei lavoratori e dei popoli; e che il capitalismo va di pari passo con le guerre imperialiste”.

Un invito - a resistere alla propaganda capitalista - viene dunque posto ai popoli di tutti i Paesi: “Invitiamo i popoli dei Paesi i cui governi sono coinvolti negli sviluppi (…) a lottare contro la propaganda delle forze borghesi che attirano i popoli nel tritacarne della guerra imperialista usando vari falsi pretesti”.

E viene ribadita l'esigenza di “chiusura delle basi militari, il ritorno a casa delle truppe dalle missioni all’estero e a rafforzare la lotta per il disimpegno dei Paesi dai piani e dalle alleanze imperialiste come la NATO e l’UE”.

La dichiarazione congiunta si conclude come segue, ovvero con un invito agli strati popolari a non dividersi, ma a rafforzarsi, contro il capitalismo: “L’interesse della classe operaia e degli strati popolari ci impone di rafforzare il criterio di classe per analizzare gli sviluppi, per tracciare il nostro cammino indipendente contro i monopoli e le classi borghesi, per il rovesciamento del capitalismo, per il rafforzamento della lotta di classe contro la guerra imperialista, per il socialismo, che rimane più che mai attuale e necessari”.

Tale dichiarazione è stata firmata da oltre 60 partiti e movimenti comunisti e operai, dall'Europa all'Asia, passando per l'Africa, il Nordamerica e l'America Latina.

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

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