lunedì 12 maggio 2025

Brasile e Cina per un socialismo del XXI Secolo volto al multilateralismo, al libero scambio e alla risoluzione pacifica dei conflitti globali. Articolo di Luca Bagatin

 

Il Presidente socialista del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, è in visita nella Repubblica Popolare Cinese, dal 10 al 14 maggio.

Brasile e Cina sono entrambi membri del gruppo dei BRICS del Sud del mondo, oltre che promotori di un ordine internazionale pacifico, giusto e multipolare, nonché votati entrambi alla risoluzione delle crisi ucraina e mediorientale, che tengano conto di tutti i punti di vista, senza gettare benzina sul fuoco.

In particolare, per quanto riguarda la situazione mediorientale, sia Brasile che Cina hanno sempre sostenuto la necessità del riconoscimento del diritti umani della popolazione palestinese e il riconoscimento dello Stato della Palestina.

Quella di Lula è la sesta visita in Cina e la seconda, dal 2023.

Egli ha sottolineato l'importanza della cooperazione fra Brasile e Cina, in particolare in settori chiave quali le infrastrutture e le nuove fonti energetiche pulite. Sottolineando come il Brasile voglia liberarsi dalla dipendenza delle materie prime di cui necessita e intenda investire massicciamente, secondo l'esperienza cinese, nell'ambito della formazione di ingegneri, matematici e esperti di intelligenza artificiale.

In tal senso, egli intende promuovere la possibilità che studenti brasiliani possano studiare in Cina e viceversa.

Entrambi i Paesi, ha sottolineato Lula, hanno la stessa visione, sia nella necessità di sradicare la povertà dei rispettivi Paesi, sia quella di garantire un equilibrio multipolare del mondo, contro ogni forma di protezionismo, che storicamente ha sempre causato guerre e catastrofi economiche.

Multilateralismo, libero scambio, risoluzione pacifica dei conflitti nel mondo, dunque, le parole d'ordine del socialismo brasiliano e cinese del XXI Secolo, volto allo sviluppo tecnologico, a beneficio della comunità e delle comunità nel loro complesso.

Concetti, peraltro, ribaditi anche dall'Ambasciatore cinese Zhang Hanhui, il 23 aprile scorso, alla Conferenza Internazionale Antifascista organizzata, a Mosca, dal Partito Comunista della Federazione Russa, maggior partito d'opposizione russo, guidato da Gennady Zjuganov.

Nell'ambito di tale incontro, al quale hanno preso parte oltre 400 partecipanti di partiti comunisti, socialisti e di sinistra, provenienti da 91 Paesi – in quali hanno sottolineato la necessità di contrastare ogni forma di colonialismo e nazifascismo, promuovendo principi di giustizia e imparzialità internazionale - Zhang Hanhui, oltre a commemorare l'80esimo anniversario della vittoria dell'URSS contro la Germania nazista; quello relativo alla vittoria del popolo cinese nella Guerra di Resistenza contro il Giappone fascista e l'80esimo anniversario della fondazione dell'ONU, ha sottolineato l'importanza di attuare un autentico multilateralismo, che ponga al centro il ruolo dell'ONU e i principi della Carta delle Nazioni Unite, sostenendo un mondo “equo e ordinato” e una globalizzazione economica “accessibile e inclusiva”, che promuova la “democratizzazione delle relazioni internazionali”, volta a favorire “un nuovo modello di governance globale più giusto e ragionevole”.

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

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