
Il 15 ottobre, ovvero con la
ventitreesima elezione democratica in diciotto anni (record mondiale
per partecipazione democratica e popolare), il Partito Socialista
Unito del Venezuela (PSUV) guidato dal Presidente della Repubblica
Bolivariana del Venezuela Nicolas Maduro e la sua coalizione
bolivariana denominata Gran Polo Patriottico, vince le elezioni
regionali, conquistando 17 governatori e lasciandone all'opposizione
liberal-capitalista (di destra e sinistra, rappresentate
principalmente dal partito MUD) solamente 5. E tutto ciò con un
aumento dell'affluenza alle urne, passata dal 53,9% del 2012 al 61,4%
degli aventi diritto. Praticamente l'esatto inverso di quanto avviene
da tempo nei Paesi europei, ove il vincitore assoluto risulta spesso
essere l'astensionismo di massa.

A livello nazionale,
dunque, la coalizione chavista socialista vince con il 54% a fronte
del 45% dell'opposizione, che pur vorrebbe rifiutarsi di riconoscere
l'esito del voto (sic !).
Il Socialismo del XXI
Secolo torna ad essere protagonista e dovrebbe essere esempio per
tutti i socialisti del mondo, che si riconoscono da sempre
nell'antica lotta per il superamento del capitalismo e del
liberalismo egoistico e guardano ad una civiltà fondata sul
sentimento e sulla pace civile e sociale.
Luca Bagatin
I risultati delle regionali venezuelane del 15 ottobre 2017, Stato per Stato (in rosso il risultato dei candidati socialisti, in azzurro quello dei liberal-capitalisti):






















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