lunedì 21 luglio 2025

Il leader socialista brasiliano Lula al vertice “Democrazia Sempre”, per promuovere la democrazia globale e lottare contro il liberal capitalismo interventista e estremista. Articolo di Luca Bagatin

Il Presidente socialista del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, partecipando all'importante vertice in difesa della democrazia mondiale, dal titolo “Democrazia Sempre”, tenutosi il 21 luglio, a Santiago del Cile, ha dichiarato che “La democrazia liberale non è stata in grado di rispondere alle esigenze contemporanee”.

Alla presenza dei Presidenti socialisti di Cile (Gabriel Boric), Uruguay (Yamandù Orsi), Colombia (Gustavo Petro) e Spagna (Pedro Sanchez), presso il Palazzo della Moneda, sede del governo cileno, egli ha aggiunto: “Rispettare il rituale elettorale ogni quattro o cinque anni non è più sufficiente”, aggiungendo che “Il sistema politico e i partiti sono caduti in discredito”.

Il leader del socialista Partito dei Lavoratori, ha sottolineato la necessità di una “governance digitale globale”, che promuova una piena “trasparenza dei dati” e sia volta a proteggere la sicurezza dei propri cittadini e la democrazia.

Egli ha sottolineato come “La libertà di espressione non deve essere confusa con l'autorizzazione a incitare alla violenza, diffondere odio, commettere crimini e attaccare lo stato di diritto democratico”.

Egli ha ribadito la necessità di promuovere la giustizia sociale, combattendo “ogni forma di disuguaglianza”. Lula ha affermato che “Non c'è giustizia in un sistema che estende i benefit alle grandi imprese e riduce i diritti sociali. Lo stipendio medio globale di un CEO di una multinazionale è 56 volte superiore a quello di un lavoratore”.

Egli ha parlato della necessità di un “nuovo modello di sviluppo”, radicato nell'ambito del nuovo ordine mondiale multipolare che sta emergendo.

Senza un nuovo modello di sviluppo, la democrazia continuerà a essere minacciata da coloro che antepongono i propri interessi economici a quelli della società e della nazione”, ha sottolineato Lula.

Il quale ha puntato il dito contro il settarismo e l'estremismo, affermando che “In questo momento in cui l'estremismo sta cercando di far rivivere pratiche interventiste, dobbiamo agire insieme. Difendere la democrazia non è responsabilità esclusiva dei governi; richiede la partecipazione attiva del mondo accademico, dei parlamenti, della società civile, dei media e del settore privato”, ha concluso il Presidente Lula.

Lula, nel suo discorso introduttivo aveva ricordato quel tragico 11 settembre 1973, nel quale le forze reazionarie di Pinochet, sostenute dagli USA, hanno distrutto la democrazia cilena, assassinando il Presidente socialista Salvador Allende e inaugurando una lunga dittatura fatta di violenze e orrori.

I nostri Paesi conoscono in prima persona gli orrori delle dittature, che hanno ucciso, perseguitato e torturato. La strada per raggiungere la democrazia e la libertà è stata lunga”, ha sottolineato in merito il Presidente Lula.

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

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