Si è tenuto a Pechino, lo scorso 13 maggio, il quarto incontro ministeriale del Forum Cina-CELAC, ovvero la Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici.
28 i Paesi CELAC che hanno partecipato, oltre a sei organizzazioni regionali.
All'incontro hanno preso parte, fra gli altri, il Presidente socialista colombiano Gustavo Petro, peraltro attuale presidente della CELAC; il Presidente socialista brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva; il Presidente socialista cileno Gabriel Boric; la Presidente della Nuova Banca di Sviluppo ed ex Presidente brasiliana socialista Dilma Rousseff; nonché il Rappresentante Speciale del Presidente socialista uruguaiano Yamandú Orsi, il quale presiederà la CELAC l'anno prossimo.
L'incontro è stato moderato dal Ministro degli Esteri cinese Wang Yi ed il Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, ha introdotto i lavori.
Il Presidente Xi ha fatto presente che “Sebbene la Cina e la regione dell'America Latina e dei Caraibi siano geograficamente distanti, i legami della nostra amicizia risalgono a secoli fa. Già nel XVI secolo, le Nao de China , o "Navi della Cina", cariche di amicizia, solcavano il Pacifico, segnando l'alba delle interazioni e degli scambi tra la Cina e la regione dell'America Latina e dei Caraibi. Dagli anni '60 in poi, con l'avvio di relazioni diplomatiche tra la Nuova Cina e alcuni Paesi dell'America Latina e dei Caraibi, gli scambi e la cooperazione tra le due parti si sono intensificati sempre di più. Dall'inizio del secolo, e in particolare negli ultimi anni, la Cina e i Paesi dell'America Latina e dei Caraibi hanno inaugurato un'era storica di costruzione di un futuro condiviso”.
Egli ha inoltre sostenuto il lungo legame di solidarietà intercorso fra la Cina socialista e l'America Latina e i Caraibi, durante la Guerra Fredda, sottolineando come: “Negli anni '60, in tutta la Cina si sono svolte manifestazioni e raduni di massa a sostegno della legittima rivendicazione del popolo panamense alla sovranità sul Canale di Panama. Negli anni '70, durante la campagna latinoamericana per i diritti marittimi di 200 miglia nautiche, la Cina ha espresso il suo risoluto e inequivocabile sostegno alle legittime richieste dei Paesi in via di sviluppo. Per 32 volte consecutive dal 1992, la Cina ha costantemente votato a favore delle risoluzioni dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) che chiedevano la fine dell'embargo statunitense contro Cuba”.
Così come ha sottolineato la cooperazione fra Cina e America Latina e i Caraibi con l'avvento dell'era della globalizzazione economica, sottolineando come ci sia stata una cooperazione “in ambito commerciale, degli investimenti, finanziario, scientifico e tecnologico, infrastrutturale e in molti altri settori”.
Cooperazione che ha portato a “oltre 200 progetti infrastrutturali, creando oltre un milione di posti di lavoro” e che non è mai mancata nemmeno in ambito medico-sanitario, in particolare nell'ambito dei soccorsi relativi alle catastrofi naturali e al contrasto alla pandemia.
Il Presidente Xi ha osservato, in particolare, come Cina e Paesi dell'America Latina e dei Caraibi, stiano promuovendo un autentico multilateralismo, fondato su “equità e giustizia internazionale”, volta a promuovere una “riforma della governance globale” e “una maggiore democrazia nelle relazioni internazionali”.
In particolare, il Presidente Xi, ha fatto presente come Cina e Brasile siano fortemente impegnate nell'ambito della risoluzione della crisi ucraina, attraverso un'intesa in sei punti, approvata da oltre 110 Paesi.
Tali intesa, ricordiamolo, prevede i seguenti punti:
1) Le due parti invitano tutte le parti interessate a osservare tre principi per la de-escalation della situazione, vale a dire nessuna espansione del campo di battaglia, nessuna escalation dei combattimenti e nessuna provocazione da parte di nessuna delle parti.
2) Le due parti ritengono che il dialogo e la negoziazione siano le uniche soluzioni praticabili alla crisi ucraina. Tutte le parti dovrebbero creare le condizioni per la ripresa del dialogo diretto e spingere per la de-escalation della situazione fino alla realizzazione di un cessate il fuoco globale. Cina e Brasile sostengono una conferenza di pace internazionale tenutasi in un momento opportuno e riconosciuta sia dalla Russia che dall’Ucraina, con pari partecipazione di tutte le parti e una discussione equa di tutti i piani di pace.
3) Sono necessari sforzi per aumentare l’assistenza umanitaria alle regioni interessate e prevenire una crisi umanitaria su larga scala. Gli attacchi ai civili o alle strutture civili devono essere evitati e i civili, comprese donne e bambini e prigionieri di guerra (POW), devono essere protetti. Le due parti sostengono lo scambio di POW tra le parti in conflitto.
4) L’uso di armi di distruzione di massa, in particolare armi nucleari e armi chimiche e biologiche, deve essere contrastato. Devono essere fatti tutti gli sforzi possibili per prevenire la proliferazione nucleare ed evitare una crisi nucleare.
5) Gli attacchi alle centrali nucleari e ad altre strutture nucleari pacifiche devono essere contrastati. Tutte le parti devono rispettare il diritto internazionale, inclusa la Convenzione sulla sicurezza nucleare, e prevenire risolutamente gli incidenti nucleari provocati dall’uomo.
6) La divisione del mondo in gruppi politici o economici isolati deve essere contrastata. Le due parti chiedono sforzi per migliorare la cooperazione internazionale in materia di energia, valuta, finanza, commercio, sicurezza alimentare e sicurezza delle infrastrutture critiche, tra cui oleodotti e gasdotti, cavi ottici sottomarini, impianti elettrici ed energetici e reti in fibra ottica, in modo da proteggere la stabilità delle catene industriali e di fornitura globali.
Il Presidente Xi ha invitato i rappresentanti della CELAC a proseguire nella cooperazione e nell'unità, volta non solo a salvaguardare la pace e stabilità globali, ma anche a contrastare ogni forma di prepotenza e egemonismo unilaterale e a battersi contro ogni misura protezionistica, che danneggia l'economia di tutti.
Egli ha, in tal senso, promosso un programma in cinque punti, qui sintetizzato:
Programma di solidarietà: la Cina collaborerà con i Paesi dell'America Latina e dei Caraibi per sostenersi a vicenda su questioni che riguardano i nostri rispettivi interessi fondamentali e le principali preoccupazioni. Nei prossimi tre anni, per facilitare il nostro scambio sulle migliori pratiche di governance nazionale, la Cina inviterà ogni anno 300 membri dei partiti politici degli stati membri della CELAC a visitare la Cina.
Programma di sviluppo: dovremmo espandere la cooperazione in settori emergenti come l'energia pulita, le telecomunicazioni 5G, l'economia digitale e l'intelligenza artificiale e realizzare il partenariato scientifico e tecnologico Cina-CELAC.
Programma Civiltà: Dovremmo approfondire gli scambi e la cooperazione culturale e artistica e organizzare la Stagione delle Arti Latinoamericane e Caraibiche. Dovremmo rafforzare gli scambi e la cooperazione nei settori del patrimonio culturale, come progetti archeologici congiunti, conservazione e restauro di siti antichi e storici e mostre museali. Dovremmo inoltre condurre studi collaborativi sulle civiltà antiche e rafforzare la cooperazione per contrastare il traffico illecito di beni culturali.
Programma di pace: la Cina sostiene la proclamazione dell'America Latina e dei Caraibi come zona di pace e la Dichiarazione degli Stati membri dell'Agenzia per la proibizione delle armi nucleari in America Latina e nei Caraibi.
Programma di connettività tra i popoli: nei prossimi tre anni, la Cina fornirà agli Stati membri della CELAC 3.500 borse di studio governative, 10.000 opportunità di formazione in Cina, 500 borse di studio per insegnanti di lingua cinese internazionali, 300 opportunità di formazione per professionisti della riduzione della povertà e 1.000 tirocini finanziati attraverso il programma Chinese Bridge. La Cina ospiterà il dialogo turistico Cina-CELAC con i paesi dell'America Latina e dei Caraibi. Per facilitare gli scambi amichevoli, la Cina ha deciso di implementare un'esenzione dal visto per cinque paesi dell'America Latina e dei Caraibi come primo passo e amplierà la copertura di questa politica al momento opportuno.
Nello stesso giorno dell'incontro è peraltro deceduto un grande leader socialista dell'America Latina, ovvero José “Pepe” Mujica, ex Presidente dell'Uruguay, molto ricordato tanto dal suo amico fraterno Lula, quanto dagli altri leader socialisti latinoamericani e della CELAC.
Anche le istituzioni della Repubblica Popolare Cinese hanno voluto esprimere il loro cordoglio, attraverso il portavoce del Ministero degli Esteri, Lin Jian, che lo ha ricordato come "un caro amico del popolo cinese".
Mentre l'attuale Presidente socialista uruguaiano, Yamandú Orsi, suo erede politico, sul social X ha scritto: “Grazie per tutto quello che ci hai dato e per il tuo profondo amore per il tuo popolo”.
Probabilmente, anche nel solco dell'insegnamento di “Pepe” Mujica, il Sud del mondo avrà il suo riscatto e diverrà protagonista di una nuova stagione di democratizzazione globale e di promozione di una vera era di stabilità, equità e pace.
Aspetti totalmente perduti da quell'Occidente liberal capitalista che, colonialista prima e guerrafondaio poi, sembra avere da tempo perduto anche la bussola. Oltre che il cuore.
Luca Bagatin
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