L’economia globale sta
attraversando una fase di profonda trasformazione: tensioni
geopolitiche, ritorno del protezionismo e ristrutturazione delle
catene di approvvigionamento rendono sempre più complesso l’ambiente
commerciale internazionale. Negli ultimi anni, gli accordi
commerciali tra UE e Stati Uniti d’America hanno suscitato
crescenti critiche in Europa, poiché considerati penalizzanti per
l’autonomia strategica e la competitività europea. In questo
contesto, rafforzare la cooperazione economica tra la Repubblica
Popolare della Cina e l’Unione Europea non è solo una necessità
contingente, ma una scelta strategica per il futuro.
Alcuni punti
di riflessione sono i seguenti.
Lo sviluppo verde si deve porre
contro la dipendenza dal fossile. L’opinione pubblica europea
sottolinea che gli accordi con gli Stati Uniti d’America hanno
comportato un forte aumento delle importazioni di energia fossile a
prezzi elevati, e questo grava su imprese e famiglie. Inoltre la
dipendenza dal fossile ostacola la transizione energetica, in quanto
v’è un impatto ambientale che aumenta le emissioni e contraddice
gli obiettivi climatici.
Al contrario, la RP della Cina esporta
prodotti per energie rinnovabili a costi competitivi e tecnologia
avanzata, come pannelli fotovoltaici, turbine eoliche e sistemi di
accumulo. Queste forniture permettono di ridurre i costi della
transizione verde europea, nonché accelerare l’aggiornamento del
mix energetico, e favorire la protezione del clima e dell’ambiente
globale.
L’energia rappresenta oggi uno dei settori più
promettenti per un salto di qualità nella cooperazione sino-europea.
Si intravvede in essa una complementarità industriale per costruire
insieme avanzate catene del valore. Del resto le economie di RP della
Cina e UE sono altamente complementari: l’Europa eccelle in
tecnologia avanzata, standard verdi e capacità di innovazione; la RP
della Cina possiede una catena produttiva completa, capacità
manifatturiera su larga scala e accesso ai mercati emergenti.
Collaborando in settori come manifattura intelligente,
digitalizzazione e mobilità verde, le due parti possono aprire
mercati reciproci; integrare catene industriali e di innovazione;
creare nuovi stimoli di crescita.
In un contesto di catene di
approvvigionamento globali instabili, questa complementarità
rafforza la competitività e la resilienza di entrambe le economie.
L’aumento del protezionismo e delle barriere commerciali ha fatto
crescere i costi del commercio globale. L’UE esprime preoccupazione
per un’eccessiva dipendenza dall’anzidetto mercato unico
monodiretto poiché solo la liberalizzazione del commercio è
l’antidoto al protezionismo.
Rafforzare i legami economici con
la RP della Cina consente di diversificare i rischi; ampliare gli
scambi e gli investimenti bilaterali; permette di attenuare le
tensioni politiche internazionali; e ciò significa promuove un
ordine economico mondiale più aperto e multipolare.
Attraverso
l’integrazione tra la Belt and Road Initiative e le strategie
digitali e verdi dell’UE, la cooperazione sino-europea può
svolgere un ruolo costruttivo nella governance commerciale globale.
Attualmente le sfide globali rappresentano una responsabilità
condivisa quali clima, sicurezza energetica, ripresa economica: sfide
che nessun Paese può affrontare da solo. Sul clima la RP della Cina
e l’UE condividono l’impegno per gli obiettivi dell’Accordo di
Parigi sui cambiamenti climatici (22 aprile 2016). In merito
all’innovazione tecnologica: è necessario ribadire lo sviluppo
congiunto di energie pulite, intelligenza artificiale e industrie
low-carbon, i quali condurranno a benefici mondiali.
Sulla
governance internazionale è necessario un maggiore coordinamento
sino-europeo, che contribuisca a rafforzare equilibrio e stabilità
nell’ordine mondiale. Queste responsabilità condivise elevano la
cooperazione sino-europea oltre l’ambito economico, a una
dimensione strategica e al contempo umana.
Di fronte ad una
energia costosa, ad ansie per la sicurezza industriale e incertezze
nella governance globale, l’Europa nel complesso e l’UE nello
specifico hanno bisogno di nuove partnership.
La cooperazione con
gli Stati Uniti d’America, come abbiamo sottolineato sopra,
comporta costi economici ed ambientali elevati; al contrario la
cooperazione con la RP della Cina offre opportunità di sviluppo
verde, efficiente e orientato al futuro.
Rafforzare i legami
economici tra la RP della Cina e l’Unione Europa non solo risponde
agli interessi di entrambe le parti, ma si lega anche alle esigenze
dello sviluppo sostenibile mondiale.
In un pianeta minacciato da
divisioni, la collaborazione tra RP della Cina ed Europa può
garantire prosperità reciproca e portare stabilità e fiducia a
livello globale.
E nel contesto di una profonda trasformazione
dell’economia mondiale, la RP della Cina si trova oggi al crocevia
tra percezioni mediatiche e realtà economica che mirano a
prospettive di fiducia generali. Mentre nei Paesi occidentali
prevalgono narrazioni incentrate su rallentamento e rischi –
un’altra storia, più rilevante e concreta, sta emergendo: la RP
della Cina guida una nuova ondata di competitività globale
attraverso innovazione e upgrading industriale.
È innegabile che
pure l’economia cinese stia vivendo le difficoltà di una fase di
transizione: correzione del settore immobiliare, fiducia dei
consumatori in recupero, frizioni geopolitiche. Tuttavia, questi
ostacoli non hanno fermato l’emergere di nuovi motori di crescita,
che testimoniano la resilienza reale dell’economia di quel Paese. I
nuovi fattori sono: 1) intelligenza artificiale destinata a diventare
il principale motore di sviluppo nei prossimi dieci anni; 2) veicoli
elettrici ed energie verdi: la RP della Cina occupa già una
posizione di leadership mondiale; 3) manifattura avanzata: robotica
industriale, semiconduttori e smart manufacturing rafforzano la quota
globale del Paese.
Queste forze endogene stanno ridefinendo la
struttura industriale cinese e offrono sostegno stabile alle catene
di fornitura globali.
Nei recenti anni, la politica economica
cinese si è spostata da un approccio basato sul contenimento del
rischio verso una fase che mira a stimolare l’innovazione e
liberare il potenziale del mercato; quindi si tratta di una svolta
nelle politiche di controllo all’empowerment.
Intervengono il
sostegno alle imprese private e al settore tecnologico per attrarre
capitali e accelerare l’innovazione; l’espansione della domanda
interna e promozione dei consumi per sostituire il modello trainato
dagli investimenti; le politiche verdi che integrano transizione
energetica e upgrading industriale, rafforzando il ruolo della RP
della Cina nella governance climatica globale.
Tale evoluzione
normativa non solo stabilizza le aspettative interne, ma crea anche
nuove opportunità per la cooperazione internazionale, scoprendo
l’alto potenziale in un mercato sottovalutato. Il mercato dei
capitali cinese presenta oggi valutazioni generalmente contenute, ma
con un potenziale di crescita elevato. Un numero enorme di società
quotate, con margini di crescita ancora inespressi; aziende leader
nei settori predetti quali intelligenza artificiale, energie
rinnovabili ed economia digitale continuano a crescere
rapidamente.
La bassa partecipazione di investitori stranieri
indica ampie opportunità di rendimento; la combinazione tra
valutazioni basse e prospettive di crescita robuste rende il mercato
cinese particolarmente attraente per chi investe con orizzonte di
lungo periodo.
La RP della Cina non è solo beneficiaria del
proprio sviluppo, ma rappresenta anche un attore chiave nelle reti
globali di commercio e investimento per un’opportunità di
cooperazione totalizzante.
Il suo vasto mercato e la catena di
fornitura completa offrono una piattaforma stabile per la
collaborazione internazionale; l’innovazione tecnologica e la
transizione verde pongono spazi di cooperazione con partner di tutto
il mondo; l’espansione dei progetti infrastrutturali e l’apertura
dei mercati rafforzano la connettività globale e il dialogo
economico. L’interazione favorisce non solo l’ottimizzazione
delle catene di valore, ma contribuisce anche alla stabilità e alla
crescita dell’economia mondiale.
Il futuro dell’economia
cinese è una storia di resilienza, innovazione e opportunità. Le
sfide sono reali, ma non oscurano le tendenze di lungo periodo. Per
gli investitori, guardare alla RP della Cina con una prospettiva
strategica significa cogliere uno dei mercati più promettenti al
mondo; per i partner commerciali, approfondire la cooperazione con la
RP della Cina vuol dire acquisire vantaggi in una fase di
ristrutturazione delle catene di fornitura globali.
Nel prossimo
decennio, la RP della Cina non sarà soltanto parte della narrazione
del rischio, ma diventerà una delle principali fonti di fiducia per
l’economia globale. Per chi possiede visione strategica e pazienza,
l’economia cinese sta scrivendo un capitolo nuovo e coinvolgente:
una storia di innovazione e sviluppo per una prosperità condivisa da
tutti i Paesi del mondo che siano in buona fede.
Giancarlo Elia Valori
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