“La democrazia e il socialismo sono complementari e non opposti. La democrazia non è indissolubilmente legata al capitalismo e alla borghesia. Se, nell'opporsi alla borghesia e al capitalismo, il partito politico del proletariato si oppone anche alla democrazia, allora anche se la cosiddetta “rivoluzione proletaria” dovesse emergere in una serie di Paesi, senza la democrazia a fungere come antitossina alla burocrazia, non si formerebbero altro che Stati burocratici sullo stile di Stalin, brutali, corrotti, ipocriti, fraudolenti, marci, degenerati e incapaci di mettere in atto qualunque forma di socialismo”.
Questo scriveva Chen Duxiu (1879 – 1942), co-fondatore e primo Segretario del Partito Comunista Cinese dal 1921 al 1927.
Ed ancora, nel maggio 1942 – quindici giorni prima di morire - egli scriveva, a proposito delle nazioni oppresse: “Le nazioni oppresse sono il prodotto dell'imperialismo capitalista. I lavoratori oppressi producono merci per l'imperialismo; i popoli oppressi delle nazioni arretrate comprano merci dagli imperialisti e producono materie prime per loro. Questi sono i due punti di appoggio dell'imperialismo capitalista”. (…) Un movimento realmente socialista desidera rovesciare l'imperialismo capitalista internazionale da cima a fondo. Ecco perché, sin dalla Prima Internazionale, “la liberazione della popolazione lavoratrice oppressa” e “la liberazione delle popolazioni oppresse” sono state le due bandiere di questo movimento”.
Chen Duxiu fu figura ingiustamente oscurata dalla storiografia ufficiale, per lungo tempo. Ancora oggi possiamo trovare i suoi scritti, almeno in Italia, unicamente raccolti in un piccolo libro edito nel 1999, da Prospettiva Edizioni.
Lo stesso Partito Comunista Cinese, a partire dal 1927 e per molto tempo, volle oscurarne l'opera e la figura, per il suo strenuo anti-stalinismo e il recupero di quell'umanesimo marxista che fu compreso, in Cina, da altre figure osteggiate, quali Zheng Chaolin, Peng Shuzi, Wang Fanxi. I cosiddetti trotzkisti cinesi.
Del resto anche in Italia abbiamo avuto i nostri trotzkisti, nel Partito Socialista dei Lavoratori Italiani (PSLI) di Giuseppe Saragat, Roberto Tremelloni e Angelica Balabanoff.
Ovvero umanisti marxisti che si opponevano a Stalin e alla sua revisione delle idee marxiste e guardavano non già a un vuoto “riformismo borghese”, ma alla socializzazione dell'economia e ad una democrazia compiuta e fondata sulla giustizia sociale e sul primato della comunità, rispetto agli interessi privati e particolaristici.
Chen Duxiu nacque e visse in un'epoca tumultuosa per la Cina.
Una Cina che vide crollare il suo impero e la nascita dell'epoca dei cosiddetti Signori della Guerra, nell'ambito di una Repubblica fragile e corrotta, ancora preda dell'imperialismo delle potenze europee, degli USA e del Giappone.
Chen Duxiu nasce come giovane attivista democratico e antimperialista, spesso arrestato per la sua attività politica. Nel 1915 è nominato rettore della Facoltà di Lettere di Pechino.
E' fondatore della rivista “La nuova gioventù”, che si batte per la democrazia, la rinascita nazionale, l'affermazione della scienza, che spazzi via le vecchie tradizioni confuciane.
Egli parla di rivoluzione della morale e dell'etica, della letteratura, delle arti, di amore universale, di lavoro dignitoso per tutti, di eguaglianza, di rivoluzione dello spirito e di felicità per l'intera società.
Diviene, dunque, leader del Movimento per la Nuova Cultura e, successivamente, dell'antimperialista e anti-tradizionalista Movimento del 4 Maggio 1919, che diede una spinta di modernità alla Cina. Fu proprio nell'ambito di tale Movimento che si formarono i principali leader di quello che diverrà il Partito Comunista Cinese.
Chen Duxiu è un democratico con influenze anarchiche e socialiste e ciò lo porterà, presto, ad abbracciare il marxismo, al quale, proprio nel 1919, aderirà.
E così, ispirato da anarchismo e socialismo, fonderà i primi Corpi della Gioventù Socialista, nel 1920 e, l'anno successivo, contribuirà all'edificazione del Partito Comunista Cinese (PCC), che nel luglio 1921 terrà il suo primo Congresso a Shanghai, con soli cinquanta aderenti, che diverranno migliaia nel corso degli Anni '20 (e che oggi ha superato i 100 milioni di iscritti).
E proprio del PCC viene eletto primo Segretario Generale, iniziando un'incessante attività di proselitismo fra i sindacati e le leghe contadine; combatte i Signori della Guerra e denuncia i Paesi imperialisti stranieri che soggiogano la Cina.
Il PCC riceve immediato aiuto da Mosca, ma Chen Duxiu non approva particolarmente le ingerenze sovietiche, che vorrebbero che il PCC lavorasse a stretto contatto con il Kuomintang, ovvero il partito della borghesia.
I desiderata di Stalin sono infatti quelli di assoggettare il PCC alla borghesia cinese, preparando così le basi per la sconfitta della rivoluzione comunista. Ciò, infatti, porterà al massacro di migliaia di militanti comunisti cinesi.
Fu così che, un PCC assoggettato a Stalin, finirà per costringere Chen Duxiu alle dimissioni, nel 1927 e, successivamente, egli finirà per esserne espulso.
Una espulsione che colpirà proprio colui il quale aveva contribuito a fondare il PCC e a lavorare per la rivoluzione proletaria, antimperialista, anti-autoritaria e anti-borghese.
In seguito sarà più volte arrestato dal Kuomintang e la sua salute inizierà ad indebolirsi.
Pur isolato da tutti, continuerà ad adoperarsi per denunciare, da marxista e leader dell'Opposizione di sinistra in Cina, l'autoritarismo di Stalin e la piega intrapresa dal PCC nel corso degli Anni '30 e '40.
Morirà povero, ma non domo, nel maggio 1942.
Solo a partire dagli Anni '80, con l'avvento del nuovo corso socialista riformista intrapreso da Deng Xiaoping, vi è stato un risveglio di interesse, in Cina, per le idee di Chen Duxiu, in particolare fra gli studenti.
Solamente a partire da allora, peraltro, si è riconosciuta la sua profonda influenza nella modernizzazione della Cina, del socialismo cinese e del PCC.
Un PCC che oggi conta oltre 100 milioni di aderenti, che è una scuola di meritocrazia al servizio della comunità e del quale non tutti possono farne parte.
Chen Duxiu è figura che, per la sua attività politica, la sua rettitudine e per i suoi anticipatori e profetici discorsi in favore delle nazioni oppresse, è di profondissima attualità, nell'ambito della Storia del Socialismo mondiale, oltre che, naturalmente, nell'ambito del socialismo con caratteristiche cinesi.
Luca Bagatin
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