sabato 15 novembre 2025

Le interferenze della destra giapponese su Taiwan che fanno infuriare la Repubblica Popolare Cinese. Articolo di Luca Bagatin

 

Tutto risale al 25 ottobre 1971, ovvero a quando la risoluzione nr. 2758 dell'Assemblea Generale dell'ONU, votata a ampia maggioranza, stabilì l'espulsione da tutte le organizzazioni delle Nazioni Unite dei rappresentanti del Kuomintang (nazionalisti conservatori, guidati da Chiang Kai-shek) a Taiwan, riconoscendo la Repubblica Popolare Cinese quale unico rappresentante legittimo della Cina. Un mese dopo, peraltro, la RPC, entrò a far parte del Consiglio di Sicurezza dell'ONU.

E' per questo che oggi, la Repubblica Popolare Cinese, secondo il principio dell'esistenza legale di “una sola Cina”, si sente comprensibilmente offesa relativamente alle dichiarazioni della Premier giapponese, Sanae Takaichi, la quale ritiene che un eventuale uso della forza cinese contro il separatismo di Taiwan, potrebbe costituire una “situazione di minaccia alla sopravvivenza” per il Giappone. E ciò potrebbe addirittura implicare la possibilità di un intervento armato giapponese nello Stretto di Taiwan.

Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, anche sui social, ha dichiarato in merito che: “La Cina è seriamente preoccupata per le recenti mosse militari e di sicurezza del Giappone.
Sebbene il Giappone affermi di essere una "nazione amante della pace" e di sostenere un mondo libero dalle armi nucleari, l'amministrazione di Sanae Takaichi ha rilasciato dichiarazioni ambigue sui Tre Principi Non Nucleari, insinuando che potrebbe abbandonarli e persino affermando che il Giappone non ha escluso la possibilità di possedere sottomarini nucleari.
Queste dichiarazioni rivelano chiaramente che il Giappone sta attuando un importante cambiamento di politica negativa, che invia un segnale pericoloso alla comunità internazionale”.

Egli, ricordando anche l'anniversario della vittoria cinese contro l'aggressione giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale, ha sottolineato che “Quest'anno ricorre l'80° anniversario della vittoria della Guerra di Resistenza Popolare Cinese contro l'aggressione giapponese e della Guerra Mondiale Antifascista. Ricorre anche l'80° anniversario della riconquista di Taiwan.
Esortiamo il Giappone a pentirsi della sua storia di aggressione, a proseguire sulla strada dello sviluppo pacifico, a smettere di trovare scuse per il suo rafforzamento militare e ad adottare misure concrete per guadagnarsi la fiducia dei suoi vicini asiatici e della comunità internazionale”.

La stampa cinese, ha fatto inoltre presente che la premier della destra giapponese, Sanae Takaichi, “è ora il primo leader giapponese dal 1945 ad affermare pubblicamente che "un'eventualità taiwanese è un'eventualità giapponese". Ignorando l'innegabile realtà storica e attuale, Takaichi tenta di collegare la questione taiwanese ai cosiddetti interessi di sicurezza del Giappone, smascherando la sua indifferenza sia per la Storia che per la realtà, che mette a nudo anche il tentativo della destra giapponese di intervenire militarmente nello Stretto di Taiwan e equivale a una minaccia di forza contro la Cina”.

La questione della riunificazione pacifica di Taiwan alla madrepatria è in cima alle priorità cinesi e la Repubblica Popolare Cinese si oppone con forza a ogni interferenza esterna.

In merito e per spiegare meglio la questione ai meno informati o a chi preferisce seguire l'ideologia, spesso di estrema destra, piuttosto che la Storia, scrisse un interessante articolo, nel maggio 2024, il prof. Giancarlo Elia Valori, importante analista geopolitico e conoscitore della Storia cinese.

Egli scrisse, in particolare, ricostruendo la Storia di Taiwan: “Taiwan non è mai stata un Paese indipendente, ma parte integrante della Cina. Innumerevoli prove storiche e fatti giuridici dimostrano che Taiwan è sempre stata parte integrante del territorio cinese. Taiwan appartiene alla Cina fin dai tempi antichi. I cinesi furono i primi a sviluppare Taiwan. La maggior parte degli antenati degli attuali residenti di Taiwan sono immigrati dalla Cina continentale. Il Linhai Tuizhi scritto nel 230 d.C. durante il periodo dei Tre Regni contiene la prima descrizione di Taiwan. Dopo le dinastie Song e Yuan, i governi centrali della Cina iniziarono a istituire agenzie amministrative a Penghu e Taiwan per esercitare la giurisdizione. Sebbene Taiwan abbia vissuto un breve dominio coloniale imperialista nella storia, è stata effettivamente governata dal governo cinese per la stragrande maggior parte del tempo”.

Relativamente alla querelle dell'indipendenza di Tawan egli scrisse: “La questione di Taiwan è un’eredità della guerra civile cinese. Poco dopo la vittoria della guerra antigiapponese, in Cina scoppiò la guerra civile tra il Guomindang e il Partito Comunista. Il 1° ottobre 1949 fu proclamata la Repubblica popolare cinese. Alcuni membri del personale militare e politico del Guomindang sconfitti, erano scappati nell’isola di Taiwan. Dopo lo scoppio della Guerra di Corea, il governo degli Stati Uniti d’America è intervenuto negli affari interni della RP della Cina con la forza armata e ha firmato il cosiddetto Trattato di mutua difesa con i transfughi di Taiwan, determinando una grave situazione di confronto politico a lungo termine nello Stretto di Taiwan. Ciò ha portato a far nascere l’affaire Taiwan”.

E concluse il suo articolo ricordando che “In conclusione: i fatti storici e giuridici secondo cui Taiwan fa parte della Cina non possono essere messi in dubbio. Lo status di Taiwan non è mai cambiato poiché non è mai stato un Paese indipendente ma una parte della Cina. La cosiddetta affermazione secondo cui la Cina avrebbe “invaso” Taiwan non ha fondamento e non vale la pena confutarla. La questione di Taiwan è un’eredità della guerra civile cinese. È un affare interno della Cina e non tollera alcuna interferenza esterna.

La Risoluzione 2758 ha risolto la questione su chi rappresenterà l’intera Cina, ovvero il governo della RP della Cina è l’unico governo legale a rappresentare l’intera Cina, compresa Taiwan, presso le Nazioni Unite ed il mondo intero. (…) Chi è contrario fa girare indietro la ruota della Storia e pone sfide non solo alla sovranità e all’integrità territoriale della RP della Cina, ma anche alla giustizia e alla coscienza della comunità mondiale e all’ordine internazionale del secondo dopoguerra. Ciò è estremamente assurdo e pericoloso”.

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

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