Nel ricordare la memoria dell'amico fraterno Umberto Granati, vorrei qui di seguito ripubblicare un articolo che scrissi nell'ottobre 2011, che è riportato anche nel mio primo saggio “Universo Massonico”, Bastogi Editrice Italiana, con prefazione del prof. Luigi Pruneti, pubblicato nel dicembre 2012
Luca Bagatin
Il
Colonnello Umberto Granati fu il primo che, allo scoccare del
presunto "scandalo P2", nel maggio 1981, dichiarò di
essere affiliato a tale Loggia massonica del Grande Oriente
d'Italia.
La P2 era infatti una Loggia regolare e per nulla
segreta - come invece millantò certa stampa - ideata, come rivela lo
stesso Granati, dall'Eroe dei due Mondi Giuseppe Garibaldi e fondata
ufficialmente dal Gran Maestro garibaldino Giuseppe Mazzoni nel 1877
al fine di raccogliere personalità di prestigio del mondo della
cultura, della politica, della magistratura, delle forze armate, che
desideravano mantenere riservata la loro appartenenza all'Ordine
liberomuratorio.
Dov'era lo scandalo ? Lo volle sapere lo stesso
Col. Granati, il quale non solo informò i suoi superiori della sua
appartenenza alla P2, ma persino i Carabinieri.
Fu un fesso ? No,
semplicemente un uomo onesto, un Servitore dello Stato, che si
rifiutava di dichiarare il falso, come invece furono invitati molto
suoi Fratelli di Loggia a fare.
Tutto questo e molto altro è
raccontato dallo stesso Umberto Granati - oggi ottantaduenne e
Generale di Corpo d'Armata in pensione - nel suo libro: "28 anni
dopo: diario di un Piduista", edito dalla casa editrice
indipendente Ipertesto Edizioni (www.iperedizioni.it).
Granati
era animato da ideali massonici, spirituali e filosofici e si
iscrisse alla P2 e dunque alla Massoneria. Non ne poteva trarre
vantaggi per il semplice fatto che, nel 1977, data della sua
iscrizione, aveva una carriera già ben avviata che si sarebbe
conclusa comunque con una promozione pochi anni dopo.
Che cosa ne
ricavò, invece? Nulla, solo guai personali e giudiziari che lo
porteranno, come i pochi suoi Fratelli che avevano dichiarato
l'appartenenza alla P2 (fra questi lo scrittore e regista Pier Carpi,
che sarà emarginato dal mondo letterario ed artistico sino a morire
in miseria) all'emarginazione. Per quanto nessuno gli abbia mai
attribuito alcun reato.
La P2, come documentato dallo stesso
Umberto Granati nel suo libro - ma già anni prima dai saggi di Pier
Carpi ("Il caso Gelli: la verità sulla Loggia P2" del 1988
e "Il Venerabile" del 1993) e del prof. Aldo A. Mola
("Gelli e la P2 fra cronaca a storia" del 2008) - divenne
il capro espiatorio del malaffare di gran parte delle forze politiche
di allora (in particolare le due forze del "compromesso
storico"), le quali montarono ad arte la famosa "teoria
cospirazionista ai danni dello Stato", istituendo addirittura
una costosissima ed inutile Commissione Parlamentare d'Inchiesta
presieduta da Tina Anselmi e che si concluse con nulla di fatto e con
l'assoluzione piena di tutti i cosiddetti "piduisti" per
mezzo delle sentenze della Corte d'Assise di Roma che fra il '94 ed
il '96, assolsero sia la P2 dalle accuse di "complotto ai danni
dello Stato" che lo stesso Venerabile della Loggia, Licio Gelli,
per le innumerevoli accuse attribuitegli.
Umberto Granati
racconterà la sua vicenda pubblicamente sul Corriere di Siena nel
1987 con degli articoli a puntate dal titolo: "Storia di un
piduista". Una vicenda che nel suo recente saggio-documento
riprende per intero e non risparmia accuse, non solo al mondo
politico di allora, a certi mass media ed a certi settori della
magistratura, ma anche allo stesso Licio Gelli, il quale non fece
nulla per difendere gli affiliati alla sua Loggia, ma scappò
all'estero.
Umberto Granati è infatti convinto che, se tutti i
membri della Loggia fossero usciti allo scoperto come aveva subito
fatto lui, il caso si sarebbe sgonfiato da solo.
Come potevano,
infatti, personalità diversissime fra loro e che non si erano
nemmeno mai riunite (fra cui il cantante Claudio Villa e l'eroe della
lotta al terrorismo ed alla mafia Carlo Alberto Dalla Chiesa),
complottare contro lo Stato ?
Altra cosa di cui il Granati è
convinto è che il famoso elenco dei "piduisti", diffuso
dalla stampa e da internet sia incompleto. Non solo molti dei nomi
degli affiliati mancherebbero all'appello, ma persino molti di quelli
contenuti nell'elenco sarebbero persone completamente estranee alla
vicenda. Persone estranee che, ad ogni modo, ancora oggi vengono
ingiustamente additate come "delinquenti e stragisti".
Umberto
Granati parla senza reticenze e raccontando una vicenda senza aver
nulla né da perdere né da guadagnare, anzi.
Racconta ad esempio
di quando fu oggetto di insulti e minacce telefoniche da parte di uno
sconosciuto che, solo perché componente della P2, lo riteneva un
criminale.
Il Colonnello Granati fu insignito nel 1985
dell'Onorificenza dell'Ordine di Giordano Bruno da parte del Grande
Oriente d'Italia ed è oggi Generale di Corpo d'Armata in pensione.
Da diversi anni è dedito al giornalismo ed alla redazione di guide
turistiche. Nel suo libro racconta di come fu emarginato nel suo
ambiente di militare, senza capirne il perché e di come fu
ostacolato, assieme a sua moglie, persino nella sua umile attività
di giornalista di riviste turistiche.
Di che cosa era infatti
accusato lui, che non aveva mai mentito in vita sua e la cui carriera
era immacolata ?
Come mai ancora oggi la P2 ed i "piduisti"
fra i quali, come dice lo stesso Granati, ci saranno anche state
delle pecore nere, ma per il resto erano galantuomini, sono
considerati il male assoluto ?
A chi giova tutto ciò ?
Possibile
che il Generale Granati, uscitone completamente pulito come molti
suoi pari, debba ancora vedere diffuso il suo nome sulla stampa e sul
web, come se fosse un pericoloso criminale ?
"28 anni dopo:
diario di un Piduista" è un documento prezioso e che getta
nuova luce sul caso P2, forse ponendo finalmente la parola fine alla
questione e riabilitando degli uomini onesti che hanno pagato la loro
appartenenza ad una Loggia massonica regolare.
Luca Bagatin
www.lucabagatin.ilcannocchiale.it
![]() |
Umberto Granati |
![]() |
Luca Bagatin e Umberto Granati nel dicembre 2013 |
![]() |
Dedica di Umberto Granati a Luca Bagatin |
Nessun commento:
Posta un commento